A Noto il brand di sneaker Vans si schiera dalla parte della comunità LGBTQIA+
La mostra fotografica allestita da Spazionoto, in Sicilia, vede la partecipazione del celebre brand californiano, che da tempo supporta le battaglie per la difesa dei diritti sociali e individuali. A fare da sfondo è lo spazio espositivo di Noto che tratta esclusivamente opere della comunità LGBTQIA+
Nonostante le dimensioni ridotte, la galleria d’arte e design Spazionoto ha un’impostazione assai precisa. La scelta di trattare esclusivamente manufatti provenienti dalla comunità queer non è ancora comune nel nostro Paese, ma Paolo Perelli si è già affermato come apripista riconosciuto in questo settore. E ‒ fatto ancora più rilevante ‒ ciò non è accaduto a Milano, Firenze o Roma, ma in una cittadina del sud est siciliano. Ancora più notevole la tipologia dei suoi avventori: se un 40% si identifica per genere in questi lavori, il restante è semplicemente in cerca di un oggetto non banale (ma nemmeno estremo) per arredare la prima o la seconda casa, soprattutto a Noto, da un po’ di tempo divenuta località molto in voga. Qualche esempio? Il super fotografo Mario Testino ‒ che sta costruendo nella campagna adiacente il suo buen retiro ‒ di Spazionoto è un habitué, Pedro Almodóvar non solo acquista ma vende qui alcuni suoi manufatti, di qui passano all’occasione Gianluca Gori (Drusilla Foer) ma pure il sindaco di Milano Beppe Sala con signora al seguito, avvistato lo scorso aprile in occasione delle festività pasquali.
LO SPAZIONOTO DI PAOLO PERRELLI
Noto da qualche anno gode di un successo turistico esplosivo: merito del suo celebre Barocco e di un mare ancora pulito. La sua offerta culturale è nutrita per le dimensioni del luogo, non sempre all’altezza ma comunque in crescita, e Spazionoto ne è parte integrante. Il segreto di questo successo è proprio Paolo Perelli. Nato a Ravenna, dove si è formato presso l’Accademia di Belle Arti, è però a Bologna che intreccia i primi legami con artisti e attivisti della comunità LGBTQIA+. Perelli non è esattamente un novellino: in Nord Africa ha aperto una dimora per artisti e la sua prima galleria d’arte contemporanea, oltre a dirigere la prima edizione della Fiera d’Arte Contemporanea di Tunisi. Dopo un’esperienza quinquennale a Mosca, è rientrato in Italia e ha scelto come sua residenza fissa appunto la Sicilia. “La scelta di rappresentare artisti queer ‒ il fil rouge che muove la mia ricerca ‒ è l’occasione di parlare a un vasto pubblico, in modo sincero, senza gerarchie di opportunità, di calibro, di convenienze”, precisa Perrelli.
IL PROGETTO TOGETHER AS OURSELVES A NOTO
Lo scorso 2 luglio Spazionoto ha organizzato nei suoi ambienti un party insieme a Vans, uno dei più celebri brand di sneaker ad aver abbracciato da tempo cause sociali che contrastano ingiustizie e disuguaglianze contro le quali la comunità LGBTQIA+ si batte. Quest’anno ha dato vita a una collezione intitolata OTW Pride Gallery Collection, che ha visto la partecipazione della fotografa Sara Lorusso.
Sebbene da Spazionoto non ci sia un solo oggetto che si possa classificare come appartenente in senso stretto al mondo del fashion, il brand californiano facente parte del gruppo finanziario VF (che annovera tra gli altri North Face, Timberland, Napapijri e Supreme) non ha esitato. Vans si appoggia a una rete di 2000 negozi sparsi in 97 Paesi, ma ha scelto Spazionoto per presentare il progetto Together as Ourselves, immagini realizzate dalla fotografa Sara Lorusso poi affiancate da una selezione di lavori di Cori Amenta, Pedro Almodóvar, Francesco Ardini, Giuliano Cardella, Sauvage Decorateur, Giorgio Distefano, Markus Diyanto, Elica Studio.
Le immagini realizzate da Lorusso celebrano con delicatezza le molteplici sfumature dell’individualità di genere. Vans le supporta per nutrire la sua brand awarness, sposando anche in questo modo un’espressione della cultura giovanile come già fa attraverso lo sport (in particolare la cultura skate) e la musica.
Non è lo spirito competitivo tipico di altri brand di sneaker nati sui campi di basket o di calcio o sulle piste olimpiche a delineare la riconoscibilità di Vans, che difatti è una calzatura adottata da comunità giovanili meno pretenziose di altre, tanto a livello di apparenza fisica che di portafoglio.
‒ Aldo Premoli
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