Upcycling e giovani talenti in passerella, Altaroma dà i numeri

La manifestazione romana presieduta da Silvia Venturini Fendi e dedicata ai designer emergenti si conclude in positivo. Grande affluenza di buyer, puntando sull’internazionalizzazione dei mercati e sul progetto Showcase

Altaroma chiude i battenti al Guido Reni District dopo quattro giorni di eventi, appuntamenti e défilé con il fil rouge dominante della tutela dell’ambiente e dell’upcycling. Suggestioni orientali e un omaggio all’Indocina per Giada Curti che si lascia ispirare dal film “L’amante” di Jean-Jacques Annaud. Sostenibilità ambientale con il recupero di materiali di scarto impiegati nella realizzazione di abiti e capispalla per Italo Marseglia, che in passerella fa sfilare Fiona May. Tra fibre tessili in alga e accessori in pelle di salmone, ideati riutilizzando rifiuti dell’industria ittica destinati al macero. Il legno è il protagonista della collezione autunnale “Wood” di Caterina Moro, con intarsi di foglie e tessuti bio, mentre è un omaggio menswear all’Emilia Romagna, descritta dai testi del maestro Vittorio Tonelli, quello di Federico Cina, vincitore della scorsa edizione del concorso di scouting “Who Is On Next?”, promosso dalla kermesse capitolina in collaborazione con Vogue Italia.

VERSO NUOVI ORIZZONTI ETICI E COMMERCIALI

Buyer e stampa in prima fila per scoprire le nuove proposte del made in Italy e non solo, in un’edizione che ha premiato gli emergenti anche grazie alla piattaforma espositiva Showcase, giunta alla quinta edizione e diventata un punto fermo di Altaroma con 55 designer. Oltre il 60% di loro ha iniziato l’attività negli ultimi 4 anni con start-up o imprese artigiane che provengono dal Centro-Sud Italia e registrano un fatturato annuo inferiore agli 80mila euro. Inoltre, un quarto degli espositori produce in modo ecosostenibile. Un progetto fortemente voluto dalla presidente Silvia Venturini Fendi, supportata nell’ardua impresa di internazionalizzazione da Agenzia Ice e Camera di Commercio di Roma, Regione Lazio, Ministero degli Affari Esteri e Risorse per Roma, Città metropolitana di Roma Capitale.

SPIEGA SILVIA VENTURINI FENDI

Come ha ricordato nel suo intervento il sottosegretario Ivan Scalfarotto”, afferma Venturini Fendi, che a dicembre è stata riconfermata alla presidenza della società, “il ruolo che la Capitale si è ritagliata con grande intelligenza è quello di essere la ‘pipeline’ dei talenti del made in Italy. A Roma ci può e deve essere il futuro della moda italiana. Condividiamo il suo pensiero e guardiamo a questa edizione appena conclusa con grande soddisfazione. Una soddisfazione per la qualità di marchi, designer e progetti proposti; per la ricchezza dei contenuti emersi durante i nostri workshop; per la quantità di pubblico, tra addetti ai lavori e non, che ha partecipato a eventi e laboratori e ha apprezzato il lavoro dei nostri designer. La nostra soddisfazione viene però, soprattutto, dall’attenzione che abbiamo ricevuto dalle istituzioni del territorio e nazionali. La collaborazione istituzionale a un progetto che oggi ha una valenza di sistema e non solo territoriale è determinante affinché la città si affermi definitivamente come punto di partenza e culla di una nuova generazione di creativi. Ho fiducia che le istituzioni pubbliche, che hanno accompagnato il processo di cambiamento di Altaroma, nei prossimi anni consolideranno il loro sostegno rafforzando l’efficacia di un irrinunciabile strumento di crescita per i sempre più numerosi giovani creativi che si rivolgono alla fashion week”. I marchi partecipanti alle iniziative in calendario sono stati 154, quasi 200 gli studenti degli istituti, 51 gli eventi in calendario, 21 le sfilate, 16 fra proiezioni, talk, workshop, laboratori e istallazioni in 3000 metri quadrati di superficie allestita. Più di 15mila i presenti tra fashion addicted e non.

