Wes Anderson disegna la carrozza di un treno anni ‘20 del marchio di lusso Belmond
Il leggendario British Pullman, A Belmond Train, England permette di attraversare le isole britanniche a bordo di un elegante treno d'epoca: ora una sua carrozza è allestita dal visionario ed eccentrico regista americano
Non solo turismo esperenziale. Da qualche anno è in rapida ascesa anche il lusso esperenziale, in particolare nel segmento viaggi e ospitalità. Un esempio calzante è rappresentato dalla società londinese Belmond che significa 46 hotel sparsi in 24 paesi al mondo, tra cui il Cipriani di Venezia, il Caruso di Ravello e lo Splendido di Portofino e il Timeo di Taormina. Fanno parte del suo portafoglio anche navi da crociera fluviali, ristoranti esclusivi, nonché servizi ferroviari come il Simplon-Orient-Express di Venezia e il Belmond Royal Scotsman. Tra questi è ora sotto i riflettori il leggendario British Pullman, A Belmond Train, England che permette di attraversare le isole britanniche a bordo di un elegante treno d’epoca degli anni ’20, composto da carrozze con nomi decisamente curiosi come Audrey, Vera e Minerva: una di queste, Cygnus, l’ha reinventata niente di meno che il regista di Houston Wes Anderson.
LA CARROZZA DEL TRENO D’EPOCA REINVENTATA DA WES ANDERSON
“Adoro i treni! Nei miei film ho avuto spesso la possibilità di inventare scomparti e carrozze, quindi ho accettato con grande piacere questa opportunità concreta: volevo creare qualcosa di nuovo e partecipare al tempo stesso al processo di conservazione insito in tutti i progetti dei treni Belmond. Il brand mantiene in vita qualcosa di davvero speciale, proiettando questa specie a rischio di estinzione in una nuova epoca d’oro“, commenta Anderson, noto per film quali Il treno per il Darjeeling, Grand Budapest Hotel e, più di recente, The French Dispatch, che qui è riuscito a trovare un attento equilibrio tra la conservazione storica della vettura in stile Art Déco e un’interpretazione moderna del design. La carrozza è immediatamente riconducibile al famoso regista grazie alle caratteristiche linee simmetriche, alle palette colori uniche e all’estetica Art Nouveau.
IL BAR LUCE DISEGNATO DA WES ANDERSON ALLA FONDAZIONE PRADA
Il regista americano non è nuovo ad allestimenti vintage. Si pensi al Bar Luce progettato dal regista americano nel 2015, all’interno del primo edificio che i visitatori incontrano entrando alla Fondazione Prada, e che ricrea le atmosfere di un tipico caffè della vecchia Milano. Come racconta Anderson, “quando ho progettato questo bar il mio approccio è stato l’opposto rispetto a quello che faccio per i set dei miei film. Ho cercato di creare un luogo dove andare cinque volte alla settimana. Da ragazzo volevo diventare architetto, perciò questa per me è stata l’occasione perfetta per fingere di esserlo davvero!”. La gamma cromatica, gli arredi di formica, le sedute, il pavimento e i pannelli di legno che rivestono le pareti ricordano la cultura popolare e l’estetica dell’Italia degli Anni Cinquanta e Sessanta, soprattutto cinematografica di film come i due capolavori del Neorealismo italiano, Miracolo a Milano (1951) di Vittorio De Sica e Rocco e i suoi fratelli (1960) di Luchino Visconti.
UN TRENO DOVE VIVERE UN’ESPERIENZA CINEMATOGRAFICA
British Pullman, A Luxury Train, England, offre una moltitudine di viaggi giornalieri per tutto l’anno dalla stazione di London Victoria per far vivere ai propri clienti un’esperienza di lusso senza uguali e, ora, giocandosi anche la carta dell’esperienza cinematografica firmata da un regista iconico come Anderson. “A Belmond siamo i custodi di un’eredità senza tempo, sempre alla ricerca di nuovi modi di essere attuali e creare nuove avventure leggendarie. La nostra mission è rendere possibili viaggi da sogno collaborando con i talenti più creativi che condividono la nostra passione per il design e la maestria artigianale”, conclude Arnaud Champenois, Senior Vice President di Brand & Marketing presso Belmond. “È stato un privilegio lavorare con Wes Anderson, uno dei narratori più intriganti del pianeta nonché una vera e propria icona del cinema“.
-Claudia Giraud
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