A Parigi l’atelier di Azzedine Alaïa diventa un museo
Si trova a Parigi lo studio dello stilista Azzedine Alaïa, scomparso quasi sei anni fa. Oggi la fondazione che gestisce lo spazio diventa un museo e apre le porte al pubblico
La Fondazione Azzedine Alaïa, diretta da Olivier Sailard e inaugurata il 26 febbraio scorso – giorno della data di nascita di Alaïa – diventa un museo. Almeno fino ad agosto infatti sarà possibile visitare lo spazio parigino situato al numero 18 di Rue de la Verrerie, nel cuore del Marais. Proprio qui dal 1987 lo stilista ha lavorato, inventato e creato i suoi abiti non di rado assimilati ad opere d’arte o alto artigianato. L’atelier, oggi sede della Fondazione, è un complesso di 4.000 mq che comprende più edifici acquistati e ristrutturati dallo stesso stilista nell’87. Uno spazio che, da quando Azzedine è morto nel 2017, è rimasto identico.
L’ATELIER DI AZZEDINE ALAÏA A PARIGI
“Questo è il luogo più intriso della memoria di Monsieur Alaïa. Ogni angolo di questa stanza racconta del couturier ma anche dell’uomo che era”, scrivono i membri della fondazione. Lo spazio custodisce i tesori della vita dello stilista, tra cui i ricordi e le fotografie delle muse che lo hanno ispirato e accompagnato nel corso della sua carriera. Tutti personaggi significativi, tra cui Tina Turner, Naomi Campbell, Carla Sozzani, Michèlle Obama e Shakira. “I visitatori ora potranno scoprire lo Studio di Alaïa e immaginare il couturier al lavoro, di giorno o di notte, nella sua tana, e sognare di fare un fitting con le modelle più belle del mondo”, raccontano dalla Fondazione.
LA STORIA E IL LIBRO DI AZZEDINE ALAÏA
Azzedine Alaïa (Tunisi, 1935 – Parigi, 2017) arriva Parigi nel 1956 e sin da principio si fa notare per il suo stile rivoluzionario. Lavora per la maison Dior, allora diretta da Yves Saint Laurent, e pochi anni dopo inaugura il suo atelier nell’appartamento in cui vive nel Marais. Cattura subito l’attenzione di un’infinità di celebrità che diventano clienti e vogliono essere vestite da lui. Nel 1995 sospende le sfilate per qualche anno per dare tempo e spazio alla sua creatività senza per forza seguire i ritmi stretti del fashion business. Nel 2020 esce Taking Time, un volume che raccoglie i pensieri e la filosofia dello stilista, un testo che riflette su tematiche sempre attuali come la cultura popolare, il design, la moda e il mondo dell’arte in relazione allo sviluppo della creatività, raccontando di una sempre più forte necessità di prendersi un tempo per scoprire e conoscere noi stessi.
Gloria Vergani
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