La fiera del design contemporaneo Collectible debutta a New York durante l’Art Week di settembre

In concomitanza con l’Armory Show, la fiera belga propone a New York una nuova piattaforma di dialogo tra Europa e Stati Uniti per il design del XXI secolo. Presenti anche diverse realtà italiane

A New York settembre è il mese dell’Armory Show, fiera di arte moderna e contemporanea di stanza allo Javits Center, che quest’anno si terrà dal 6 all’8 settembre. Acquisita nell’estate 2023 da Frieze, la fiera americana celebra nel 2024 trent’anni dalla sua fondazione, riunendo 235 gallerie da 35 Paesi e chiamando a raccolta per l’importante anniversario tre curatrici che conoscono bene la città: Eugenie Tsai, Robyn Farrell e Lauren Cornell, a coordinare rispettivamente le sezioni Platform, Focus e il programma del Curatorial Leadership Summit.

L’Art Week di New York con l’Armory Show e le altre fiere, tra conferme e disdette

Tutte hanno lavorato sul tema che caratterizzerà l’edizione dell’Armory Show alle porte, indagando sugli effetti e le ripercussioni della storia dell’arte sulle ricerche del presente.
Ma come di consueto, l’Armory Show sarà solo l’evento di punta di un’Art week cresciuta a comprendere, negli anni, una serie di fiere tematiche dedicate al mondo dell’arte, della fotografia, del design. Come Art on Paper, dedicata alle opere su carta, o l’“anti-fiera” Clio Art Fair, che sostiene gli artisti indipendenti, e Spring/Break, fiera fondata dalla coppia di artisti Andrew Gori e Ambre Kelly che torna quest’anno negli ex uffici di Ralph Lauren sulla Madison Avenue, con un’edizione incentrata sulla fortuna.
Qualcosa non ha funzionato, invece, per Photofairs New York, edizione americana della rassegna già consolidata a Londra e Shangai, che ha debuttato in città nel 2023 ma non tornerà quest’anno, “in attesa di condizioni di mercato più favorevoli” evidentemente presenti a Hong Kong, dove la fiera esordirà nella primavera 2025.

Clelie Debehault e Liv Vaisberg. Photo Miles Fischler
Clelie Debehault e Liv Vaisberg. Photo Miles Fischler

Collectible New York: il debutto delle fiera di design

Per la prima volta in versione newyorkese, invece, si presenterà ai blocchi di partenza Collectible, fiera belga dedicata al design contemporaneo, che ha all’attivo già sette edizioni a Bruxelles. L’edizione inaugurale, sotto la direzione di Emily Marant, si terrà dal 5 all’8 settembre (VIP preview il 4), in concomitanza con l’Armory Show, al Water Street Associates Building nel Financial District, con sei sezioni e quattro e un programma affidato alla curatela di Sonya Tamaddon. “New York ci sembra un palcoscenico ideale per esportare Collectible” spiegano le fondatrici della fiera Clélie Debehault e Liv VaisbergI designer europei vogliono avere una vetrina in città, quelli americani cercano un pubblico europeo”. E dunque il parterre degli espositori sarà costituito in parte da realtà newyorkesi, in parte da gallerie europee, tutte specializzate in design contemporaneo, con l’idea di dialogare con il Salon Art + Design che New York ospita abitualmente nel mese di novembre, prendendo in considerazione però un arco temporale più ampio per creazioni dall’Ottocento in avanti. La scelta di puntare solo sul design del XXI Secolo conferma la volontà di Collectible di posizionarsi anche sul mercato d’oltreoceano con un’identità precisa, offrendo una piattaforma ben definita al mercato del collezionismo.

Sonya Tamaddon, curatrice della Curator Section di Collectible New York
Sonya Tamaddon, curatrice della Curator Section di Collectible New York

Collectible New York 2024. I temi e gli espositori

A New York la fiera sarà allestita su due piani con vista sull’East River e Brooklyn, in uno spazio in stile industrial – non dissimile dal Vanderborght di Bruxelles, dove si tiene l’edizione belga – ripensato per l’occasione dallo studio newyorkese Volfram (già al lavoro per Art Basel Miami). Accanto alle gallerie della Main Section, gli espositori invitati per animare la sezione Dialogue proporranno un confronto tra pezzi degli Anni Ottanta e Novanta e creazioni contemporanee, mentre l’area New Garde darà spazio a gallerie emergenti e collettivi con meno di tre anni di attività alle spalle. Agli studi di design indipendenti è invece dedicata la sezione Bespoke, con lavori su commissione: per l’Italia c’è Studio Intervallo. Sarà inoltre riproposta la sezione Outdoor, con pezzi dedicati al “conceptual garden”, e debutterà con l’edizione americana la nuova sezione Fashion, in dialogo con la Fashion Week newyorkese. Nella sezione curata da Sonya Tamaddon, designer indipendenti emergenti e mid-career hanno lavorato sul tema fornito dal componimento Having a Coke With You, scritto nel 1960 da Frank O’Hara; tra loro anche tre realtà italiane, M’ama Edizioni, Studio Musa e Studio DanielK.

Livia Montagnoli

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