Unknow Unknows. Il programma di Triennale di Milano del 2022
La prossima Triennale di Milano si terrà dal 15 luglio all’11 dicembre e conterà su più di 40 provenienze; con oltre 600 opere e 22 partecipazioni internazionali. Inoltre con una forte presenza del continente africano
Come sarà la Triennale di Milano 2022 intitolata Unknown Unknows. An Introduction to Mysteries e curata da Ersilia Vaudo e Francis Kéré? Promossa in collaborazione con il Bureau International des Expositions (BIE) e il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, la 23ª Esposizione Internazionale affronta il tema dell’ignoto, interrogandosi sui misteri del mondo conosciuto e aprendo uno spazio di riflessione su “quello che non sappiamo di non sapere”. La mostra si offre come una costellazione di mostre e progetti riunendo 400 artisti, designer, architetti, provenienti da più di 40 paesi; oltre 600 opere; 22 partecipazioni internazionali, con una forte presenza del continente africano, rappresentato da 6 padiglioni nazionali e un tema che mette insieme creatività e approccio scientifico. Ci sarà inoltre un focus specifico sul Padiglione Ucraino, curato da Gianluigi Ricuperati, attualmente in viaggio a Bucha, insieme ad una delegazione di attivisti, intellettuali e fotografi.
L’AFRICA ALLA TRIENNALE DI MILANO
Un ruolo importante avranno i paesi africani con la partecipazione di Burkina Faso, Ghana, Kenya, Lesotho, Repubblica Democratica del Congo e Ruanda. “L’Italia”, spiega il Ministro degli Affari Esteri Luigi Di Maio, “intende intensificare il partenariato con i Paese africani. L’immagine del nostro Paese che la Farnesina propone al mondo rispecchia un’immagine rinnovata e dinamica. Originalità e senso estetico uniti al rigore scientifico si osservano nel design: con 34.000 imprese per oltre 64.000 lavoratori e un valore aggiunto di tre miliardi, l’Italia è il paese con più aziende di design in Europa, il 15% sul totale dell’Unione europea, la maggior parte a Milano”.
A spiegare il tema della Triennale di Milano numero 23 è invece Dimitri Kerkentzes, Segretario Generale del Bureau International des Expositions: “è un invito a mettere in discussione le nostre convinzioni, ad abbracciare la vastità e l’incertezza dell’ignoto e a tracciare una nuova direzione per l’umanità. Riunendo diverse prospettive, culture e background nell’ottica di guardare tutti verso la stessa sfida, questa Esposizione Internazionale rivelerà soluzioni inaspettate e stimolerà la sperimentazione e l’innovazione. È un’opportunità unica per confrontarsi col presente e ripensare il futuro “.
STRUTTURA E CONTENUTI DELLA TRIENNALE
Ma quali sono la struttura e i contenuti di questa Triennale che avrà come Main curator Francis Kéré e la astrofisica Ersilia Vaudo? A spiegarlo è Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano: “ci si avvicina al centenario della Triennale. Con la Vaudo abbiamo ragionato sul tema dell’esplorazione dell’ignoto. Siamo stati colpiti da grandi crisi, pensate alla crisi finanziaria del 2008, alla diffusione della pandemia e, non in ultimo, alla guerra in Ucraina… queste crisi ci fanno interrogare sul senso dell’essere al mondo della nostra specie. Il titolo secondo noi era un modo efficace per interrogarci su queste questioni profonde. Abbiamo cercato di chiamare un gruppo di grandi pensatori e visionari, a partire dall’architetto del Burkina Faso Francis Kéré che ha vinto Pritzker Architecture Prize 2022. Ci interroghiamo con loro su quali siano le nuove sfide e gli orizzonti da affrontare. Si dice che conosciamo il 5% dell’Universo, il 5% delle mappature dei fondali oceanici, il 5% delle sinapsi cerebrali. Le grandi crisi della storia ci hanno fatto capire che abbiamo perso la cognizione del 100%: non sappiamo più quali siano i limiti veri della presenza della nostra specie sul Pianeta”. L’esplorazione dell’ignoto diventa quindi nevralgica e sarà affrontata grazie alla mostra curata da Ersilia Vado, ma anche grazie all’esposizione Mondo Reale – ideata da Hervé Chandès, Direttore Artistico Generale della Fondation Cartier pour l’art contemporain – e La Tradizione del Nuovo, curata da Marco Sammicheli, Direttore del Museo del Design Italiano di Triennale. Inoltre la Triennale coinvolgerà importanti studiosi: gli storici dell’arte Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa, il musicista e scrittore Francesco Bianconi, il filosofo Emanuele Coccia, la ricercatrice e docente del Dipartimento ABC del Politecnico di Milano Ingrid Paoletti, l’artista e Grand Invité di Triennale 2021-2024 Romeo Castellucci, il maestro dell’architettura e del design Andrea Branzi.
L’INTERVENTO DI ERSILIA VAUDO
Ersilia Vaudo, Main curator della Triennale, astrofisica e attualmente Chief Diversity Officer all’Agenzia Spaziale Europea (ESA) spiega la concezione della mostra. “Vengo dal mondo dello spazio ma è stato importante misurarmi con questa voglia di contaminazione. Riuscire a dar forma agli sconosciuti sconosciuti è stato complesso. Abbiamo cercato di andare oltre le polarizzazioni (come buio/luce) ma anche le stereotipizzazioni. Al cuore c’è una volontà di presentare l’ignoto come una dimensione da abitare, l’emozione di una prospettiva che si allarga e la trasformazione che avviene quando ci avviciniamo alle rappresentazioni di artisti, designer, architetti di fronte a ciò che ci sfugge. Con la consapevolezza che lo sconosciuto è innanzitutto una questione dello sguardo che abbiamo su di esso”. Ersilia Vaudo si sofferma poi sul percorso espositivo vero e proprio: ” La sfida era confrontarsi con una geometria dello spazio non euclidea, con delle linee che non sono linee ma sono compatibili con spigoli e angoli retti. Questa è un’idea di Joseph Grima: il setting dell’esposizione sarà creato attraverso la tecnica del 3D printing, utilizzando scarti organici come il riso. Ciò ci ha permesso di avere una fluidità nelle linee. Siamo partiti dalla mitologica mostra Broken Nature di Paola Antonelli (la Triennale di Milano 2019)…Si ricomincia da noi, in una prospettiva antropocentrica. in un’idea di connessione allo stesso tempo locale e globale”. In mostra, inoltre opere che raccontano il concetto della gravità e l’importanza della matematica; saranno indagate le tematiche del tempo e di un futuro deterministico: “grazie al satellite Gaia sappiamo come saranno i cieli davanti a noi, quindi c’è lo scardinamento dell’idea di un futuro inafferrabile”, conclude la curatrice. Appuntamento in estate a Milano.
-Giorgia Basili
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