A Courmayeur il Design Week-End punta sulle direzioni impreviste del progetto

La manifestazione che celebra il design in quota nella stazione sciistica valdostana torna per la sua quinta edizione con un ricco programma di mostre, talk e installazioni. Ne abbiamo ripercorso la storia e le ambizioni con l’ideatrice Paola Silva Coronel

Quella che prenderà il via il prossimo 6 febbraio 2025 è la quinta edizione, ma la storia del Design Week-End curato da Paola Silva Coronel sulla neve di Courmayeur è molto più lunga. Il primo seme della manifestazione va infatti ricercato nella skiCAD, una competizione di sci nella quale architetti e designer impegnati negli studi più famosi si sfidano ogni anno da un quarto di secolo approfittando dell’occasione per incontrarsi e fare rete, in un contesto più conviviale del solito.

La storia del Courmayeur Design Week-End

Quando ho organizzato per la prima volta la gara ero una giovane collaboratrice dello studio di Michele De Lucchi. Abbiamo lanciato questa idea un po’ per gioco in risposta a un torneo di calcetto tra studi ed è piaciuta a tutti, compresi i manager delle aziende con cui lavoravamo, che ci hanno voluto fornire i premi e a un certo punto sono venuti anche a gareggiare con noi”, racconta l’architetta e docente universitaria, anima della manifestazione fin dal principio. “Nel 2020 avevo in mente di festeggiare il ventesimo anniversario con una mostra diffusa nelle vetrine del paese ma un’amica mi ha suggerito di creare un evento da proporre al Comune. Nel frattempo eravamo tutti cresciuti, i ragazzi di allora erano diventati professionisti affermati o titolari di grandi studi di progettazione e così il nostro incontro annuale è diventato un summit di altro profilo sulle piste da sci”. All’edizione invernale di Courmayeur si sono aggiunti poi gli spin-off balneari di Pietrasanta, in Toscana, e Ostuni, in Puglia.

Uno scatto del Courmayeur Design Weekend 2024, piazza Abbé Henry. Photo Giacomo Buzio
Uno scatto del Courmayeur Design Weekend 2024, piazza Abbé Henry. Photo Giacomo Buzio

Design e turismo a misura d’uomo a Courmayeur

La ricetta è sempre la stessa, con una serie di mostre, talk e installazioni che prendono spunto dalle specificità del territorio e puntano a coinvolgere un pubblico fatto sia di architetti e di altri professionisti del settore sia di appassionati o semplici curiosi. Rispetto alla maggior parte degli eventi che girano intorno al progetto, il Design Week-end ha dimensioni più contenute nel tempo – tutto si svolge, appunto, nell’arco di un fine settimana lungo, da giovedì a domenica – e nello spazio – i luoghi scelti sono borghi o piccoli comuni, facili da visitare a piedi – in modo da incentivare lo scambio e la condivisione. “In contesti di questo tipo, anche i personaggi che hanno un certo seguito si rendono molto più disponibili e avvicinabili, ed è più facile creare relazioni dalle quali possano scaturire idee e progetti”, spiega Paola Coronel. “È come al ristorante: se ci si trova a tavola con altre 5 o 6 persone si chiacchiera bene, in una tavolata da 20 è più difficile. Ecco, noi vogliamo essere un tavolo per sei”.

Il programma della rassegna di design in Valle d’Aosta

L’edizione di quest’anno ruota attorno alle Direzioni Impreviste che un progetto può prendere andando ad atterrare anche molto lontano dal punto di partenza. Se la vita in montagna è ricca di imprevisti e chi sale in quota deve sapere, per esempio, che le condizioni meteo possono cambiare repentinamente, anche la storia di un oggetto di design è raramente una linea retta. Per un designer, infatti, è prassi comune procedere per prove ed errori trovando il modo per aggirare tutta una serie di vincoli tecnici e burocratici o rielaborando stimoli provenienti dall’esterno. Tra le variazioni sul tema ci sarà Aritmia, l’installazione curata da Mario Trimarchi e da Cristian Catania dello studio Lombardini22 all’interno della Chiesa Valdese, un percorso al buio nel quale lasciarsi sorprendere da qualcosa di inatteso che coinvolgerà tutti i sensi. Altre mostre presenteranno una selezione di caffettiere d’autore (Le Caffettiere dei Maestri scelte da Giulio Iacchetti, al Caffè della Posta), di slitte d’autore (Sliding Circle, a cura di Michele Rossi di Park Associati e Gino Garbellini di Piuarch) oggetti di design “total white” (Continuiamo ad andare in bianco, a cura dei due Giulio del design, Cappellini e Iacchetti) e frecce decorate realizzate da architetti e designer famosi a partire da un kit di vernici e pennelli uguale per tutti.

L’imprevisto come opportunità al Courmayeur Design Week-End 2025

Anche i talk avranno come argomento di indagine le strade tortuose che un progettista può trovarsi a percorrere nel suo lavoro, a partire dall’intervento dell’invitato d’onore, Alberto Meda, 6 Compassi d’Oro in carriera, sulla Skyway del Monte Bianco. “L’imprevisto non deve avere per forza un’accezione negativa, può essere un’occasione felice”, interviene ancora Paola Coronel. “Oggi non ci azzardiamo più a fare una telefonata senza averla prima programmata. Osservando i miei studenti al Politecnico, mi sono accorta che i giovani sono abituati a sapere tutto in anticipo: che cosa troveranno in vendita in un negozio o al ristorante, chi tra i loro amici sarà in un certo locale…e tendono ad andare nel panico di fronte all’incertezza. Oggi la cosa di cui più sento la mancanza è la serendipità, la capacità di lasciarsi sorprendere dai risvolti positivi di ciò che accade”.

Giulia Marani

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Giulia Marani

Giulia Marani

Giornalista pubblicista, vive a Milano. Scrive per riviste italiane e straniere e si occupa della promozione di progetti editoriali e culturali. Dopo la laurea in Comunicazione alla Statale di Milano si specializza in editoria a Paris X-Nanterre. La passione per…

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