Milano Design Week 2025: l’armonia invisibile nel magico distretto delle 5Vie

Sedie ballerine, tappeti intrecciati con capelli sintetici, ceramiche in bilico tra Oriente e Occidente, ricostruzioni immaginifiche di ambienti del passato: ecco quali sono, secondo noi, le cose più interessanti da vedere nei vicoli del centro storico. Tra collectible design, piccole serie d'autore e alto artigianato

Dopo avere riunito una Unlimited Design Orchestra per l’evento dello scorso anno, il distretto nel cuore della vecchia Milano cerca nuovamente nel mondo della musica il termine reale a partire dal quale costruire una metafora capace di parlare di design e delle sue dinamiche. Questa volta si parla di armonie invisibili, cioè delle “forze sottili che connettono il visibile e l’invisibile, la forma e il significato, l’oggetto e l’intuizione” e dell’equilibrio tra opposti che, già teorizzato dai filosofi dell’Antica Grecia e centrale nell’arte antica, continua a essere importantissimo nel design contemporaneo.
Con 8 grandi produzioni ospitate per la maggior parte in una nuova sede, la Sala delle Cavallerizze del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo Da Vinci in via Olona, e poco meno di 80 eventi proposti da designer indipendenti, aziende e studi, 5Vie prosegue coerentemente il suo percorso muovendosi tra arte e del design e negli interstizi tra le due discipline. Il nuovo spazio si aggiunge a quelli che gli habitué della design week milanese conoscono bene, cioè Palazzo Correnti, in via Cesare Correnti 14, il SIAM in via Santa Marta e le decine di botteghe storiche e cortili del quartiere. Altre new entry sono la sede dell’Istituto Cervantes, in Via Zebedia 5, e il cortile dell’INPS in Via Circo 16, messo a disposizione a titolo gratuito dall’istituto previdenziale. Abbiamo selezionato una decina di eventi tra i tantissimi proposti.

Misha Kahn Abject, Sedia izakaya
Misha Kahn Abject, Sedia izakaya

Le sedie danzanti di Misha Khan

Il creativo americano classe 1989 è uno degli astri nascenti del design da collezione. Pur lavorando con un gran numero di tecniche e mezzi espressivi diversi, Khan ha un universo visivo molto riconoscibile il cui tratto più saliente è il dinamismo. Come spiega Maria Cristina Didero nel testo curatoriale che introduce il nuovo progetto Abject: Inhabit the Poché(alle Cavallerizze dal 7 aprile), nelle sue mani “un divano potrebbe assomigliare a una Haribo dimenticata in un’auto, una sedia potrebbe sembrare una creatura vivente e consapevole mentre persino i materiali più industriali possono acquisire un’improvvisa sorta di teatralità“. La “nicchia da abitare” alla quale fa riferimento il titolo è quella compresa tra la piccola serie pensata per le gallerie e i volumi del design industriale, dove Khan cerca di inserirsi con un nuovo marchio. Al centro dell’allestimento, in uno spazio dall’allure teatrale drappeggiato di tessuto, ci saranno delle sedie ispirate al modello tradizionale giapponese impegnate in una danza che ricorderà gli spettacoli di ombre cinesi.

Julie and Jesse, Metamorphism, Le Cavallerizze, 5VIE, Milano Design Week 2025
Julie and Jesse, Metamorphism, Le Cavallerizze, 5VIE, Milano Design Week 2025

Le ceramiche trasformiste del duo Julie and Jesse

La designer svizzera Julie Progin e l’artista americano Jesse Mc Lin hanno il loro studio in un compound industriale di Hong Kong. Lì, sperimentano con la ceramica ibridando la tradizione locale con le nuove tecnologia e spingendo il materiale oltre i propri limiti con estrusioni avventurose che sfidano la forza di gravità.  La mostra Metamorphism, curata da Annalisa Rosso, metterà in scena una selezione di pezzi firmati dal duo all’interno di una struttura piramidale, una microarchitettura ascendente che però, assicurano gli organizzatori, permetterà diverse chiavi di lettura. 

Monika Patuszyńska, Objekt gallery. Photo Tomo Yarmush
Monika Patuszyńska, Objekt Gallery. Photo Tomo Yarmush

Le galassie lente di Colture Project

Colture Project è un progetto giovane (è nato nel 2023 e ha debuttato al Fuorisalone l’anno scorso) basato su uno specifico territorio, quello toscano, e connotato da un approccio lento e “analogico” alla creazione. La loro installazione Other Spaces presenterà una serie di progetti – tappeti, vasi, arazzi, coffee table, tutti pezzi unici o parte di piccole serie – che hanno in comune il tema del riciclo e una dimensione antropologica e riflessiva.

Hiva Alizadeh, 2023, Untitled Growing. Synthetic hair on canvas and wooden bar, 120x177x8 cm. Courtesy The Flat, Massimo Carasi
Hiva Alizadeh, 2023, Untitled Growing. Synthetic hair on canvas and wooden bar, 120x177x8 cm. Courtesy The Flat, Massimo Carasi Milano

I “tappeti di extension” di Hiva Alizadeh

Presentate dalla galleria The Flat-Massimo Carasi in via Cesare Correnti 14, le opere dell’artista iraniano nato nel 1989 usano un materiale inconsueto, i capelli sintetici multicolore, per reinventare il tradizionalissimo tappeto persiano con esiti quasi psichedelici.

Prendete e Mangiate, con Carolina Levi

Il format dedicato alla tavola ha una nuova curatrice, Carolina Levi, fondatrice della realtà multidisciplinare romana Spazio Giallo Interiors. La sua selezione prende ispirazione da alcuni versi della poetessa Patrizia Cavalli, secondo la quale ciò che conta al termine di un pasto “non è più il cibo, è il resto che rimane, la piccola crepa, la piega, quello che si nasconde in ogni silenzio”. Gli oggetti, sul crinale tra design contemporaneo e alto artigianato, saranno firmati da una trentina di designer, studi di progettazione e coppie creative internazionali, da Mario Trimarchi a Astrid Luglio e da Yellowdot a Marta e Marco Bevilacqua.

Richard Yasmine, Divine Decadence, in the Making 6. Mother of Pearl Inlay Artisan. Photo BizarreBeirut
Richard Yasmine, Divine Decadence, in the Making 6. Mother of Pearl Inlay Artisan. Photo BizarreBeirut

La “decadenza divina” di Richard Yasmine

Sempre nel filone delle arti della tavola, il designer libanese Richard Yasmine, un habitué del distretto, presenterà una collezione di vasi, recipienti e ciotole reversibili realizzati a mano insieme agli artigiani del suo paese. Tutti i pezzi nascondono una sorpresa: una bacchetta in madreperla scolpita che scivola e si nasconde all’interno della forma, allegoria del desiderio umano e dell’irresistibile tentazione rappresentata da ciò che si percepisce come proibito.

Sara Ricciardi, Girotondo disegni dei bambini
Sara Ricciardi, Girotondo, disegni dei bambini

Il raddoppio di Sara Ricciardi

Anche la designer beneventana si sente a casa in 5Vie, e si vede. Quest’anno sarà protagonista di due diverse iniziative. La prima, in via Cesare Correnti, è un Girotondo di vasi e tappeti, con Rometti e Doodle Rugs, che riproducono le idee di bambini tra i 4 e i 10 anni sull’amore, raccolte nel corso di un workshop costruito come una sorta di operazione di co-design. La seconda è un’installazione realizzata con le passamanerie dell’Antica Fabbrica Massia Vittorio 1843, una realtà antichissima che nell’Ottocento produceva alamari e galloni per le giubbe degli eserciti e decorazioni per le carrozze dei reali ed è ancora in attività, e dedicata alla crisalide. “Nel bozzolo, il bruco si prende il tempo che gli serve per diventare farfalla“, spiega Sara Ricciardi. “Così facendo ci ricorda che stare fermi è importante per potersi poi librare nell’aria“.

Chiesa di San Bernardino alle Monache, Future Impact 3, DESIGN NATION
Chiesa di San Bernardino alle Monache, Future Impact 3, DESIGN NATION

Il terzo atto di Future Impact, da Singapore, con un alto tasso di innovazione

Il progetto curato da Maria Cristina Didero e Tony Chambers è arrivato alla sua terza edizione e alla sua terza sede, la scenografica Chiesa di San Bernardino alle Monache in via Lanzone. Il focus è sempre sull’innovazione e sulla tecnologia, due ambiti nei quali i progettisti della città-stato del sud-est asiatico (che tra l’altro nel 2025 compirà 60 anni, essendo stata fondata il 9 agosto 1965) sono fortissimi, e sulla valorizzazione dei giovani talenti. Per l’occasione, con Didero e Chambers ci sarà un terzo curatore: Hunn Wai, metà del duo creativo Lanzavecchia + Wai, originario proprio di Singapore.

Casaornella Mediterranea, living
Casaornella Mediterranea, living

Casa Ornella va al mare

Dopo aver indagato la sensualità durante il Fuorisalone 2024, l’appartamento-testimone dell’interior designer Maria Vittoria Paggini in via Conca del Naviglio si vestirà dei colori e delle atmosfere del Mediterraneo. In questa narrazione, saranno centrali la lentezza e la sensazione di sospensione del tempo che si sperimenta nelle lunghe estati in riva al mare. In sintonia con questo mood, anticipa Paggini, il bagno e la cucina si sposteranno al centro della casa ribaltando la gerarchia domestica alla quale siamo abituati.

Bar Alta Vista, Anotherview. Render
Bar Alta Vista, Anotherview. Render

Le altre cose da non perdere a 5Vie durante il Salone del Mobile

Segnaliamo, infine, due allestimenti legati all’idea di convivialità: il Bar Altra Vista di Anotherview, che ricreerà l’atmosfera di un tipico bar italiano intorno a un biliardo Hermelin finemente lavorato, e la Trattoria di Bitossi Home da Sugo Milano. Nel perimetro compreso tra il Duomo, la Basilica di Sant’Ambrogio e le Colonne di San Lorenzo ci saranno anche diverse collettive di designer stranieri: in viale di Porta Vercellina, Visteria Foundation proporrà un viaggio nel design e nell’artigianato polacchi, enfatizzando l’importanza dei temi legati alla natura e alla post-natura; in via Zebedia, all’Istituto Cervantes, sarà possibile scoprire il lavoro di 12 progettiste spagnole, mentre gli ungheresi si daranno appuntamento tra via Nerino e via Santa Marta. Per chi volesse seguire ispirazioni più tropicali, infine, il punto di ritrovo sarà l’hub brasiliano alle Cavallerizze con l’interpretazione dell’abitare contemporaneo di Piloto Milano e i lavori di Ale Jordao (che raddoppia con un’esposizione di tappeti artistici ispirati al suo amore per le sneakers), Candida Tabet, Ronald Sasson e molti altri.

Giulia Marani

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Giulia Marani

Giulia Marani

Giornalista pubblicista, vive a Milano. Scrive per riviste italiane e straniere e si occupa della promozione di progetti editoriali e culturali. Dopo la laurea in Comunicazione alla Statale di Milano si specializza in editoria a Paris X-Nanterre. La passione per…

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