Come Christian Dior 70 anni or sono riportò la luce in una cupa moda postbellica così Silvia Venturini Fendi riapre oggi le porte dello chic e dell’eleganza, della bellezza femminile intensa, uscendo da un tunnel creativo dilagante concettuale e autocelebrativo. Non c’è retorica, né nostalgia per le bellissime signore di una volta, in questa sfilata pensata per la Milano Fashion Week 2020, quanto ciò che oggi possiamo definire NewNew Look. E c’è, inoltre, una voglia di bellezza che non accetta più limiti e si esprime con il sapore di un Martini dry e il rumore della seta che scivola sul corpo. C’è luce finalmente e arriva anche dalle mezzelune preziose che mettono in piega bellissimi capelli, ma anche dalla palette di colori su cui torna spesso quel rosa cipria anche come colore del set in un lussuoso e sinuoso boudoir. Divani imbottiti e morbida moquette sono la conferma della trama: siamo nel ventre della femminilità, nel luogo dove ogni cosa è soffice e bella in nome dell’eleganza e non nel segno oramai abusato della contestazione. Non servono artiste per accompagnare la forza femminile della donna di Fendi, va da sola, a testa alta, invincibile come una dea, bella anche quando il corpo non è perfetto perché è perfetta dentro e si vede da come si veste.
LA VITTORIA DELLA FEMMINILITÀ
52 interpreti di una storia che si ripete magicamente, donne chiamate a portare giustizia in un mondo che ancora le uccide: vincono con la bellezza sulla bruttezza del mondo, con le armi che le hanno rese imbattibili da sempre. Quel rosa cipria è un indizio, annunciato con l’invito in una piccola trousse-bustina che evocava la bellezza dell’ordine femminile, quello delle toelette, dei portacipria, dei profumi anticipatori di trame romantiche o voluttuose. Attraverso contrasti inediti ed eleganti monocromie, un inebriante mix di cashmere, pelliccia, pelle e pizzo diventa la colonna portante del guardaroba Fendi di questa stagione. La sartorialità e i capispalla sono costruiti attorno a una vita stretta; cappotti militari svasati, giubbotti lucidi e preziosi blazer vengono strutturati attraverso il corpino, con spalle che planano fino alla punta piatta o cadono in maniche Giulietta. Le forme voluttuose si aprono in accoglienti maglioni a collo alto, gonne plissé in pelle e bluse in organza con pettorina, a contrasto con le linee rigorose del colletto da infermiera, le righe della camicia maschile o i dettagli del corsetto in raso trapuntato e feltro. Rivisitando i disegni animalier, il paisley a macchie di leopardo fa capolino su capi sartoriali in lana spazzolata e pelliccia intarsiata, impreziositi da una fascia di perline frangiate o dal pizzo Chantilly albicocca fluo.
FENDI AUTUNNO INVERNO 2020-21
Sobria e provocante al tempo stesso, pensata per una vera femme fatale che non rinuncia all’audacia, la Collezione di accessori Fendi Autunno/Inverno 2020-2021 ricrea l’atmosfera del boudoir anche attraverso gli stivali imbottiti in pelle con gabbia e le pump in satin con cinturino. In collaborazione con il brand londinese di accessori Chaos, disegnato da Charlotte Stockdale e Katie Lyall, la Maison presenta una linea di “gioielli tecnologici” e piccoli accessori, offrendo una lussuosa risposta all’esigenza quotidiana di portare con sé i propri oggetti. La sfilata Fendi Donna Autunno/Inverno 2020-2021 si svolge sulle note live di SONOIO, un progetto di musica elettronica di Alessandro Cortini, tastierista dell’acclamato gruppo industrial rock Nine Inch Nails. Nel finale quel disordine che altri brand pianificano a tavolino, muovendo le modelle come automi, trova ha la naturalezza della fretta femminile: donne giovani e non, magre (non magrissime) e non, si specchiano una nell’altra complici, ognuna con la propria “divisa” da superdonna contemporanea.
–Clara Tosi Pamphili
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