Fondata e diretta da Daniela Brignone e giunta alla sua undicesima edizione, iDesign, la design week più longeva del sud Italia, sceglie quest’anno di affrontare il binomio Inside/Outside: non solo facendo riferimento alla produzione indoor e outdoor, ma anche al “dentro” della visione creativa e al “fuori” dei processi di realizzazione. Dal 20 al 29 ottobre, Palermo farà da palcoscenico a una serie di iniziative capaci di mettere a sistema locale e internazionale, storico e contemporaneo, industriale e artigianale. Grazie alla collaborazione con la Confcommercio locale, per esempio, quest’anno nasce un’iniziativa volta a mettere in rete e a far conoscere una selezione di negozi storici della città, custodi di una memoria tramandata da generazioni, e ancora con arredi originali.
Il programma del festival – Design for all
Superare i confini vuol dire andare incontro all’altro, aprire il mondo a tutti tramite l’abbattimento delle barriere: per questo, nel 2023, iDesign dedica uno sguardo alle persone con disabilità, in particolare ai soggetti non vedenti o ipovedenti, in un progetto espositivo ideato insieme alla Stamperia Regionale Braille, intitolato Il design come non l’avete mai visto. I deficit visivi come strumenti di comprensione del design, che sarà inaugurato sabato 21 ottobre al Museo Riso. Ma anche una riflessione sul ruolo e l’affermazione della donna, attraverso la mostra Una casa tutta per sé in cui 14 architette condividono gli ambienti della propria casa, progettati da loro stesse. Sullo stesso tema verte il progetto di Eliana Maria Lorena Unico 500#barbiedonna, un’installazione che è il risultato di una ricerca sull’identità e sull’antropologia femminile attraverso l’icona della Barbie. L’installazione Relevant/Unrelevant, invece – oggetti disegnati da Raffa Guidobono/Leftover design nel TemporaryForeverSpace, un magazzino nel centro storico – parte da una domanda e porta a riflettere sui bisogni reali, sullo spreco, sui consumi, sulle urgenze dell’abitare. Alle forme architettoniche si ispira l’opera di Vittorio Corsini Full open rose, presentata al Teatro Garibaldi: un’indagine e una riflessione sul transitorio, sullo sradicamento dalle proprie origini e sulla ricostruzione di identità, di valori mentali e fisici. La casa si smonta, si “impacchetta”, si ricostruisce altrove.
Design + Arte a Palermo
iDesign 2023 indaga anche i sincretismi possibili tra design e arte, sviluppando linguaggi ibridi. Alla RizzutoGallery, ad esempio, Jochen Mühlenbrink e Katharina Maderthaner, con Double EyeTrouble lavorano sull’ambiguità della realtà, tra percezione e aspettativa. L’artista friulano Marco Grimaldi invece, evoca suggestioni di interni con un’installazione formata da elementi che simulano un firmamento coloratissimo ma che, in realtà, sono piccoli, preziosi, saggi di pittura (da Veniero Project). Alla luce è dedicato Prismatica dell’artista Dario Denso Andriolo, un percorso interattivo e immersivo pensato per accompagnare l’evento di inaugurazione degli spazi del nuovo showroom LiDArK, mentre il duo GummyGue presenta al Museo Riso l’installazione ambientale Jardin, a cura di Paolo Casicci: una serie di elementi assemblabili, autoportanti e sagomati in legno, disposti nello spazio come sintesi tridimensionale di un linguaggio sviluppato negli anni, in cui si creano connessioni e nuove energie, aperto ad una percezione attiva. Il luogo si anima di forme, che nella loro diversità, creano un ambiente scenico variabile, un habitat che produce piccoli spazi ludici, con colori differenti che interagiscono in funzione dei loro accostamenti.
L’universo di Cleto Munari
L’arte e il design sono coniugati anche nella produzione di Cleto Munari (Gorizia, 1930), presente in collezione in numerosi musei del mondo, tra cui il Metropolitan e il MOMA di New York. Aperta da una lectio magistralis del maestro dell’industrial design e presentata pesa l’Atelier Manima, a Palazzo Amoroso, la mostra L’Universo di Cleto Munari è dedicata alla sua produzione artistica contemporanea. I lavori di alta gioielleria di Munari, vere microarchitetture indossabili, saranno in mostra da sabato 21 ottobre anche da Fecarotta ne L’universo prezioso di Cleto Munari. La sua creatività, unita a quella di architetti e designer internazionali coinvolti nei suoi progetti, ha infatti prodotto opere d’arte e di design sorprendenti che denotano un’apertura verso forme originali e archetipiche, esaltate dalle cromie brillanti e dalla materia preziosa. Il grande progettista di origini friulane, infine, sarà presente anche nel talk Reimmaginare il vetro. Visioni classiche e contemporanee.
Il nuovo design siciliano
Un’importante presenza annuale è quella della delegazione siciliana di ADI, l’Associazione Disegno Industriale promotrice del Premio Compasso d’oro. Guidata dal presidente Andrea Branciforti, a iDesign presenta un talk e una mostra dal titolo Il design in Sicilia: utopia realizzata, un dispositivo itinerante, già presentato ad agosto da Farm Cultural Park a Favara, che nei mesi a seguire toccherà le location dell’Università Kore di Enna per far poi capolino alla prossima design week milanese. Sono locali anche i protagonisti di Effetto Sud. Esperienze creative in Sicilia, esposizione di oggetti realizzati da designer e aziende siciliane. Tra questi troviamo le ceramiche per piccole pietanze e i contenitori per il pane di Gentilgesto; il riuso di mobili vecchi ispirati alla decorazione arabo-normanna di Francesca Pagliaro; la seduta Isulidda dello Studio Scarpitta-Boneschi; lo zaino in pelle di Spazio If; gli oggetti di design e i complementi di arredo in bambù, plexiglas e forex disegnati da Utilis; i bracciali di Maricetta Megna che uniscono forme ancestrali e nello stesso tempo moderne, simulando erosione, disgregazione ed evoluzione; le sedute e i complementi di arredo dello Studio Sanfilippo che si ispirano al mare e ai suoi elementi; i tessuti ricercati di DRESsign; i bicchieri e oggetti per la tavola di ispirazione marocchina di Vitalba Canino, e la collezione di Desadorna, monili che rievocano la perfezione estetica di frutti e semi.
Giulia Mura
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