Proprio all’inizio di quest’anno Kim Jones ha lasciato il suo posto di responsabile della linea uomo da Louis Vuitton: di lì a poco è stato chiamato a occuparsi di Dior Homme. È stato poi Virgil Abloh, che disegna anche la sua griffe Off-White, ad accettare di prendere il posto lasciato libero da Jones. Destini incrociati? Virgil Abloh (37 anni, USA) e Kim Jones (38 anni, GB) sono amici da tempo e prima che tutto questo accadesse si erano riuniti ‒ insieme ad alcuni dei più grandi nomi del calcio internazionale ‒ per concentrarsi su un lavoro commissionato loro da Nike, il marchio di gran lunga più potente del fashion internazionale.
Pochi giorni fa sono state presentate contemporaneamente le loro capsule collection, dedicate al mondo del football: giusto in tempo per l’apertura, il 14 giugno, della 21esima edizione della Coppa del Mondo in Russia: un evento che coinvolge qualche centinaio di milioni di spettatori. E in seconda battuta per la Fashion Week parigina in arrivo.
VIRGIL ABLOH
Virgil Abloh ha battezzato il suo lavoro Football, Mon Amour: per realizzarlo ha utilizzato la sua conoscenza personale del gioco (maturata parallelamente alla carriera scolastica). Si chiama Mercurial Vapor la sua scarpetta costruita per il prato verde degli stadi che vedremo probabilmente inquadrata centinaia di volte dalle televisioni di tutto il pianeta. Due grandi pois segnano il punto preciso ‒ sia all’interno che all’esterno del piede ‒ in cui il calciatore colpisce la palla per assestarle un calcio perfetto. La stessa grafica è stata importata per le sneaker collab-edition, Flyknit Zoom Fly.
L’abbigliamento proposto da Abloh nel suo insieme sembra pensato per una comunità eclettica di amanti del calcio: ci sono guanti da portiere radicalmente ridotti nelle dimensioni oltre a magliette e equipaggiamenti da allenamento con decorazioni atipiche, quasi sempre giocate sul lettering abbinato al tipico swosh di Nike. “Mi sono ispirato al modo in cui le squadre portano lo sponsor stampato sul petto”, ha detto Abloh. “Lavorando a questa collezione, volevo celebrare le diverse varianti tipografiche”.
KIM JONES
Kim Jones la sua capsule collection l’ha chiamata invece Football Reimagined: solo pezzi neri che presentano un aspetto che li allontana dalla lucentezza caratteristica del filato sintetico. Jones, che è un collezionista dei primi outfit di Vivienne Westwood, ha dichiarato di essersi ispirato alla filosofia punk fai-da-te. Ma anche lui il calcio lo conosce personalmente, lo pratica ad esempio da dilettante partecipando a partitelle con il suo amico David Beckham.
Insieme all’abbigliamento Jones propone una sneaker che unisce quattro stili in uno. “Stavo osservando la silhouette delle Mercurial insieme alle mie altre tre Nike preferite: la Footscape, la Vandal e l’Air Max 97. La combinazione delle linee presenti in questo modello è un ulteriore omaggio al punk, ma il prodotto finale è decisamente elegante”. Come è possibile? Facile (si fa per dire): basta combinare il tailoring avanzato con lo sport tech.
È fashion questo? Certamente, questo oggi è il vero fashion.
‒ Aldo Premoli
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