Altaroma #Day3. Finale Art&Fashion
Terzo e ultimo giorno per le passerelle capitoline. Scendono in campo all'Ex Dogana, per la sezione Hub, il talentuoso Giuseppe Di Morabito e l'Accademia di Belle Arti di Frosinone. Per gli Atelier, invece, c'è lo stile internazionale di Rani Zakhem. La tradizione sartoriale di Nino Lettieri sfila all'hotel St. Regis mentre Daniele Amato invita a una factory creativa in Via Giulia. In town anche la performance concettuale “Meta” all'Outside Gallery di Trastevere.
Cala il sipario su Altaroma. L’edizione invernale della kermesse capitolina chiude in positivo, dopo il successo del trasloco all’Ex Dogana di San Lorenzo. L’ultimo giorno della manifestazione dedicata alla moda inizia con il fascino pittorico delle creazioni firmate Giuseppe Di Morabito, passando allo stile internazionale del designer libanese Rani Zakhem e alla Genesis delle calzature e delle borse by Daniele Amato. Protagonista dell’ultimo giorno di sfilate anche la tradizione sartoriale di Nino Lettieri. E, in un circolo virtuoso fra arte e moda, come se la prima rincorresse la seconda e viceversa, all’Outside Gallery, nel cuore storico della città, fashion e musica si fondono in una performance concettuale e sperimentale con il progetto artistico Meta. Mentre l’Accademia di Belle Arti di Frosinone presenta Habitus. Anarchitetture per il Corpo. In attesa dell’edizione estiva di Altaroma, che lancerà i nuovi talenti WION?.
GIUSEPPE DI MORABITO, L’ARTE DI ARCIMBOLDO NELLA MODA
La pittura di Giuseppe Arcimboldo, le due immagini di Flora e Flora Meretrix della fine del Cinquecento come fonte d’ispirazione per creare. E l’arte diventa moda nella preview fall-winter 2016-17 del ready to wear firmato dal calabrese Giuseppe Di Morabito. Talento di Who Is On Next? 2015, Di Morabito ripropone le sfumature di colore utilizzate dal pittore sia in una versione classica che più provocatoria. Cattive ragazze borderline tra romanticismo e anticonformismo. Dal rosa cipria al verde pistacchio, la palette cromatica colora il flower power della collezione. Decorativismo 3D, sui tailleur, sui minidress, anche a trapezio, volants sui lunghi. Pizzi macramé, pelli cromate e forme pulite, in un continuo gioco di contrasti tra il pieno e il vuoto dei volumi. Per un’eleganza accattivante ma raffinata.
RANI ZAKHEM, STILE INTERNAZIONALE AD ALTAROMA
Un invito a un party dal mood black and white al Plaza, ricevuto da Truman Capote. Le atmosfere dei mitici Anni Sessanta, l’aria metropolitana di New York. Ecco la collezione couture primavera-estate 2016 One more dance firmata Rani Zakhem. Come da tradizione, il designer libanese rievoca nelle sue creazioni l’Art Déco, in particolare negli abiti a sirena decorati con merletto color oro. Drappeggi e gemme che luccicano sulle texture e sui corsetti decorati. Come brina che si posa sulle stoffe. Verde, rosa, giallo e blu pallido i colori, ripercorrendo, fino agli Anni Ottanta, la storia del costume made in Usa. Gonne a corolla da Nouvelle Vague e fascino da Belle Epoque. Freschezza negli abiti ariosi e scintillanti, che confermano la vocazione dello stilista al red carpet internazionale.
LA “GENESIS” DI DANIELE AMATO
Calzature e accessori, nella concept collection autunno-inverno 2016-17 di Daniele Amato, che strizzano l’occhio alla mitologia. È la dea guerriera Diana la protagonista dell’artigianato creativo del designer che ad Altaroma, sezione In Town, presenta creazioni in cui pellami come il camoscio e il vitello nappato si alternano al pitone e al coccodrillo. Quasi a voler giocare sul concetto preda-cacciatore. Verde con riflessi dorati per il giorno, la palette cromatica si incupisce con il nero e il blu per la sera. Dalle calzature, Amato arricchisce la sua collezione con le borse e un remake dell’iconico bauletto firmato Leu Lucati. Genesis creativa nel The Deer Club dell’Hotel Dom di via Giulia, dove due artigiani realizzano dal vivo i modelli ideati dal designer.
NINO LETTIERI: ELEFANTI IN PASSERELLA
E poi arrivano gli Elephants di Nino Lettieri. Proprio quando non ci si aspettavano pachidermi in passerella. Attenzione però, gli elefanti sono solo rappresentazioni sugli abiti, creazioni dal sapore indiano. Anche negli accessori. Per la primavera-estate 2016, lo stilista pensa a una principessa che da New Dehli approda a Montecarlo. Fucsia, nero e rosa i colori principali. Caftani con pantaloni rivisitati in chiave occidentale, abiti a trapezio, ovunque ricami di madrice indiana, in cristalli e paillettes. Mikado, organze, cotoni e chiffon per i tessuti mentre l’elefante ritorna ovunque all-over printed sulle jumsuit. Finale con sposa a balze.
“META” PERFORMANCE ALL’OUTSIDE GALLERY
Nel cuore di Trastevere l’arte è di moda. All’Outside Gallery, spazio creativo e innovativo, dedicato anche a performance artistiche, ecco il progetto musicale Meta, che mescola visual e conceptual art a sonorità e ritmi sperimentali. In un’atmosfera intima e suggestiva, la presentazione inedita delle t-shirt black&white firmate Outside, con cuore vitale al centro, tra giochi ottici e luci psichedeliche.
L’HABITUS DELL’ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI FROSINONE
Habitus. Anarchitetture per il corpo è il progetto multimediale presentato come final work dagli studenti del corso di fashion design dell’Accademia di Belle Arti di Frosinone. Il concept si articola sull’idea di plasmare abiti che possano essere dimore per il corpo. Ad Altaroma continua la connessione tra body e dress, e, in modo quasi anarchico, sfidando le regole, l’abito diventa l’habitat naturale per la fisicità. Cinque collezioni uomo e donna che spaziano in libertà: dalle metamorfosi kafkiane di Be.e.come by Erica Omallini al dinamismo della metropoli contemporanea nell’Abito architettonico di Misa Nakamura, passando per S.N.O.W – Show Now Our Way di Lin Lin ovvero la ricerca della felicità attraverso il candore della neve. Fino agli abiti “bipolari” nella collezione Opposti di Giulia Popili, ordine e caos in bilico tra apollineo e dionisiaco. Non da ultimo il lavoro The Dark Side of Me di Valentina Romaggioli, in cui l’ossessione dell’aspetto fisico e l’imperfezione diventano abito, enfatizzato dalla carne, nelle sue mille asimmetrie.
Gustavo Marco P. Cipolla
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