Msgm e Nico Vascellari
Collaborazione interessante, quella fra Nico Vascellari e Massimo Giorgetti, direttore creativo di MSGM. Ne è nata una collezione di felpe, parka e bomber per coprirsi dal freddo di concerti e performance, t-shirt e camice di cotone per le atmosfere più calde.
“ll disagio è fondamentale. Luogo e momento sbagliato sono stimoli”, dice Nico Vascellari. “È dal confronto, è dal mettersi in discussione, è dalle cose difficili e non scontate che sono affascinato. È l’insicurezza, il risultato incerto che mi stimola”, dice Massimo Giorgetti, direttore creativo di MSGM. Un incontro, quello fra l’artista e il designer, come una collisione di pianeti diversi in orbite lontane, da cui è nata una collaborazione per una capsule che racconti l’incontro e lo scontro tra due mondi creativi.
Codalunga, il progetto che parte dallo studio a Vittorio Veneto dell’artista Nico Vascellari, luogo di sperimentazione visiva e sonora, incontra una delle realtà di maggior successo della moda giovane italiana, MSGM, il marchio di Massimo Giorgetti, ora anche direttore creativo della storica maison Emilio Pucci.
Le atmosfere notturne e sonore di Codalunga si traducono in etichette, nappine e rifiniture nere, un annullamento del colore motivo dominante della linea MSGM. I collage che Nico ha creato per presentare un concerto, un evento, un artista nel suo studio diventano ricami, stampe, patches come fermo-immagine di momento, un’emozione vissuta nello studio di Vittorio Veneto. Il Denim viene usato come felpa, parka e bomber per coprirsi dal freddo di concerti e performance, t-shirt e camice di cotone per le atmosfere più calde. Rotture, abrasioni, tagli al vivo come elementi ricorrenti per capi non finiti, che esprimono un’idea di “disagio che diventa un bisogno”.
Tutti i collage infine sono concepiti anche come oggetti singoli da mettere sul proprio zaino, t-shirt, capo o accessorio di moda. Sono come segni di appartenenza a un movimento creativo che si ispira al mondo della musica e alle sottoculture urbane.
Alessio de’ Navasques
Articolo pubblicato su Artribune Magazine #25
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