È quasi giunto al termine quel momento dell’anno, tra maggio e giugno, in cui le grandi case di moda presentano le loro collezioni Cruise. Ovvero abiti ideati per le vacanze, quelle speciali in riva al mare o in località lussuose come Portofino e Capri. L’attenzione, solitamente, si concentra su tessuti, drappeggi e linee, ma questa volta siamo stati spettatori di un elemento apparentemente distante dai vestiti: l’architettura.
Molteplici sfilate sono andate in scena sotto strutture mastodontiche, in posti da sogno al di là dei confini entro i quali si susseguono le varie fashion week. Ecco quelli che abbiamo selezionato per la stagione 2024.
Giulio Solfrizzi
DIOR E L’ANTIGUO COLEGIO DE SAN ILDEFONSO A CITTÀ DEL MESSICO
Dior parte dal Messico per la Cruise 2024, descritto da Maria Grazia Chiuri, l’attuale direttrice creativa della maison, come un “luogo dell’anima”. È stato tale anche per alcune artiste surrealiste, da Leonora Carrington a Remedios Varo, senza dimenticare Tina Modotti, che lo ha reinterpretato nei suoi scatti. Ma il luogo indimenticabile, in questo caso, è l’Antiguo Colegio de San Ildefonso a Città del Messico, dove studiò Frida Kahlo, a cui è dedicata la collezione. Il risultato? Vestiti che si avvicendano ai piedi dell’antico palazzo, oggi sede dei murales dei principali artisti messicani. Ma anche un ritratto sentimentale della pittrice, o perlomeno dovrebbe essere tale, attraverso pizzi in cotone, canapa e seta che decorano sia abiti in jersey e velluto nero sia gonne a ruota dagli intarsi a farfalla. Nascondendo il corpo fino al gran finale, quando una decina di abiti bianchi con corsetto si sono riuniti nel giardino del palazzo per ricordare Frida Kahlo.
GUCCI E IL PALAZZO GYEONGBOKGUNG A SEUL
Dal Messico si passa a Seul, in Corea del Sud, dove Gucci ha presentato la sua Cruise 2024, sotto la direzione dell’ufficio stile che verrà sostituito a settembre 2023 da Sabato de Sarno, nuovo creative director del marchio fiorentino. In questo caso, a fare da cornice (o da soggetto) è il Palazzo Gyeongbokgung, costruito nel 1394 dall’architetto coreano Jeong Do-jeon. Simbolo della famiglia reale coreana, è stato più volte restaurato a causa di occupazioni, guerre e difficoltà di vario genere, fino ad accogliere un museo negli Anni Settanta del secolo scorso. Oggi è in parte accessibile, perché le stanze arredate sono chiuse al pubblico, ma si attesta ugualmente tra i siti turistici più visitati dagli stessi coreani. Non a caso Gucci, che valorizza da sempre i clienti orientali, ha scelto il palazzo in questione per mostrare i propri abiti da vacanza: sportivi ma strutturati, fedeli all’archivio ma innovativi grazie alle tecnologie adoperate, come il tessuto scuba o taffetas. Così t-shirt, felpe e pantaloni larghi hanno reso la collezione Cruise 2024 indossabile quasi quotidianamente, mettendo da parte per una stagione l’esclusività tipica di chi organizza viaggi da sogno nel periodo estivo.
PUCCI E IL PONTE VECCHIO DI FIRENZE
E l’architettura italiana? A questa pensa Pucci, che ha presentato la Resort 2024, fatta di tutine e capi d’abbigliamento attillati, davanti al Ponte Vecchio di Firenze. Lì, sulle rive del fiume Arno, hanno sfilato per la prima volta i colori di Camille Miceli, direttrice creativa del marchio fiorentino.
Infatti il luogo è un riferimento al passato della maison e alla storia della città. Di origini antichissime, nel tempo il ponte è stato più volte ricostruito a causa delle alluvioni. La versione odierna dovrebbe risalire al 1339-1345, mentre fra il Cinquecento e l’Ottocento subì numerosi cambiamenti, dalla costruzione del “Corridoio vasariano”, con lo scopo di mettere in comunicazione Palazzo Vecchio con la dimora privata dei Medici, Palazzo Pitti, fino alle “madielle”, le caratteristiche chiusure che mettono in sicurezza le botteghe lungo il ponte. La stessa sorte è capitata a Pucci, che mantiene la propria struttura, articolata da trame divertenti e colorate, in favore di design contemporanei, abiti fascianti e prodotti vicini a un pubblico giovane. Mettendo in comunicazione due o più generazioni attraverso tutine e vestitini.
LOUIS VUITTON E PALAZZO BORROMEO SULL’ISOLA BELLA
Alla lista delle Cruise 2024 accolte quest’anno dall’Italia si aggiunge la sfilata di Louis Vuitton presso Palazzo Borromeo, edificio seicentesco di Isola Bella sul Lago Maggiore, impreziosito da arazzi fiamminghi risalenti al Cinquecento e da alcune opere e copie di Luca Giordano, Raffaello, Correggio e Tiziano. Il fashion show inizialmente avrebbe dovuto tenersi all’esterno, nel celeberrimo giardino barocco all’italiana, ma il maltempo ha costretto l’organizzazione a spostare la sfilata all’interno del palazzo. La scelta della location non è stata casuale perché la collezione si ispira a un mondo marino quanto futuristico, tradotto in forme rigide e astratte, a volte perdendo di vista il confine che divide la moda dai sogni impraticabili. Pur sempre accompagnati dall’aria del secondo atto de I racconti di Hoffmann, che rimanda al fantastico e all’immaginario fantascientifico presente nei tessuti tecnici e nei.
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