Muore Agostino Moroso, aveva fondato in Friuli la celebre azienda di divani di design

L’imprenditore friulano, scomparso a 93 anni, aveva fondato nei primi Anni Cinquanta un laboratorio di imbottiti che poi sarebbe cresciuto fino a imporsi sulla scena internazionale come emblema di ricerca e sperimentazione

A tre mesi dalla scomparsa di Diana Manzutti, Moroso perde un altro pezzo importantissimo della sua storia. L’azienda friulana ha annunciato la scomparsa di Agostino Moroso, classe 1930, marito di Manzutti e fondatore insieme a lei di un piccolo laboratorio di imbottiti destinato a diventare un brand di design conosciuto e apprezzato in tutto il mondo.

Moroso. Una storia locale e globale

Tutto comincia nel 1952, nel pieno della prima ondata del boom economico, quando Moroso lascia il suo impiego presso una fabbrica di divani e la giovane coppia si lancia in un’avventura in proprio intercettando il bisogno degli italiani del Dopoguerra di mobili che siano al tempo stesso di qualità e funzionali alle esigenze della vita moderna. Nel decennio successivo, la produzione diventa sempre più industriale senza però abbandonare la cura artigianale e cominciano le collaborazioni con giovani architetti e designer, a partire da Antonio Citterio e Paolo Nava, reclutati mentre si trovavano di stanza a Udine per il servizio militare. Sono loro a disegnare uno dei prodotti iconici degli Anni Sessanta: Onda, un divano componibile in poliuretano schiumato a freddo con un modulo concavo, uno convesso e un elemento di raccordo da combinare a piacere, il cui lancio viene accompagnato da un logo tutto curve con la scritta “Super Riposo” studiato dal grafico Alessandro Conti e ispirato allo stile di Milton Glaser. Negli Anni Ottanta, i figli Roberto e Patrizia, oggi rispettivamente Amministratore Delegato e Art Director, puntano in maniera ancora più decisa nella direzione del design di avanguardia e di ricerca chiamando a collaborare talenti internazionali come Massimo Iosa GhiniToshiyuli Kita e soprattutto Ron Arad, proseguendo un racconto fatto di successi globali ma anche di radicamento sul territorio che non viene mai meno.

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Pebble Rubble in Forest Wondering. Photo credit Alessandro Paderni

Moroso. Il ruolo della famiglia e delle relazioni

Quando si parla di Moroso si deve parlare prima di tutto della famiglia, che è sempre stata molto partecipe”, spiega Anna Lombardi, fondatrice del MuDeFri, il Museo del Design del Friuli Venezia Giulia che ha dedicato una mostra alla storia dell’azienda. “I signori Moroso, Agostino e Diana, sono andati in sede tutti i giorni fino a poco tempo fa e sono stati un punto di riferimento nel tessuto sociale della città. C’è una dimensione locale molto forte, un aspetto secondo me fondamentale e forse sconosciuto ai più. Non dimentichiamo che Moroso è ancora un’azienda familiare in un panorama che è sempre più globale anche dal punto di vista dell’assetto societario, con tutti i pro e i contro del caso, e uno dei pro è sicuramente il fortissimo coincidere del brand con le persone che ci stanno dietro”. Negli anni, questa sostanziale identificazione tra “i” Moroso e “la” Moroso ha fatto sì che si venissero a creare legami molto stretti e duraturi con alcuni designer.

I designer di Moroso, da Ron Arad a Front Design

Ron Arad, per esempio, quando incontra Patrizia Moroso è noto soprattutto per le sue produzioni in piccole serie legate al suo studio One Off Ldt e per progetti sperimentali come la Rover Chair o il Concrete Stereo, lontani dalla morbidezza degli imbottiti. Tra i primi grandi successi del tandem Arad-Moroso c’è la Spring Collection, una collezione basata su volumi pieni e decisi. Tra i pezzi “morbidi” che la compongono troviamo la poltrona Soft Heart, a forma di cuore, e la Soft Big Easy, protagonista di uno dei video musicali più famosi della storia, Scream di Micheal e Janet Jackson, del 1995 (le sedute sono uscite nel 1991). Patricia Urquiola è agli albori della sua fortunata carriera nel 1998, quando Moroso è la prima azienda a darle fiducia producendo i suoi progetti e dando il via a un sodalizio che continua dopo oltre 25 anni. Tra i designer di ultima generazione lanciati da Moroso sulla scena internazionale c’è lo studio tutto al femminile Front Design, formato dalle svedesi Sofia Lagerkvist e Anna Lindgren che con l’azienda friulana portano avanti da qualche anno un progetto avanguardistico basato sulla natura. Da questa ricerca sono nate le sedute componibili Pebble Rubble, i cui elementi costitutivi somigliano a grandi sassi levigati dagli agenti atmosferici.

Giulia Marani

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Giulia Marani

Giulia Marani

Giornalista pubblicista, vive a Milano. Scrive per riviste italiane e straniere e si occupa della promozione di progetti editoriali e culturali. Dopo la laurea in Comunicazione alla Statale di Milano si specializza in editoria a Paris X-Nanterre. La passione per…

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