La nuova galleria di Jean-Yves Lanvin a Pietrasanta. Storia del designer pronipote della celebre stilista francese
Il designer francese, pronipote della mitica couturiere affascinata anche dal mondo dell’arredo e delle fragranze, ha trovato in Versilia terreno fertile per il suo lavoro, tra cave di marmo e laboratori di alto artigianato. E a Pietrasanta inaugura la sua prima galleria personale, tra arte e design
Jean Yves Lanvin (1965) è oggi un designer riconosciuto nel panorama internazionale, dopo una carriera nella finanza tra Lazard Freres a New York e Salomon Brothers a Londra. Dalla sua bisnonna, Jeanne-Marie Lanvin ha ereditato il nome, ed evidentemente la fascinazione per il mondo dell’arte e della moda, che ha respirato nel contesto in cui è cresciuto.
Jeanne-Marie Lanvin. Tra moda e design
Lanvin è infatti uno dei brand più antichi e iconici nel mondo dei marchi di lusso. Era il 1889 quando l’allora ventiduenne Jeanne-Marie apriva un piccolo negozio di cappelli a Parigi, presto ampliato per occuparsi di moda femminile tout court, prima di inaugurare, nel 1920, anche un negozio dedicato all’arte della casa.
Apprezzata dalle nobildonne di tutta Europa per i suoi virtuosismi sartoriali e per le accattivanti stampe floreali dei suoi abiti, la stilista francese avrebbe presto conosciuto la fama: quando morì, nel 1946, fu sua figlia Marguerite Di Pietro, figlia del primo marito italiano di Lanvin e cantante d’opera, a rilevare la direzione della maison. Ma nella Parigi della prima metà del Novecento, la donna si rivelò anche un’accorta imprenditrice, animata da intuizioni di grande modernità. Nel 1924, lanciò Lanvin Parfums, debuttando con la sua prima fragranza, My Sin; nel ’27, avrebbe presentato sul mercato un profumo diventato immortale, l’Arpege, ancora oggi in produzione.
Accanto, si svilupparono il suo talento per l’arredamento e la passione per il design: tra gli anni ’20 e ’30, con la collaborazione dell’architetto e decoratore Armand-Albert Rateau, progettò e produsse mobili, tappeti, tende e carta da parati che alimentarono il brand Lanvin Décoration, all’insegna dell’equilibrio tra classicismo e innovazione. Appassionata d’arte, la couturiere fu anche collezionista: amica di Vuillard, esponente del movimento Nabi, è proprietaria di opere di Renoir e Degas, autori che amava particolarmente.
Jean-Yves Lanvin e il design
Da qualche anno, anche il suo pronipote Jean-Yves Lanvin ha deciso di assecondare questa attitudine per la creatività: ispirato dal designer, illustratore e costumista Paul Iribe – che per Lanvin ideò il logo della maison – e dai lavori dei designer d’interni Armand Albert Rateau e Jean Dunand, entrambi creatori per Lanvin Decoration, Jean-Yves ha iniziato a produrre mobili “scultorei” in edizione limitata, tra arte e design, solitamente in materiali preziosi, tra bronzo, marmo e onice, progettati con finiture da alta gioielleria, forte anche di collaborazioni pregresse con l’azienda parigina Maison Charles (specializzata in illuminotecnica) e con Maison Pouenat, realtà di design specializzata nella lavorazione di metalli. Così Lanvin ha acquisito dimestichezza con le tecniche di fusione e lavorazione dei metalli pregiati, e oggi le sue creazioni sono richieste da grandi case di design e laboratori artistici (nel mezzo, anche una breve parentesi da editore di una rivista di design d’avanguardia).
La galleria di Jean-Yves Lanvin a Pietrasanta
Proprio alla ricerca di realtà di alto artigianato in grado di supportare la sua produzione, Lanvin è arrivato qualche tempo fa a Pietrasanta, in Versilia, per realizzare il suo primo pezzo: il tavolo Gemini, in cristallo di rocca e alluminio, caratterizzato dalle linee asimmetriche che rendono riconoscibile il lavoro del designer. Dalla cittadina e dai suoi laboratori artigianali – oltre che dalle vicine cave di marmo, che l’hanno spinto a sostituire il cristallo di rocca – è rimasto affascinato a tal punto da scegliere di aprirvi la sua prima galleria d’arte-showroom, che inaugurerà sabato 22 giugno al civico 31 di via Barsanti (vernissage alle 19). Lo spazio – una grande sala con affaccio vetrato su strada, che lascia intravedere dall’esterno le creazioni – sarà vetrina per i suoi lavori (tavoli, lampade chandelier e da tavolo, specchi, console), finora esposti principalmente alla galleria Portuondo di Londra, ma anche opportunità per condividere le collezioni personali, come gli arazzi di cui Lanvin è grande conoscitore, o i dipinti di autori giapponesi come Shitomi Murakami e Kyoto Sasai, visibili nell’allestimento inaugurale della galleria.
Livia Montagnoli
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