Balenciaga a Londra. Il V&A Museum celebra lo storico brand e il suo geniale fondatore
Dior lo aveva definito "The master of us all". Eppure Balenciaga era molto diverso dal collega francese. Le sue silhouette non esaltavano le linee della femminilità, ma cercavano forme nuove audaci. Il Victoria & Albert Museum di Londra celebra oggi il suo genio con una mostra.
È un momento particolarmente felice per Balenciaga, che raccoglie i frutti del lavoro intelligente di Demna Gvasalia, dal 2015 art director della storica maison (da tempo parte del gruppo Kering di François Pinault). Georgiano, 35 anni, già ingaggiato da Margiela e Vuitton, ha ricevuto nel 2016 il titolo di “Persona dell’anno” dal quotidiano on line Business of Fashion. Premiata la spinta innovativa, la perizia tecnica e quella cifra decostruttiva con cui plasma volumi oversize, ironici, audaci, tra street wear e remix metropolitani.
E intanto Balenciaga festeggia anche le sue origini con una grande mostra attesa per il prossimo 27 maggio al Victoria & Albert Museum di Londra. Balenciaga: Shaping Fashion è la prima esposizione in Inghilterra dedicata allo spagnolo Cristóbal Balenciaga, tra i più influenti couturier del Novecento, nato nel 1895 a Getaria, nei Paesi Baschi, e scomparso nel 1972 dopo aver raccolto uno straordinario consenso, soprattutto negli anni ’50 e ‘60. Nel 2011 il marchio e la storia del suo fondatore erano già state al centro di due eventi istituzionali: Balenciaga & Spain, al Museo de Young di San Francisco, e l’apertura del Museo Balenciaga proprio a Getaria.
A Londra la mostra si divide in tre capitoli – Front of House, Workrooms, Balenciaga’s Legacy – e mette insieme oltre 100 capi storici: cappelli, accessori, disegni, campioni di tessuto, fotografie d’archivio. L’ultima sezione cerca un gancio col presente, raccontando l’eredità di Balenciaga nel lavoro di giovani designer come Alexander Wang, Molly Goddard, J.W.Anderson e naturalmente Gvasalia.
CRISTOBAL BALENCIAGA, STILISTA SCULTORE
Riservatissimo, allergico allo star system, perfezionista fino all’ossessione, geniale progettista e sarto eccellente, Balenciaga si mostrava poco in pubblico, teneva lontana la stampa dalle passerelle, non amava il New Look di Dior fatto di corsetti aderenti e linee sensuali, non corteggiava le dive e allestiva le sue vetrine con sculture e installazioni, rifiutando di esibire l’abito come merce.
Il lavoro l’unica fede, la vera disciplina. Nessuna concessione ai cliché, puntando tutto sulla ricerca di nuove forme: essenzialità, ricercatezza, innovazione. Fra i suoi capi simbolo il taglio stile impero, le spalle ampie, i modelli cocoon e a palloncino, mentre fra le invenzioni si ricordano “the envelope dress”, tubino con i quattro angoli fermati sullo scollo, a disegnare un volume conico, e l’abito da sera “chou” (cavolo), con una monumentale rouche in gazar di seta nera, da portare a mo’ di cappuccio o raccolta sulle spalle. Scolpire le silhouette era una sfida improntata a geometrie antitradizionali e insieme dense di memoria classica, tra forme pure e radicali variazioni su tema. Eleganza come severità e azzardo.
“Un couturier deve essere un architetto per il design, uno scultore per la forma, un pittore per il colore, un musicista per l’armonia e un filosofo per la temperanza”: il controllo, l’equilibrio e la libertà immaginativa, in un gesto solo. Dal segno al taglio, passando per l’avventura del concetto.
– Helga Marsala
Balenciaga: Shaping Fashion
Opening: 27 maggio 2017
Victoria & Albert Museum – Cromwell Rd, Knightsbridge, Londra
www.vam.ac.uk
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