Fondata da Cesare e Umberto Cassina nel 1927 a Meda (in provincia di Monza e della Brianza, in Lombardia), Cassina inaugura negli Anni Cinquanta l’industrial design, segnando il passaggio dalla produzione artigianale a quella seriale. Contraddistinta da un’attitudine di ricerca e di innovazione, Cassina oggi è l’azienda leader del Made in Italy e ha deciso di aprire le porte del suo archivio storico ad Artribune, sotto la guida di Luca Fuso, CEO dell’azienda, a cui abbiamo deciso di fare qualche domanda.
Intervista a Luca Fuso, CEO di Cassina
La collezione Cassina iMaestri nel 2024 ha celebrato il suo 50° anniversario con il libro “Echoes, Cassina. 50 Years of iMaestri”. Qual è il significato di questa ricorrenza?
La collezione Cassina iMaestri rappresenta l’essenza di Cassina. Celebrare il cinquantesimo anniversario è stato un traguardo importante, segnato da una mostra e dalla suddetta pubblicazione. Questo progetto rende omaggio all’intuizione dei fratelli Cassina che, nel 1964, firmarono il primo contratto con Le Corbusier per riprodurre le sue opere. Da allora, la collezione si è arricchita costantemente, arrivando a includere 14 maestri, quattro dei quali aggiunti proprio lo scorso anno. iMaestri rappresentano l’unicità di Cassina nel panorama del design internazionale.
L’approccio pionieristico di Cassina nel creare un continuum tra passato, presente e futuro si riflette nella Collezione Cassina iMaestri. In che modo questa filosofia ha plasmato la strategia dell’azienda nel corso degli anni?
Ogni nuovo progetto della Collezione Cassina iMaestri inizia con una ricerca approfondita sull’idea originale che ha ispirato l’autore. Se un’idea risulta valida oggi, è perché era straordinaria quando è stata concepita. Questo approccio permette non solo di riproporre capolavori del passato, ma anche di dare vita a progetti mai realizzati, attingendo dagli archivi dei maestri. La collezione, quindi, è un ponte tra epoche diverse, combinando il design classico con quello contemporaneo.
Cassina: l’archivio come base per costruire il futuro
Il libro menziona la riformulazione dell’archivio storico come base per costruire la contemporaneità. Come si traduce questo concetto nelle decisioni aziendali?
Il metodo unico di Cassina consiste nel recuperare l’origine delle idee e reinterpretarle fedelmente. Sebbene i prodotti rimangano fedeli al disegno originale, vengono anche adattati per integrarsi nel contesto odierno. Questo equilibrio è evidente nella combinazione tra i pezzi storici e quelli contemporanei, creando ambienti coerenti e curati, sia negli showroom che nelle case. È l’essenza della “The Cassina Perspective”: raccontare una storia attraverso ogni elemento.
Cassina enfatizza il rispetto per i modelli originali, bilanciandolo con l’innovazione tecnologica. Ci parli di questo equilibrio…
Oggi possiamo utilizzare processi produttivi più moderni e materiali più sostenibili, garantendo che i prodotti siano disassemblabili e riciclabili. La tecnologia permette di innovare pur mantenendo intatti forma, materiali e proporzioni originali, con un occhio sempre rivolto alla sostenibilità.
Il dialogo con fondazioni, eredi e archivi dei musei è un pilastro per Cassina. Quanto influiscono questi rapporti nel processo di ricerca e sviluppo e nella creazione di nuovi prodotti?
Questa sinergia è fondamentale per recuperare le radici delle idee e sviluppare nuovi progetti. Ad esempio, nel caso di alcuni oggetti recuperati, come i tabouret di Le Corbusier, è stato necessario un lavoro meticoloso per reinterpretarli in chiave contemporanea. Ogni informazione è un tassello essenziale per ricostruire una storia autentica.
Cassina e l’eredità dei maestri del design
Il progetto ha incluso quattordici autori di rilievo. Quali criteri guidano la selezione dei designer e come vengono scelti i nuovi talenti per la collezione?
Per diventare parte dei maestri, un autore deve aver lasciato un segno significativo nel design o nell’architettura. Ad esempio, Giacomo Balla, sebbene non fosse un architetto, ha influenzato profondamente il mondo del design. Un altro criterio è che i maestri appartengono al passato: sebbene Cassina collabori con designer contemporanei di grande talento, questi non possono essere inclusi nella Collezione Cassina iMaestri finché sono in vita.
Il Centro Ricerche e Sviluppo di Cassina, fondato nel 1969, è stato un fulcro per la creatività e lo scambio di idee. Qual è il ruolo dell’innovazione e della ricerca nel mantenere viva l’eredità de iMaestri in un contesto contemporaneo?
Il Centro Ricerche e Sviluppo è nato per essere una fucina di idee, collaborando con personalità come Gaetano Pesce e Mario Bellini. Da allora, è il cuore dell’innovazione in Cassina. Attraverso il dialogo con designer emergenti e l’esplorazione di tecnologie avanzate, il Centro Ricerche e Sviluppo continua a valorizzare l’eredità dei maestri, garantendo che rimanga rilevante nel panorama contemporaneo.
Alessia Caliendo
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DOP Nicola Cattelan
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