A Venezia la mostra sui 4 direttori di FontanaArte: da Gio Ponti a Gae Aulenti
Gio Ponti amava disegnare qualsiasi cosa, dall’edificio in sé ai relativi arredi e finiture, tanto da renderlo un designer oltre che architetto. Era, inoltre, una figura importante nel campo dell’arte delle vetrate, tanto che le sue opere si possono ancora ammirare nelle chiese e nelle cattedrali di tutto il mondo, da quella in Italia a […]
Gio Ponti amava disegnare qualsiasi cosa, dall’edificio in sé ai relativi arredi e finiture, tanto da renderlo un designer oltre che architetto. Era, inoltre, una figura importante nel campo dell’arte delle vetrate, tanto che le sue opere si possono ancora ammirare nelle chiese e nelle cattedrali di tutto il mondo, da quella in Italia a Taranto fino a Los Angeles. Una pratica vetraria, messa anche al servizio della produzione per un uso quotidiano: nel 1931 viene chiamato alla direzione artistica della Luigi Fontana, azienda attiva a Milano dal 1881 nella lavorazione del vetro e nella realizzazione di complementi d’arredo, e nel 1932 – insieme a Pietro Chiesa – fonda la FontanaArte.
GIO PONTI E FONTANA ARTE
Tutto questo sarà raccontato nell’esposizione primaverile de Le Stanze Del Vetro che – dal 4 aprile al 31 luglio 2022 nella sua sede sull’Isola di San Giorgio Maggiore – ospiterà una grande mostra dedicata proprio alla leggendaria azienda milanese di arredamento e illuminazione nel periodo di produzione dei suoi quattro storici direttori artistici: Gio Ponti, Pietro Chiesa, Max Ingrand e Gae Aulenti. Ognuno di loro avrà una stanza a disposizione, dove sarà indagata figura e produzione. Ponti, per esempio, nella stagione ’32-‘33, progetta e realizza molti prodotti, per una gamma che spazia dai mobili agli accessori per la tavola: intramontabili arredi, lampade e oggetti di design, tra i quali spiccano alcuni pezzi ancora in produzione, come le lampade 0024, Bilia, Pirellina, Pirellone e il Tavolino 1932.
FONTANA ARTE: DA PIETRO CHIESA A GAE AULENTI
Successivamente, dal 1933 al 1948, la direzione artistica viene affidata dallo stesso Ponti a Pietro Chiesa sotto il quale l’azienda acquisisce notorietà internazionale, fissando al tempo stesso gli standard del design italiano: “la perfetta continuità tra la classicità e la tecnologia contemporanea, il connubio ideale tra arte e industria”, si legge nella presentazione, “la qualità superlativa dei materiali e della lavorazione artigianale del vetro industriale e l’elevazione dell’oggetto quotidiano all’arte del vivere”. Alla morte di Chiesa, e dopo la pausa bellica, subentra Max Ingrand che per oltre un decennio (1954-1967) porta l’azienda a un regime di produzione industriale. La mostra si sofferma, poi, sul periodo di direzione artistica di Gae Aulenti, dal 1979 fino al 1996 quando lascia l’azienda: sotto di lei vengono chiamati a collaborare altri importanti designer, tra cui Ettore Sottsass, Vico Magistretti, Pietro Castiglioni, Renzo Piano.
UNA SUITE ARREDATA NELLO STILE FONTANAARTE: LA CASA DI VETRO
La mostra si conclude con una suite arredata nello stile FontanaArte per rievocare un appartamento milanese, allestito su progetto dell’architetto Massimiliano Locatelli, con degli interni che si ispirano alla casa di vetro, “un sogno tecnologico degli architetti modernisti”, conclude il testo di presentazione, “realizzato per la prima volta nella visione d’avanguardia di Gio Ponti con Luigi Fontana con l’intento di reinventare questo materiale da costruzione per esterni come nuovo standard di lusso per arredare l’interno della casa”.
– Claudia Giraud
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