La moda di Chiara Baschieri. Dal razionalismo architettonico alle superfici magiche di Escher
Riferimenti colti, taglio personale, creatività e misura. Cresce il marchio della giovane Chiara Baschieri, novità interessante della scena italiana. Con tanto di distribuzioni internazionali…
Che il successo nella moda dipenda principalmente dal fattore creatività è una controversa querelle. L’estro da un lato, il mercato dall’altro; chi segue le tendenze e chi le detta. Certamente provando a rintracciare una cifra personale, senza cadere nei corsi e ricorsi storici del già visto, ma mantenendo saldi i riferimenti dei maestri: dalla moda all’arte, dal design all’architettura.
Tra i nuovi talenti del made in Italy, Chiara Baschieri (Roma, 1985) racchiude nel suo tratto iper-realista forme, volumi e geometrie che rimandano alle strutture architettoniche razionaliste. Dopo il diploma all’Accademia di Costume e Moda di Roma, e dopo aver lavorato per Bluemarine, è arrivata la consacrazione internazionale, con la partecipazione all’Ethical Fashion Show di Parigi. Poi, nel 2010, la nascita della griffe che porta il suo nome.
L’estetica razionalista d’inizio Novecento si distingue per le superfici nude, fulgenti, prediligendo il protagonismo dello spazio. L’artigianalità tutta italiana di Chiara Baschieri riparte da qui e riflette su un’accurata selezione delle texture e sperimentazioni materiche, con un gusto classico e allo stesso tempo ipermoderno, orientato alla tridimensionalità e alla rivisitazione di tessuti naturali. La rafia e il lino, passando per il cotone spalmato, sono impreziositi da lavorazioni meticolose in jacquard e seta, per una serie di eleganti effetti ottici in rilievo.
Come nelle litografie, nelle incisioni e nelle costruzioni grafiche di Escher, ogni creazione di Chiara Baschieri sembra tassellata a mano con cura. Universi reali e universi riflessi in tre parole chiave, le stesse che potrebbero descrivere le opere dell’incisore e grafico olandese: profondità, superficie, rigore.
Nella collezione primavera-estate 2015 l’assoluto contrasto tra la leggerezza dei tessuti e il sapiente, rigido incastro materico, dettato dagli intrecci geometrici, ha il pregio di riprodurre sugli abiti – anche grazie alle scelta dei colori – freschi giochi di luce, dai pantaloni lunghi fino alla caviglia alle gonne a ruota, alternate a mini skirt e baby dress. Cesellature al laser su tonalità candide, come il bianco latte o avorio, il grigio perla e il rosa cipria, firmano lo stile Baschieri, tra bagliori argentei e sprazzi di verde acido. Insoliti gli accostamenti, che si riflettono anche negli accessori, come le clutch in pitone e le cartelle in pelle. L’immagine che emerge è quella di donna metropolitana, caratterizzata da una femminilità eterea, assolutamente contemporanea, capace di dettare con classe il suo urban style.
Chiara Baschieri realizza le sue collezioni in Italia e ha da poco inaugurato un flagship store nel cuore della Capitale, in via Margutta. Il brand, ancora giovanissimo, è già distribuito anche in Giappone, Stati Uniti, Irlanda e Arabia Saudita.
Gustavo Marco P. Cipolla
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati