Berlin Fashion Week: dialogo aperto tra i luoghi dell’architettura industriale e il fashion design

Moda audace, sperimentale, gender fluid, vegan friendly: ecco le principali tendenze che hanno animato la Berlin Fashion Week svoltasi lo scorso marzo e le sue sedi sparse per la città. Un intreccio unico tra fashion design, arte e architettura

Il cielo terso di Berlino ha accompagnato il fitto calendario di una delle settimane della moda più giovani e innovative del panorama internazionale, un vero incubatore di eventi mirati alla sensibilizzazione nei confronti della sostenibilità e della creatività emergente. L’ampia mappatura dei luoghi scelti per la Berlin Fashion Week 2022 ha enfatizzato il connubio della città con l’architettura industriale, valorizzato dalla forte spinta del Fashion Council Germany che si impegna nel promuovere tutto il panorama del design mitteleuropeo. 

Kraftwerk Berlin

Kraftwerk Berlin

SOFIA ILMONEN ALLA BERLIN FASHION WEEK 

La sua prima donna, Christiane Arp, storica Editor in chief di Vogue Germania, ha precisato quanto lo scouting e l’etica sostenibile siano i focus ai quali l’ente promotore punta spaziando nella ricerca, nella formazione e nelle nuove tecnologie. Sponsorizzata da Mercedes Benz, la fitta schedule ha preso il via con il volteggiare della femminilità più autentica, valorizzata dalla vincitrice dell’ultimo festival di Hyères, la designer Sofia Ilmonen. Abiti dall’impalpabile leggerezza, resi modulabili e versatili grazie a coulisse e romantici dettagli, decisamente in contrasto con l’ambiente che l’ha ospitata, vale a dire la maestosa Kraftwerk Berlin, l’ex centrale elettrica Mitte, un pezzo della storia industriale della metropoli. 
Costruita nello stesso periodo del muro di Berlino negli anni 1960-1964, il suo scopo era quello di produrre energia per i quartieri orientali della città; a seguito del suo abbandono lo spazio è stato riaperto solo nel 2006 grazie a Dimitri Hegemann e il suo techno club Tresor. 

Kraftwerk Berlin

Kraftwerk Berlin

BERLIN FASHION WEEK: STUDIO VISIT E DESIGNER LOCAL  

Berlino si rivela la patria di una delle settimane della moda più accattivanti dal punto di vista urbanistico. E un vero e proprio workshop, mirato all’analisi degli spazi della progettazione, è quello che si è presentato durante le Designer Studio & Atelier visits. Un great & meet durante il quale i designer locali hanno aperto le proprie porte per svelare i processi creativi e produttivi. Tra tutti Hund Hund, che pone le sue radici presso lo scenografico Lobe Block/ Terrassenhaus Berlin nel quartiere di Gesundbrunnen: nato dalla designer Isabel Kücke e dal suo partner Rohan Hoole, di pura matrice vegana e sostenibile, il brand risiede al secondo piano del pittoresco edificio a terrazze sfalsate che ospita anche un ristorante, uno studio yoga e uno urban garden. Cemento e botanica, Lobe Block / Terrassenhaus Berlin è stato progettato dagli architetti Brandlhuber + Emde, Burlon / Muck Petzet in quello che era il sito della Deutsche Bahn.  

Lobe Block Terrassenhaus Berlin

Lobe Block Terrassenhaus Berlin

LA BERLIN FASHION WEEK ALL’HAMBURGER BANHOF MUSEUM 

L’ultima tappa è a Moabit dove sorge l’Hamburger Bahnhof Museum für Gegenwart, il più importante tra gli spazi espositivi berlinesi dedicati unicamente all’arte contemporanea e nato in quella che un tempo era la stazione di Berlino Amburgo, tra le più antiche della Germania. Il museo è tuttavia attento anche ad altre forme d’arte quali il cinema, il design e la fotografia, con installazioni di Nam June Paik, Sol Lewitt, Marcel Duchamp, Sigmar Polke e Jason Rhoades. Elemento portante del museo è la collezione lasciata in eredità alla città di Berlino dal collezionista Erich Marx, il quale raccolse alcuni dei capolavori dei grandi artisti attivi intorno alla metà del Novecento, come Joseph Beuys, Andy Warhol, Cy Twombly e Anselm Kiefer. William Fan sceglie la location per immergersi nei panni dell’host che ospita e guida il pubblico nella visione di una collezione che è strettamente connessa al mondo della progettazione d’interni: concepita come gender fluid, fonde il mondo del workwear con capi iconici del guardaroba per la sera strizzando l’occhio ai tessuti ripresi dalle campionature della tappezzeria e ai dettagli new baroque. Made in Germany, bon ton e giocosa, Fan rompe gli schemi aggiungendo accessori come le cinture, che diventano sue omonime, e le borse limited edition ”All In One”, nate dalla collaborazione con Klarna e ricche di applicazioni in pelle vegan friendly. 

– Alessia Caliendo 

https://fashionweek.berlin/  

 

  

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Alessia Caliendo

Alessia Caliendo

Alessia Caliendo è giornalista, producer e style e visual curator. Formatasi allo IED di Roma, si è poi trasferita a Londra per specializzarsi in Fashion Styling, Art Direction e Fashion Journalism alla Central Saint Martins. Ha al suo attivo numerose…

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