È stato un 2022 significativo per la moda, dove nella graduatoria dei pezzi vincenti, che stiliamo sempre a dicembre, nasce spontanea la confusione tra due parametri fondamentali del successo contemporaneo: le vendite e il consenso mediatico. Ad aprire un elenco che rappresenta una classifica tanto oggettiva quanto soggettiva, scegliamo un simbolo che coniughi entrambe i parametri, un pezzo oggi cult per le vendite ma anche per le visualizzazioni Tik Tok di chi, dopo averlo comprato, si mostra ballando come Jenna Ortega – ovvero la celeberrima Mercoledì – sulle note di I’ll dance, dance, dance with my hands, hands, hands…”. Ma non solo: ecco i pezzi più iconici della moda di quest’anno.
Clara Tosi Pamphili
L’ABITO DI MERCOLEDÌ ADDAMS PER IL BALLO DELLA SCUOLA O “WEDNESDAY RAVE’S DANCE BLACK DRESS”
In vendita su Etsy, la riproduzione dell’abito disegnato dalla geniale costumista, premio Oscar, Colleen Atwood per la serie Netflix firmata Tim Burton Wednesday è un fenomeno che ricalca, sia nella forma che nella dinamica, un altro successo datato 1932, quando la grande catena americana Macy’s vendette 500 mila pezzi dell’abito ispirato al costume di Joan Crawford, disegnato dal grandissimo costumista Adrian, per il film Letty Lynton. I due abiti sono molto simili e noi vogliamo leggerla come una colta reinvenzione che ha confermato la migliore strategia per un successo di vendita.
LA LINEA YEEZY GAP ENGINEERED BY BALENCIAGA
Nonostante le tragedie mediatiche generate dall’ultima campagna di Balenciaga e la rottura fra l’indomabile Kanye West e Gap, abbiamo fatto in tempo a vedere il successo della Capsule Collection creata dal rapper e il colosso dell’abbigliamento americano. Il consenso assoluto è del pubblico che oramai identifica la moda con l’azione, il coraggio di vivere in una giungla, in una guerra contro virus o nemici umani. Una sorta di equipaggiamento fatto di parka, hoodies…boots che sembrano disegnati per una graphic-novel, ed è sempre in vendita online.
LA COLLEZIONE GUCCI PER ADIDAS: LE GAZELLE SNEAKERS
Una unione perfetta che ha generato ibridi vitalissimi in forma di sneakers o abiti ex-tute, outfit di couture metropolitana credibilissimi nella loro confusione tra i due loghi. Ultimo capolavoro mixato di Alessandro Michele per Gucci che sperimenta la fusione di due codici creativi ispirandosi allo stile preppy, giocando con i documenti di archivio di Adidas con quelli di Gucci.
THE AIR FORCE 1, LE SNEAKERS DI NIKE E LOUIS VUITTON
L’ultimo progetto di Virgil Abloh prima della sua scomparsa è in collaborazione con Nike per creare delle sneakers straordinarie. Un cult che festeggia i suoi 40 anni, compare in asta da Sotheby’s e alimenta il sogno di giovani collezionisti capaci di investire cifre impensabili per delle “scarpe da ginnastica”: compaiono sul sito di Louis Vuitton a quasi 3 mila euro nuove.
Realizzate in Italia dalle abili mani dei nostri artigiani per raggiungere la perfezione cercata dal geniale designer. Un risultato cercato con l’estetica ma anche con l’esperienza artigianale che può continuare a elaborare l’heritage di Nike in una nuova specie.
L’ABITO NAKED DI LOTTA VOLKOVA PER JEAN PAUL GAULTIER
Nessuna novità a guardare il surrealismo di Elsa Schiaparelli degli anni Trenta, quando nel naked dress le costole uscivano dal corpo e disegnavano l’abito; ma oggi ridiventa esperimento, con successo in questo anno dove, spronati dalla potenza dei selfie, il nudo ha imperversato sui social. Il lavoro di Volkova e Gaultier ha, come tanti esempi di questa lista, il merito di operare su un archivio prestigioso con strumenti nuovi, con trasgressivo coraggio, tipico della stylist stilista russa e del visionario Gaultier.
LA BAG DIESEL 1DR
Prima tra le borse, la Diesel 1DR deve il suo successo a una forma anni Settanta interpretata in chiave digitale. È nella categoria microbag, elemento caratteristico che la discosta da concetti di praticità o comodità; è un oggetto di design soprattutto sexy. Esalta una femminilità da eroina della Marvel, ma che va oltre il concetto di genere. È robusta ma divertente, pensata dal designer Glenn Martens proprio per spostare il dna di Diesel ad una fonte di energia nuova perché irriverente, più artificiosa che reale, edonista come molti toys.
LA BAG MIU MIU WANDER
La posizione la merita il marchio Miu Miu, come espressione di libertà creativa di Miuccia Prada che lo affianca al brand madre, come strumento lontano dall’estetica tradizionale. La borsa Wander è sinonimo di reinvenzione pur rimanendo iconica, presente in ogni collezione, vince proprio per questa capacità di interpretare sempre un ruolo diverso, di esprimere l’anima ribelle che deve avere una figura contemporanea. Non a caso è Sydney Sweeney, l’attrice di Euforia e The White Lotus, il volto della Miu Wander nella campagna fotografica firmata da Tyrone Lebon.
GLI SHORTS LEVI’S 469
Perfetti, come spiega Farfetch sulla pagina di vendita online, per essere abbinati a giacche e sneakers e ai migliori brand di moda. Come è sempre accaduto che certi jeans fossero perfetti per incastrare il puzzle di una identità che è quella di tre generazioni. Il denim si esprime al top con questi bermuda che fanno subito cinema indipendente, sciatteria colta e glamour intellettuale.
IL COSTUME FENDACE
È un costume in lycra nera ma è anche un body che lascia visibili sul davanti il logo Fendace e sul dietro la Medusa Versace, anche indossando dei pantaloni. Icona dei matrimoni artistici e commerciali, simbolo della evoluzione della specie di reinvenzione contemporanea dell’identità di un logo, segna storicamente l’unione fra Fendi e Versace come l’invito a un matrimonio che unisce due imperi.
IL TURBANTE DI MARY JANE CLAVEROL
In un mondo che cancella i designer trasgressivi e visionari prediligendo i risultati del fatturato alla genialità, vogliamo chiudere con una presenza in classifica da sogno. Un copricapo anacronistico, degno del Grande Gatsby o di un Gran Bal decadente e raffinato. Al decimo posto di una classifica liberamente tratta da dati concreti, vero elemento di passaggio al mondo dove la moda conserva un ruolo superfluo e indispensabile: il turbante di Mary Jane Claverol in vendita online a più di 400 euro.
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