Alessandro Michele, Maria Grazia Chiuri, Stella McCartney e Vivienne Westwood non hanno bisogno di presentazioni, essendo star assolute nel mondo della moda. Durante le ultime fashion week hanno scelto di cavalcare l’attenzione ormai dilagante verso il problema della sostenibilità. A dire il vero, Stella McCartney e Vivienne Westwood si possono considerare vere e proprie attiviste: sono anni che provano ad attirare lo sguardo in questa direzione. Ora una nuova generazione di fashion designer ha cominciato a far propri i valori della sostenibilità. I cinque segnalati qui appartengono tutti alla Generazione Y (1981-1996).
‒ Aldo Premoli
FRANCESCO RISSO ‒ 1982
Nato a Genova, ha accettato di recente la direzione creativa di Marni dopo dieci anni nell’ufficio stile di Prada. La collezione presentata durante l’ultima fashion week a Milano, in mezzo a palme di cemento e plastica, ha messo al centro tessuti e pelli riciclati e cotoni biologici. Una gioiosa protesta in omaggio alla natura.
MARINE SERRE ‒ 1991
Francese, nel 2017 ha vinto il premio LVMH 2017. Ha studiato a Marsiglia e dopo due anni si è trasferita in Belgio per frequentare La Cambre, dove si è laureata con il massimo dei voti nel 2016. Ha svolto uno stage da Sarah Burton presso Alexander McQueen, da Matthieu Blazy a Maison Margiela e da Raf Simons a Dior. La collezione Marée Noire ha sfilato durante l’ultima fashion week parigina su una collinetta maculata di fiori selvatici, lungo un paio di piste coperte da una plastica nera come quella in uso per i sacchi dell’immondizia. Il 50% degli outfit presentati da Serre sono realizzati con materiali riciclati, il resto è prodotto localmente con tessuto proveniente da telai francesi.
DAVIDE GRILLO ‒ 1993
Nato a La Spezia, ha iniziato a lavorare come stilista presso Pinko. Nel 2014, dopo esser stato selezionato fra i vincitori di Next Generation, ha sfilato in occasione della fashion week a Milano. Dopo un’esperienza negli uffici stile di Dolce & Gabbana Alta Moda, nel 2016 ha fondato il proprio brand. Nel 2018 è stato scelto tra i finalisti per il Green Carpet Fashion Award organizzato dalla Camera della Moda per il suo abito dipinto a mano con colori di derivazione naturale decorato con paillettes di plastica riciclata.
HILLARY TAYMOUR ‒ 1993
Finalista al premio CFDA 2019 a New York, disegna il brand Collina Strada, che si prefigge di diventare un marchio completamente sostenibile nel prossimo futuro. Con sede e produzione a New York, la firma principale del marchio trascende le tendenze. Presente da alcune stagioni alla fashion week della Grande Mela, Taymour ha affrontato tematiche globali come il razzismo, il gender fluid e altre istanze politiche.
WRAD ‒ 2015
È un brand nato nel in 2015 come pagina Instagram. I cofondatori, tutti Millennials, sono Matteo Ward, precedentemente manager dell’A&F Diversity and Inclusion Council da Abercrombie & Fitch, Victor Santiago, fotografo di moda e direttore di casting, e Silvia Giovanardi, laureata in Fashion Design presso lo IED e Senior Designer di Etro. Obiettivo comune: aumentare la consapevolezza in merito al reale impatto dell’abbigliamento. Da allora Wrad si è evoluto, trasformandosi in un laboratorio di innovazione sostenibile e, infine, in marchio di streetwear. Vincitore del RedDot Design Award per il suo GRAPHI-TEE, la prima t-shirt a utilizzare polvere di grafite riciclata in luogo dei coloranti chimici.
Articolo pubblicato su Artribune Magazine #52
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