Ecco come è andata l’edizione 2019 di Altaroma. Il report
Chiude i battenti al PratiBus District di viale Angelico (ex deposito Vittoria dei bus Atac) l'edizione invernale di Altaroma. Con un esperimento di rigenerazione urbana per la scelta del nuovo headquarter dopo i set di Cinecittà dello scorso giugno e il consolidamento della mission della kermesse per promuovere e valorizzare i nuovi talenti made in Italy
Quattro giorni di moda nella Capitale. Tra sperimentazione e tradizione, l’edizione invernale di Altaroma chiude con successo e consolida la propria mission di hub creativo per i talenti emergenti del nuovo made in Italy. Dal cashmere del brand Malo che ha scelto con i suoi outfit multicolor e total white le passerelle capitoline del PratiBus District di viale Angelico, headquarter di questa stagione ed esempio di riqualificazione urbana di quello che era l’ex deposito Vittoria dell’Atac, agli studenti dell’Accademia Modartech di Pontedera (Pisa) che con gli allievi della Nuova Accademia di Belle Arti di Milano hanno vinto il concorso Mibac “Vesti il parco archeologico del Colosseo” disegnando le divise di guardiani e addetti alla sorveglianza che vestiranno le loro originali creazioni.
IL CONCORSO
Menzione speciale fuori concorso all’Accademia di Costume e Moda di Roma. Il duo stilistico composto da Gianluca Ferracin e Andrea Masato per il brand Edithmarcel porta sulla catwalk le suggestioni dell’activewear per la collezione autunno-inverno 2018-19, con tocchi sportivi e l’incontro di tessuti tecnici termoisolanti, dalla lycra al jersey, senza dimenticare la dimensione elegante e la vestibilità dei top. Martina Cella con “Surv-Live” viaggia in Romania tra ricordi d’infanzia e sensazioni di smarrimento, fra tessuti handmade e patchwork con ricami geometrici, sovrapposizioni ed ecopellicce dal sapore folk, mentre Federica Tosi strizza l’occhio alle rock vibes degli anni ’80 con piglio femminile e urban-chic per un design eclettico e sofisticato. Federico Cina parla di “Romagna mia” ad Altaroma, raccontando la storia d’amore tra due ragazzi, Laura e Marco, in una città di provincia negli anni ’90 con due totem, cappotti dal fascino vintage e drappeggi tipici delle rappresentazioni di Plauto, e Alessandra Cappiello per Morfosis intreccia preziosi tessuti e dolcezza delle forme tra completi giacca-pantalone e maxicoat che modulano verso l’oversize maschile. Per il brand Angelia Ami la collezione fall-winter “90 Riverside Drive” trae ispirazione dalla metropoli di New York, dimostrando l’evoluzione nomade del marchio ed evocando con capispalla over, velluti lisci e a coste, ma anche disegni animalier all-over printed su jacquard, icone di stile indipendenti della socialité americana come Carolyn Kennedy-Bassette e Nina Grissom.
MODA E SOSTENIBILITÀ
E se Asciari riproduce le algide atmosfere dell’Antartide con la sua “Antartica”, con la scelta di tessuti sostenibili realizzati in Sicilia e cromie dai toni blu iceberg nelle loro mille sfumature, il designer Italo Marseglia con il supporto di Ied Roma punta sulla sostenibilità con una linea demi-couture etica e genderless chiamata “Rubendo”. Patchwork coloratissimi, riciclo creativo e la performance Zinaida&LeTroiane per la presentazione diretta da Rossano Giuppa con la partecipazione dell’attrice Sonia Bergamasco. Tra letteratura, moda, teatro e musica. Il mondo ipercolorato dei fumetti con i suoi eroi, grafismi e uno studio attento sull’immaginario pop degli anni ’60, l’arte di Andy Warhol e Roy Lichtenstein sono la fonte creativa della collezione “Comics Invaders” di Leonardo Macina per Leo Studio Design con la maglieria in jacquard black and white e macrocomics, disegni sulle camicie e calzature che spaziano tra le slipper in pelo fuffy e gli stivaletti in lana check. “Glamour nomade: la strada, un atelier a cielo aperto” per Simona Marziali che per il suo marchio MRZ compone e ricompone i capi classici all’insegna della self-expression. Tentando di trovare nuovi equilibri estetici e rivoluzionando il linguaggio sartoriale con effetti sportivi. Must have del suo nomadismo fatto di ricerca la maglia-cappa.
