Arte e design in edizione limitata da Paradisoterrestre a Bologna
Da Paradisoterrestre a Bologna sono in corso tre mostre in una: riedizioni di pezzi storici di maestri del design, nuove produzioni di artisti contemporanei e una retrospettiva su arte cinetica e programmata. Tutte in edizione limitata
Son tre mostre in una quelle esibite in un contenitore d’eccezione come Paradisoterrestre, lo storico marchio bolognese del designer Dino Gavina, che proprio quest’anno compie quarant’anni. Qui, in questo affascinante appartamento al primo piano di un palazzo storico di Bologna, situato nella centralissima zona del “Quadrilatero”, a pochi passi da Piazza Maggiore, si può capire in cosa consista la mission di questo spazio a metà strada tra una galleria e un negozio, ma arredato come la casa di un collezionista: produrre nuove collezioni insieme ai protagonisti del contemporaneo e rieditare pezzi storici di grandi maestri del design. Come nel caso delle opere del 1971 Margarita e Sacco alato dell’artista surrealista Roberto Matta, e del servizio da tè progettato dall’artista e designer Augusto Betti nel 1975: tutte riedizioni targate Paradisoterrestre – e a tiratura limitata (da qui il titolo dell’esposizione Limited) ‒ che si incontrano nella prima stanza di questo showroom ibrido.
Confession (Sky Isn’t The Limit) ©2022 Andy Picci
ARTE CINETICA E PROGRAMMATA IN MOSTRA A BOLOGNA
Se la seconda area della casa è dedicata appunto al presente, tra pezzi in esclusiva per il marchio bolognese, come il paravento Shoe Screen del celebre artista pop britannico Allen Jones e il tappeto Universe e le lampade Let’em shine art di Paola Pivi, nell’ultima sala si entra nella storia perché racchiude una vera e propria retrospettiva sull’arte cinetica e programmata. Le opere di nomi come Alberto Biasi e Angel Duarte, realizzate negli Anni Sessanta per il Centro Duchamp di San Lazzaro di Savena, sono multipli d’artista. Ma sempre nell’ottica dell’edizione limitata e del dialogo tra design e arte. Che era la cifra distintiva del lavoro dell’imprenditore bolognese, suo fondatore.
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Claudia Giraud
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