I FINAL WORK DELLE SCUOLE

Scuole e accademie hanno presentato i final work dei loro talenti. “Siamo fieri dei nostri Talents 2020, con loro si chiude un decennio d’intenso lavoro, crescita e cambiamento. Al contempo, insieme a oltre 80 aziende che negli anni hanno iniziato a collaborare quotidianamente con l’Accademia di Costume & Moda, si inaugura un nuovo decennio e un nuovo capitolo”, spiega il vicepresidente Lupo Lanzara, che aggiunge “Grazie a questi protagonisti, eroi del made in Italy, oggi siamo tra le più importanti realtà accademiche internazionali e con loro al nostro fianco abbiamo intrapreso nuovi percorsi. Da una parte formativi tra i quali, ad esempio, il lancio a febbraio del nuovo Master in ‘Fabrics Innovation Design’ ma anche professionali, portando il tasso di occupazione dei nostri studenti oltre il 93%. Un grande grazie alla squadra didattica, ai docenti tutti, ai coordinatori Santo Costanzo e Luigi Mulas con la direzione didattica, Adrien Roberts e Barbara Trebitsch”. “Gola” è invece il fashion film che ha vinto la rassegna di celluloide “Amphibia” organizzata dall’Istituto Europeo di Design. La giuria di qualità ha premiato Simone Folli per il suo originale progetto che si è distinto tra quelli elaborati da team formati dagli studenti Ied di Milano, Roma e Firenze e per avere trattato in chiave ironica un argomento attuale e urgente come quello dell’acqua. “Sempre più spesso il mondo della moda ricorre al fashion film quale mezzo di comunicazione in grado di raccontare i valori e le tendenze proprie di un settore in continua evoluzione.”, dichiarano i promotori Ied del contest, che sottolineano “L’Istituto Europeo di Design ha sviluppato un progetto multidisciplinare dove le competenze proprie di video e sound design, ma non solo, anche quelle della fotografia e dell’editing, si sono unite a quelle del fashion styling, facendo convergere in sei prodotti filmici il lavoro degli studenti Ied delle Scuole di Moda e Arti Visive”. L’acqua intesa come rinascita, evoluzione, trasformazione e risorsa primaria per l’ecosistema è il filo conduttore dei sei  fashion movie  “Crawle Ashore”,  “Gola”, “Out.Create”, “Petricore”, “The Abstract Problem” e “Venus”. Poi “Dolce vita” felliniana per l’Accademia Maria Maiani, “La Petite Robe Blanche” dell’Accademia Koefia e il circuito emozionale degli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Roma.

ACCENNI COUTURE E PERFORMANCE

Architetture e geometrie per la designer Sabrina Persechino in “Tellenae”, fra miti e leggende degli antichi Romani, la bellezza dark dell’Haute Couture declinata nell’installazione performativa di Sylvio Giardina che celebra il buio e il mondo onirico dello stilista avvalendosi della collaborazione dell’artista viterbese Federico Paris. Le “Imperfezioni” estetiche del brand Morfosis incantano Altaroma, così come il magnetismo minimal di Twins Florence, i look “In/Formal” di Jing Yu, l’“Omnia” di Gall e il fascino aristocratico di Ginevra Odescalchi al Museo Hendrik Christian Andersen. Nino Lettieri mostra la sua esperienza di alta sartoria nel tableau vivant “10th” a Palazzo Ferrajoli, mentre la Digital Night conclusiva, tra bio-materiali e tecnologie indossabili, porta sulla catwalk 37 giovani creativi selezionati in 12 paesi di tutto il mondo. Il viaggio di “A.I. Artisanal Intelligence” è un percorso visivo curato da Clara Tosi Pamphili e Alessio de’ Navasques che con l’Herbarium ricreato in una piccola casa-giardino, all’interno dell’Ex Caserma headquarter della manifestazione, celebra la natura come fonte di ispirazione per l’arte e la scienza, senza dimenticare l’heritage e l’importanza degli archivi storici, in un approccio etico alla moda e al design del gioiello.

Gustavo Marco P. Cipolla

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Gustavo Marco P. Cipolla

Classe 1984, calabrese di origini, romano di adozione, Gustavo Marco P. Cipolla è un cittadino del mondo. Ama viaggiare, quando gli è possibile, e confrontarsi con realtà e culture sempre differenti. Le sue esperienze formative e professionali sono diverse: dalla…

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