Si è conclusa il 9 ottobre la quarta edizione di EDIT Napoli, la fiera del design indipendente divenuta ormai appuntamento fisso per un vasto numero di visitatori, esperti e appassionati. Dal 2019, infatti, durante la manifestazione la città si trasforma in un palcoscenico diffuso dedicato al design slow grazie all’attenta selezione operata ogni anno dalle fondatrici, Emilia Petruccelli e Domitilla Dardi, impegnate a sostenere autori ed editori di design.“Let’s be fair” – ha spiegato Domitilla Dardi ‒ “è il nostro claim: non solo una parola che significa fiera ma anche un aggettivo che descrive tutte le qualità che per EDIT Napoli sono importanti nel design: giusto, equo, leale, appropriato, bello. In questo momento storico il rispetto per le persone, per i processi ‘eco’, ecologici ed economici, e per le materie prime è una tematica quanto mai attuale, anche per una fiera di design”.
Dal 7 al 9 ottobre, la fiera ‒ organizzata tra gli spazi del Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore e le location sparse dei CULT ‒ ha animato il capoluogo campano, ospitando espositori provenienti da ogni parte del mondo (qualcuno in meno rispetto alle passate edizioni) con l’obiettivo di sostenere e promuovere un nuovo concetto di design fondato sulla territorialità, la sostenibilità e la qualità a dispetto della quantità, e processi di produzione che coniugano l’artigianato al design in pezzi replicabili.
A destare sempre grande attesa è EDIT Cult, il programma di esposizioni dedicate alla cultura del progetto pensato con lo scopo di aprire al pubblico e valorizzare alcuni dei luoghi più prestigiosi di Napoli, presentando al loro interno lavori di risonanza internazionale. Una su tutte? La visita allo studio-archivio-museo di Riccardo Dalisi, il poeta delle caffettiere. Quest’anno presso la Chiesa dei SS. Filippo e Giacomo, complesso museale dell’Arte della Seta, la textile art designer Allegra Hicks ha proposto DIVINAZIONE, arazzo in seta a tema religioso. Mentre nella Chiesa museo di Santa Luciella è stata allestita l’opera site specific di Michele De Lucchi (in collaborazione con Antonia Jannone Disegni di Architettura) Le Casette delle Pezzentelle, piccole architetture di legno colorato ospitate nella cripta, realizzate per dare letteralmente una casa alle anime abbandonate. A Patricia Urquiola, poi, il compito di proseguire il lavoro di collaborazione iniziato nel 2020 con gli studenti dell’Istituto Caselli Real Fabbrica di Capodimonte che già lo scorso anno aveva portato alla realizzazione della collezione di porcellane HYBRIDA per MADE IN EDIT. Alcuni dei prototipi sono stati battuti all’asta grazie a Christie’s, rendendo possibile il finanziamento dedicato al restauro del giardino didattico interno, curato dalla garden designer Marta Fegiz.
Due invece i progetti speciali sviluppati quest’anno: la designer Astrid Luglio, per Feudi di San Gregorio, in seguito a una residenza, ha progettato un bar ottenuto con materie e tecniche artigianali del territorio irpino, allestito all’interno di San Domenico Maggiore. E l’artista Agostino Iacurci, per San Patrignano, insieme al team del Design Lab è stato impegnato nella realizzazione di una suggestiva mostra – grandi dipinti floreali ‒ che ha dato una nuova veste all’ingresso del Complesso Monumentale.
EDIT si conferma un appuntamento immancabile, per almeno tre motivi. Per la ricerca trasversale che il team curatoriale fa nell’immenso “sottobosco” creativo delle realtà indipendenti rendendole visibili; per la sua capacità di mettere in contatto realtà nazionali e internazionali diverse, diventando laboratorio e terreno fertile per l’avvio di preziose collaborazioni, e per il suo ambizioso e visionario desiderio di rendere Napoli la culla del design del futuro. Ecco il nostro best of.
