Sfilate contemporanee: l’alta moda di Valentino alle Gaggiandre di Venezia assieme agli artisti
Sono 16 più 1 gli artisti internazionali chiamati a collaborare con il brand di alta moda per il progetto Valentino des Ateliers, che presenta i capi della nuova collezione autunno-inverno tra allestimenti pensati ad hoc
Un omaggio alla creatività, all’intreccio delle arti, alla moda che finalmente torna a presentare dal vivo le sue collezioni. E così si ribadisce – dopo l’exploit del giorno prima di Saint Laurent – il fidanzamento tra fashion e arte contemporanea con scenario Venezia. Valentino sceglie dunque le Gaggiandre dell’Arsenale di Venezia – proprio durante lo svolgimento della Biennale di Architettura – come cornice della Valentino des Ateliers, in stretta collaborazione con una autentica community di artisti contemporanei. Un progetto concepito come “una conversazione tra gli atelier di Valentino e gli atelier degli artisti”, nella definizione di Pierpaolo Piccioli, direttore creativo di Valentino, un’osmosi che passa per la bidimensionalità della pittura e diventa tridimensionalità della moda. “Tuttavia io credo che la moda non sia arte, l’arte basta a se stessa mentre la moda ha sempre bisogno di qualcosa d’altro, ha bisogno di un corpo. Su questa convinzione è nata la factory che abbiamo concepito. Mi era necessario per mettere insieme punti di vista diversi e prospettive diverse. La sfida però era quella di mantenere un linguaggio che fosse un linguaggio moda” spiega il direttore creativo. “Secondo me la pittura sta all’arte come l’alta moda sta alla moda. Ecco perché alla fine abbiamo scelto tutti pittori con l’obbiettivo di portare le loro due dimensioni in tridimensionalità in un dialogo che è stato un ping pong con ognuno a suo posto”. Un esempio di questo rispetto tra le due discipline? “Beh ad esempio io non ho mai fatto quella cosa di dipingere sul capo. Non mi piace”.
VALENTINO E LE GAGGIANDRE DI JACOPO SANSOVINO
La collezione Haute Couture Autunno Inverno ’21-’22 ha sfilato tra allestimenti e ambienti concepiti dagli artisti, i quali hanno però mantenuto intatto l’assetto della location storica. Si tratta delle famose tettoie dell’Arsenale che molti conosco perché parte del percorso delle mostre della Biennale e realizzate nel Cinquecento da Jacopo Sansovino. La maison ha insomma escluso qualsiasi intervento architettonico che potesse alterare la cornice naturale dello spazio: solo interventi ‘di servizio’. Un approccio molto diverso dall’altra sfilata che si è svolta in questi giorni a Venezia con Saint Laurent che ha realizzato dal nulla una grande lanterna percorribile, un gigantesco spazio pubblico nuovo e specchiante sull’Isola della Certosa.
VALENTINO DES ATELIERS: IL PROGETTO CON GLI ARTISTI
Valentino col suo direttore creativo Pierpaolo Piccioli ha deciso insomma di affidare al rapporto tra artigiani e artisti visivi la realizzazione di questa collezione. La maison romana ha dunque chiesto a Gianluigi Ricuperati di selezionare gli artisti che fossero indicati per misurarsi con la sfida di lavorare in atelier assieme a sarte e designer cogliendo la sfida di far parte di un cantiere di creazione. Una collaborazione che è stata sinergica ma senza forzature, con incontri dal vivo e a distanza fino alla sintesi tra linguaggi diversi ma complementari. “Bisogna immaginare questa collaborazione”, dice Ricuperati, “come un concerto di due mondi distinti dove ogni voce prima di pronunciarsi ascolta l’altra. Grazie a Pierpaolo Piccioli e Alessio Vannetti siamo risusciti comunque a mettere in connessione pratica, materiale, fibrante e vibrante gli artisti col saper fare infinito dell’alta moda. Un colloquio non solo tra discipline diverse, ma anche tra generazioni diverse”, conclude. ”Ho da sempre amato la moda per il suo potere di intersecarsi con l’arte, creare nuovi orizzonti e nuove aree fluide di scambio”, racconta a proposito di questa iniziativa Guglielmo Castelli, uno degli artisti invitati. “Un confine in cui tutto è possibile in un confronto senza armi, senza perdite, ma solo con tanto futuro. Valentino mi ha dato l’opportunità di guardare il mio lavoro da una nuova prospettiva, mi ha garantito una dose in più di curiosità. L’incontro con le sarte nella sede della maison a Roma, entrare in punta di piedi e vedere quelle mani veloci, quella sapienza silenziosa capace di mappare intenzioni e bellezza di una cultura del saper fare ormai quasi dimenticata, è stato emozionante“. Assieme a lui, sono stati coinvolti nel progetto Alessandro Teoldi, Anastasia Bay, Andrea Respino, Benni Bosetto, Danilo Correale, Fancis Offman, James «Jamie» Nares, Joel S. Allen, Kerstin Brätsch, Katrin Bremermann, Luca Coser, Malte Zenses, Patricia Treib, Sofia Silva, Rui Wu e Maurizio Cilli, quest’ultimo con il compito di occuparsi di tutta la parte documentaristica del making of con riprese negli Ateliers di Valentino a Roma dove in alcuni casi le opere sono state fisicamente condotte e allestite per starsene un po’ di giorni al cospetto delle sarte.
VALENTINO DES ATELIERS E VENEZIA
“Un omaggio a Venezia e al suo panorama culturale, la città che per noi genera spontaneamente vibrazioni sull’arte, il teatro, la musica, l’architettura, il cinema e tutto ciò che concerne la creatività. Una decisione naturale per Pierpaolo Piccioli che immagina le sue creazioni in una cornice iconica, La Biennale di Venezia alle Gaggiandre dell’Arsenale”, raccontano dalla Maison, “un gesto d’amore che continua a sostenere la cultura ideando un progetto che intende essere una vera rinascita culturale”. Un occhio di riguardo come succede sempre di più nel mondo della moda va anche al tema dell’ambiente: per l’occasione, Valentino ha predisposto uno speciale visual streaming kit bianco puro con cui sarà possibile seguire la sfilata Valentino Des Ateliers: un dispositivo speciale costituito da carta e cartoncino derivanti da materie prime sostenibili e realizzato a mano a Milano. Un impegno intrapreso dal brand verso la totale eliminazione della plastica, sostituita da packaging cartaceo ed eco-friendly. E a conferma di una profonda sinergia con l’arte, la sfilata ha scelto come luogo di presentazione lo spazio adiacente alla poetica scultura di Giuseppe Penone commissionata dalla Vuslat Foundation e curata da Chus Martinez. Perché, come dice il direttore di Valentino Pierpaolo Piccioli, “Venezia era l’unico posto al mondo nel quale presentare una collezione simile. Un arricchimento forte per la città, per me e qualcosa di perfetto in questo momento storico che mi ha insegnato ad essere più radicale”.
-Massimiliano Tonelli e Giulia Ronchi
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