Network e proposte dal Distretto Tessile di Prato. E arriva anche la Fashion Revolution Week

I vecchi fasti, la scure della crisi, la locomotiva cinese, la lenta ripresa. Prato e provincia combattono per difendere un settore una volta fiorente. E le nuove generazioni sono una speranza. Intanto nascono nuovi spazi e nuovi eventi.

È noto come il Distretto Tessile di Prato ed è una delle zone industriali più dense d’Italia, con una tradizione che ha radici nel Medioevo. Dodici comuni, che interessano la provincia pratese ma che arrivano fino ai dintorni di Firenze e Pistoia. Circa 700 kmq coinvolti e una popolazione di oltre 300.000 abitanti. Un tempo, in questa zona, l’economia era fiorente: produzione di tessuti, confezioni moda, export.
Poi è iniziata la crisi. Tra il 2000 al 2007 il distretto ha perso 1.400 milioni di euro di fatturato, 10mila posti di lavoro e 2.000 aziende. Nel mentre, a tirare con sempre maggiore slancio è la scena cinese: centinaia di nuove fabbriche e piccoli laboratori, prezzi bassissimi, episodi ricorrenti di sfruttamento del lavoro, irregolarità. Ma anche una nuova vivacità, che ha riportato ossigeno al territorio. Da un paio d’anni anche l’impero della Chinatown pratese ha iniziato a subire – com’era prevedibile – un arresto. Mentre il sistema locale continua a investire, a scommettere su un background virtuoso, su una vocazione resistente. E qualche segno di miglioramento c’è. Nei primi nove mesi del 2016, secondo l’analisi del Monitor dei Distretti della Toscana, il distretto è al terzo posto tra le prime venti realtà industriali italiane, con un aumento di circa 78 milioni di euro (+6,5%).

Lottozero - Textile Laboratories ©Claudia Corrent

Lottozero – Textile Laboratories ©Claudia Corrent

INNOVAZIONE IN UN VECCHIO CAPANNONE

È in questo quadro che nasce a Prato la Fashion Revolution Week, a cura delle sorelle Tessa e Arianna Moroder. Dietro l’iniziativa c’è Lottozero, una rete internazionale per l’arte, il design e la cultura tessile, con base in un vecchio magazzino alimentare tramutato in centro creativo: i 400 mq riconvertiti ad hoc ospitano un laboratorio tessile aperto, uno studio condiviso, un ufficio stile e uno spazio espositivo. L’intento? Contribuire a portare energie buone a quello che resta, nonostante gli acciacchi, uno tra i maggiori distretti tessili d’Europa. Potenziando, ad esempio, la collaborazione tra giovani creativi e imprese del settore: è il ricambio generazionale a offrire una speranza al territorio. Nuova mentalità, nuove strategie. Ovvero: incremento della tecnologia, network tra le imprese stesse per fronteggiare le produzioni di nicchia, recupero dell’artigianalità, innovazione.

Alessandra Jane, Justus, ph. ©Livia Alcade

Alessandra Jane, Justus, ph. ©Livia Alcade

Negli spazi di Lottozero, il 22 e 23 aprile 2017, si svolgerà la Fashion Revolution Fair – parte della Fashion Revolution Week -, un evento a metà tra showroom e fiera tessile. Due giorni per parlare di produzione di alta qualità, con stockisti, designer, stilisti italiani e stranieri. Tra gli ospiti: Violeta Nevenova, stilista bulgara che collabora con il teatro di Bolzano; Alessandra Jane, famosa per i suoi sofisticati drappeggi; Andrea Moretti Sartoria, Chiara Ciabatti per Camiceria Baldini e Eugen Nita, che in modalità live mostreranno al pubblico come realizzano le loro creazioni;  Aviem Tessuti, Tex Ingro e Textus, che esporranno e venderanno i loro tessuti più pregiati.
Avvicinare creativi, produttori, distributori è un obiettivo, ma lo è anche la formazione di un pubblico consapevole, che sappia scegliere. Si tratta dunque di orientare la domanda, di nutrire il gusto e la conoscenza, di valorizzare il talento: realtà come Lottozero nascono essenzialmente per questo, seguendo il modello delle nuove imprese culturali, del coworking e del networking.

– Helga Marsala

Fashion Revolution Week
sabato 22 e domenica 23 aprile 2017, h. 10 – 19
Ingresso gratuito
www.lottozero.org

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, editorialista culturale e curatrice. Ha insegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a lungo,…

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