Lucia Silvestri, direttrice creativa di Bulgari, è una delle poche donne a ricoprire il ruolo di Buyer Director. Determinata, coraggiosa e convinta che le pietre preziose “comunichino”, da anni viaggia in tutto il mondo alla ricerca di gemme da acquistare e trasformare in creazioni di inestimabile valore. Abbiamo parlato con lei per comprendere le dinamiche della sua professione.
Hai spesso dichiarato di avere un rapporto particolare con le pietre preziose, una sorta di connessione profonda. Cosa rappresentano per te le gemme e come scegli di volta in volta quelle giuste per i gioielli Bulgari?
Sin dall’inizio del mio percorso in azienda, ho avuto la possibilità di affiancare i signori Bulgari nell’acquisto delle pietre per le creazioni di alta gioielleria. Le gemme sono un regalo della natura e rappresentano la linfa vitale del gioiello. Ho una connessione profonda con ogni pietra perché credo nell’energia che ciascuna di esse emana e, per stabilire questa connessione, ho bisogno non solo di vederle ma di toccarle. Una delle peculiarità di questo lavoro è che l’acquisto di una gemma, anche se semipreziosa, non avviene mai attraverso foto o video: è indispensabile vedere la pietra dal vivo e avere la possibilità di toccarla.
Le tue doti naturali, il talento, un fiuto particolare e tanto studio ti hanno portata in giro per il mondo come buyer di gemme preziose, uniche. Come funziona la compravendita?
Per rapportarsi con supplier e buyer nel mercato internazionale bisogna conoscere molto bene le pietre e il loro valore. Si ha a che fare con “mercanti” di gemme di lunga esperienza, per questo è necessario essere all’altezza del contesto e costantemente aggiornati rispetto al mercato. La compravendita è un momento molto delicato e importante. La trattativa di una gemma, soprattutto se particolarmente preziosa, può durare giorni, mesi o addirittura anni.
Quello della compravendita delle gemme è storicamente un settore male-dominated. Quali sono gli aspetti più complessi e difficili della negoziazione?
Tra le maggiori difficoltà della compravendita, è proprio la durata a rappresentare uno degli aspetti più critici: la negoziazione può infatti essere molto lunga e faticosa. Quando decido di comprare una gemma, per raggiungere il mio obiettivo devo esercitare le mie capacità di determinazione, mostrandomi apparentemente fredda e distaccata, al fine di ottenere il risultato. Si tratta di un contesto ancora dominato quasi prettamente da uomini ma oggi, con la mia esperienza e con il mio trascorso all’interno dell’azienda, riesco anche a divertirmi grazie alla consapevolezza di essere sullo stesso piano dei miei interlocutori, forse persino al di sopra.
C’è un viaggio alla ricerca di pietre che ricordi con particolare orgoglio o che ti ha regalato maggiori soddisfazioni?
Ce ne sono tantissimi che non posso dimenticare, talmente tanti che potrei scrivere un libro. Forse, quello che ricordo con più emozione è il mio primo viaggio nello Sri Lanka, dove, una volta atterrati, con il signor Bulgari abbiamo affrontato un tragitto in macchina di diverse ore nel cuore della giungla per recarci da un fornitore di zaffiri tra i più importanti al mondo. È stata decisamente una prima esperienza intensa e fantastica.
COME NASCE UN GIOIELLO BULGARI
Una volta acquistate le pietre, cosa succede?
Le pietre vengono spedite presso gli uffici Bulgari di Roma. Quando giungono a destinazione avviene la “magia del gemtable” e si dà il via al processo creativo: dispongo le gemme sul tavolo, inizio a mescolare e ad armonizzare i colori, ma anche i diversi tagli insieme, decido se alcune pietre devono essere ritagliate, se altre vanno messe da parte… è un momento molto stimolante di creatività e confronto, nel quale si prendono decisioni importanti rispetto a quelle che saranno le creazioni di alta gioielleria.
È proprio nella tua stanza, in cui pochissime persone hanno il privilegio di entrare e osservarti al lavoro, che prendono vita le idee che portano alla creazione dei gioielli Bulgari. Qual è il tuo metodo di lavoro?
Quando mi sento particolarmente creativa e ispirata mi piace lavorare ascoltando la musica e iniziare la giornata “apparecchiando” il tavolo con tutte le gemme che abbiamo a disposizione. Sono immersa nell’armonia e carica di energia, potrei andare avanti tutto il giorno senza rendermene conto.
C’è un gioiello a cui sei particolarmente affezionata?
Sicuramente tra i gioielli a me più cari c’è la prima collana che ho realizzato interamente: dal buying delle gemme, che ho comprato in Sri Lanka, all’idea creativa, che ho sottoposto al signor Bulgari e che lui ha accettato. È stata la mia prima vera creazione, una collana con zaffiri gialli e blu, realizzata molti anni prima della mia nomina a direttore creativo. Una gemma alla quale mi sento particolarmente vicina è infatti proprio lo zaffiro, che è per l’appunto la pietra con la quale ho iniziato a lavorare, e che a differenza di quanto spesso si pensi può essere di diversi colori; ha una personalità multicolor, un po’ come me!
‒ Valeria Oppenheimer
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