SHOWCASE
Sono invece 60 i brand di abbigliamento e accessori e i new talents che hanno preso parte alla terza edizione del progetto “Showcase”, realizzato da Altaroma con il sostegno del Mise e di Ice-Agenzia, per promuovere e valorizzare i giovani emergenti in Italia e all’estero. “Altaroma prosegue la propria mission dedicata allo scouting e alla promozione dei nuovi talenti della moda, confermando, grazie al determinante supporto di Ice-Agenzia, l’appuntamento con Showcase”, dichiara il presidente di Altaroma Silvia Venturini Fendi, che sottolinea “Il progetto, curato da Simonetta Gianfelici, è in crescita e coinvolge sempre più brand contemporanei e start-up interessanti selezionati per creatività, qualità del prodotto, ricerca e capacità produttiva. Showcase si afferma come strumento efficace di impulso mirato alla vendita e al business, laddove gli addetti ai lavori, sempre alla ricerca del nuovo, trovano terreno fertile nelle nostre proposte”. Ritornano in calendario, accanto ai giovani, maison storiche come Gattinoni che al Macro Asilo, con il progetto curato da Giorgio De Finis e volto a trasformare gli spazi museali in un organismo vitale e accogliente, ha presentato tra arte e moda la collezione Couture primavera-estate 2019 “Upcycling”, disegnata dal direttore creativo Guillermo Mariotto, con incursioni fluo, attitude rap e una rivoluzionaria rivisitazione dell’alta moda e dell’archivio storico tra chiffon e stoffe pregiate a cui si accosta il denim. Evoca la Shadow Art Sylvio Giardina con la sua performance-installazione total white “Vertigo”, visitabile fino al 28 febbraio al Mattatoio di Testaccio, mentre il bon ton “Hedoné” dai toni pastello di Giada Curti, tra taffeta, ricami e sete, sposa il grunge della location di Prati. Sabrina Persechino con “Dynamic” destruttura in prospettiva i suoi abiti tra architetture e giochi geometrici di pieni e vuoti.
INNOVAZIONI E SARTORIALITÀ
A Palazzo Brancaccio Nino Lettieri porta in scena la tradizione della sartorialità con fiocchi, linee fluttuanti e a trapezio e un tripudio di piume e paillettes sulle preziose texture. Nel talk “Roman’s Romance” all’Auditorium del Maxxi, Lavinia Biagiotti Cigna, presidente e ceo di Biagiotti Group, ha parlato del suo amore per la Città Eterna. Infine le scuole e le accademie. Ventidue le capsule collection dell’Accademia di Costume e Moda in una sfilata collettiva degli studenti con i loro final work, l’uno contro l’altro per vincere il premio Pitti Tutorship 2019 che, in collaborazione con Pitti Immagine, aprirà loro le porte nel mondo del lavoro.“Get Back” agli anni ’60 per l’Accademia Koefia con la personalizzazione dell’abito, “Innovation catwalk” per l’Accademia del Lusso al fashion district e “Interferenze Pop Up” con la tecnologia della stampa 3d e del laser cut per l’Accademia di Belle Arti di Frosinone. Tessuti metallici, gemme, legno, piume e carta per l’evento “Shout To The Pop” dell’Accademia Altieri Moda e Arte in via Lucrezio Caro. E ancora Bernini, Borromini e Carracci quali riferimenti artistici per gli allievi dell’Accademia Maiani, tra decorazioni, stravaganza delle forme e gusti talvolta bizzarri. Mentre Altaroma lavora già alla prossima edizione estiva della manifestazione ormai trampolino di lancio della creatività più nuova.
– Gustavo Marco P. Cipolla
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