Giulia Mura
PARALLELS – PIET HEIN EEK
Per noi vince su tutti Piet Hein Eek con PARALLELS, mostra collettiva allestita nella strepitosa Fondazione Made in Cloister in cui, oltre ai pezzi del designer olandese ‒ noto per i suoi lavori che si fondano sulla lentezza dell’artigianato, la cura e la qualità abbinate a materiali accessibili –, erano presenti le creazioni di alcuni giovani designer olandesi legati ai valori della sostenibilità: JB Gambier, Teun zwets, Sho Ota, Massimo Pavan, Paul Coenen, Rikkert Paauw, Tweek eek.
POLET – ACHILLE CASTIGILIONI E TWILS
Per quanto riguarda i pezzi in fiera, una menzione speciale va alla riedizione – voluta dall’art director di Twils, Matteo Ragni – della seduta reclinabile Polet, disegnata dal mitico Achille Castiglioni nel 1992 per la casa al mare in Liguria e per la figlia Giovanna, che durante i giorni della fiera l’ha reinterpretata trasformandosi in una design therapist.
LUNA – C CONTINUA+MAMT
Puntano sulla poesia e sulla narrazione C CONTINUA (Chiara Caselli, ceramista) + MAMT
(Francesco Carrasso, artista) ‒ a cui va anche il premio della giuria ‒ con una nuova collaborazione dedicata alla Luna, in cui vasi di argilla dipinti e tessuti ricamati ricordano gli spazi dell’immaginazione e del pensiero poetico dei bambini.
CUTOUT ‒ MILLIM STUDIO
Il duo di designer romani Millim Studio (Edoardo Grammaroli e Chiara Pellicano) ha presentato Cutout, ricerca estetica su forme metalliche dalle geometrie variabili, “ritagliate via” da altri progetti dove ogni scarto di materia è parte di una storia. Il progetto Cutout è composto da due collezioni: Cutout Vases, cinque vasi in lamiera di metallo da quattro millimetri, e Cutout Tables, quattro coffee side table in lamiera di metallo da 4 millimetri.
BELVEDERE – DE BONA, TUVERI, VZN
È tornato, ma con un progetto più ampio, il Grand Tour di Belvedere – vedutismo contemporaneo (Luca de Bona, Massimiliano Tuveri e VZNstudio), che per questa edizione, invece di mobili contenitori, presenta sdraio con stampe grafiche di tre destinazioni in località vacanziere tipicamente italiane ‒ Cortina, Sorrento e Rimini ‒, declinando con eleganza il concetto di stereotipo e arte applicata.
INSIDE/OUT – CIMENTO
Si concentra sull’innovazione il progetto presentato da Cimento sotto la guida di Aldo Parisotto – la serie INSIDE/OUT. Come un Giardino, elementi di outdoor design realizzati con un composto di aggregati minerali mescolati a una membrana di cemento flessibile, gommata quasi.
ECO CONTEMPORARY FURNITURE – NO SMOKING THE FUTURE
È dedicato alla sostenibilità e all’upcycling eco contemporary furniture, dell’azienda pugliese No Smoking the Future (Andrea Epifani), con una linea che mantiene l’estetica e il colore dei prodotti in plastica protagonisti del design internazionale negli Anni Settanta, ma fatti a mano e ripensati in chiave 100% green, ignifughi e antimicotici, realizzati con carta certificata Cradle to Cradle da scarti tipografici.
APRILE – MATTEO MODICA
Fa sognare l’altalena Aprile di Sublimio (Matteo Modica), seduta fluttuante che, dopo un passaggio al Circolo Filologico durante il Salone, ha debuttato a Napoli con un’edizione limitata di 30 esemplari (+30) prodotti artigianalmente: ispirata alla primavera, è un omaggio all’immaginazione e alla bellezza della natura. Aprile è presentata nelle finiture bianche e noce canaletto, con una seduta ergonomica dalla forma organica che richiama la linea di un petalo e una struttura in acciaio sottile e leggera.
RING – PERONETTO E BOTTICELLI / CUORE CARPENITO
Infine, due progetti dedicati alla ceramica e al colore: la collaborazione tra Paola Peronetto e Giovanni Botticelli che ha dato vita a lavori ibridi tra materia e vetro, come lo specchio RING NOVA e lo specchio-lampada RING AURA, e i meravigliosi vasi del brand emiliano Cuore Carpenito, di Claudia Carpenito, “artigiana eroica”.
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati