La torcia olimpica di Milano-Cortina 2026 sembra un piffero. Il design essenziale di Carlo Ratti
Lo studio dell’architetto torinese, quest’anno anche curatore della Biennale Architettura, ha progettato le torce per i Giochi Invernali che si terranno in Italia nel 2026. All’insegna della sostenibilità, cambiano colore in base all’ambiente che le circonda

Nel pensiero di Carlo Ratti, curatore della Biennale Architettura prossima a inaugurare a Venezia (si parte il 10 maggio), l’architettura e il design possono e devono essere occasione per connettere le persone, nel segno di una sinergia tra intelligenze molteplici che è ben raccontata dal titolo della 19. edizione della kermesse lagunare (IntelliGens. Naturale. Artificiale. Collettiva).
La storia della torcia olimpica
E questo è l’approccio che informa tutti i (molti) progetti che lo studio dell’architetto torinese ha firmato quest’anno: dal Padiglione francese all’Expo di Osaka 2025, che si è aperta in Giappone lo scorso 13 aprile, alla Torcia Olimpica per i Giochi Invernali di Milano Cortina 2026.
Lo studio Carlo Ratti Associati, insieme a Cavagna Group come partner produttivo, è stato infatti incaricato di progettare le due torce – Olimpica e Paralimpica – che sono il simbolo dello spirito di squadra e fratellanza alla base delle Olimpiadi. L’idea di realizzare un oggetto di design per far viaggiare la fiamma olimpica intorno al mondo, nel corso della staffetta che la porta dal braciere di Olimpia al luogo di celebrazione dei Giochi, è in realtà recente, e risale alle Olimpiadi di Berlino 1936. E spesso, negli anni, si è scelto di coinvolgere famosi designer: per i Giochi Invernali di Torino 2006, per esempio, la progettazione fu affidata a Pininfarina.

La torcia olimpica di Milano-Cortina 2026 progettata da Carlo Ratti
Commissionate da Eni e sviluppate in collaborazione con Versalis, le torce firmate da Ratti puntano a “eliminare il superfluo per rendere la fiamma protagonista”. Dunque l’oggetto – ribattezzato Essential – è stato modellato attorno al bruciatore centrale con l’idea di conservare solo la struttura indispensabile per sostenerlo: “Il minimalismo, qui, non è estetica” spiega l’architetto “ma un metodo e una dichiarazione d’intenti contro il superfluo, come fondamento della vera sostenibilità”.
A livello visivo, quindi, per la prima volta nella storia delle torce olimpiche il meccanismo interno che accende la fiamma è svelato, grazie a una fessura che corre verticale rendendo visibile il fuoco che si accende lentamente dentro al bruciatore (alimentato a GPL bio, prodotto da materie prime rinnovabili, inclusi oli alimentari esausti e residui agroindustriali). E anche il colore della fiamma, di un colore giallo vivo in luogo delle tonalità fredde viste negli ultimi anni, contribuisce a riportare l’attenzione sul fuoco originale di Olimpia, dove tutto iniziò nel 776 a.C: “La sfida più grande è stata progettare non solo un oggetto, ma un fenomeno. Non si tratta di scolpire il metallo, ma di plasmare il fuoco, che cambia con il movimento, il vento, l’altitudine e la temperatura. Siamo partiti da quell’instabilità procedendo a ritroso, progettando dall’interno verso l’esterno, attorno a qualcosa di vivo e imprevedibile”.

Un design sostenibile ed essenziale
Tra gli effetti speciali introdotti dal progetto, inoltre, la pellicola in PVD che riveste il corpo della torcia le permette di cambiare colore rispetto all’ambiente circostante, dal bianco della neve al blu della notte.
All’insegna della sostenibilità, la struttura delle torce è composta principalmente da alluminio e ottone riciclati (ciascuna pesa 1.060 grammi, bombola esclusa). Ogni torcia è progettata per essere riutilizzata: può essere ricaricata fino a dieci volte, riducendo il numero totale di unità prodotte a sole 1.500.
E nel presentare il progetto a Osaka, Ratti ha colto l’occasione per stabilire un ideale gemellaggio tra l’Italia e il Giappone, in nome di un’estetica comune fondata sulla chiarezza e la sobrietà (ricordando le torce olimpiche di Tokyo 1964 e Sapporo 1972). L’Expo 2025, in contemporanea con la cerimonia ospitata alla Triennale di Milano, battezza così le torce, che partiranno da Olimpia il prossimo 26 novembre e arriveranno a destinazione in tempo per l’inizio dei Giochi di Milano Cortina 2026 (dal 6 al 22 febbraio) e del loro corrispettivo Paralimpico (dal 6 al 15 marzo 2026).
Livia Montagnoli
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