Cos’è il Fashion Sketching e perché l’illustrazione di moda è arte
Esploso nella Francia del XIX secolo, il Fashion Sketching ha subìto nel secondo dopoguerra la concorrenza della fotografia. Ma oggi sono diversi gli illustratori di moda che lavorano al pari di artisti. E le loro creazioni entrano nei musei
L’illustrazione di moda, conosciuta anche come Fashion Sketching, è l’arte di comunicare idee di stile attraverso forme visive, prendendo ispirazione dall’illustrazione, dal disegno e dalla pittura.
Questa pratica svolge un ruolo fondamentale, consentendo agli stilisti di sperimentare e dare forma alle loro idee prima ancora di trasformarle in abiti. E fungendo da punto d’avvio per la creazione dei vestiti, perché la carta o lo schermo diventano una tela su cui prendono vita dettagli, tessuti e silhouette. Ma le illustrazioni di moda vanno ben oltre la semplice descrizione di un capo d’abbigliamento e sono da considerarsi opere d’arte a tutti gli effetti: il processo inizia con uno schizzo chiamato croquis, una figura abbozzata e minimale.
Storia del Fashion Sketching. La Francia
L’illustrazione di moda ha avuto origine nel XVI secolo, in un periodo di scoperte geografiche che suscitarono un grande interesse verso gli abiti e i costumi delle diverse culture del mondo. Tra il 1520 e il 1610, furono pubblicate più di duecento collezioni di incisioni, acqueforti e xilografie contenenti tavole con personaggi vestiti con abiti che ne rappresentavano la nazionalità o l’appartenenza sociale: si tratta delle prime rappresentazioni visive dedicate all’abbigliamento, considerate un prototipo delle moderne illustrazioni di moda. Poi l’haute couture fece la sua comparsa negli Anni Sessanta del XIX secolo, quando le case di moda iniziarono a impiegare illustratori che collaborassero direttamente con i couturier. Alla fine del secolo la stampa a colori sostituiva le stampe colorate a mano: le tavole iniziarono a presentare due figure, con una prospettiva di spalle oppure di lato, per osservare l’abito da diverse angolazioni. Il mestiere dell’illustratore divenne sempre più popolare: la moda si stava evolvendo in un’industria che produceva quantità senza precedenti di nuovi capi d’abbigliamento per rifornire i magazzini popolari in grande ascesa. A Parigi, il rinomato couturier Paul Poiret commissionava album in edizione limitata a numerosi artisti, tra cui Paul Iribe. Nel 1908, lo stesso Iribe introdusse un nuovo metodo di stampa chiamato pochoir, ispirato alle tecniche giapponesi per dare maggiore brillantezza ai colori, che richiedeva la creazione di uno stencil per ogni strato di colore da applicare successivamente a mano.
Le innovazioni non si limitarono alle tecniche di stampa, ma si estesero ai modelli rappresentati: conosciuto per la sua palette di colori e per la sua linea grafica pulita, Poiret sposò nuove silhouette esotiche e senza corsetto. Tra il 1912 e il 1925, la prestigiosa rivista francese Gazette du Bon Ton invitava numerosi giovani artisti a collaborare alle nuove pubblicazione: tra gli illustratori, oltre a Iribe, si distinsero grandi nomi dell’arte dell’epoca, come Charles Martin, George Barbier e Umberto Brunelleschi. Le tavole prodotte per la Gazette du Bon Ton testimoniano chiaramente l’influenza delle nuove tecniche pittoriche, oltre che le suggestioni di una nuova geometria tipica dello stile Art Déco.
Il Fashion Sketching in America nel dopoguerra
Contestualmente, negli Stati Uniti, le riviste Vogue e Harper’s Bazaar dominavano la scena sociale. Dal 1910 fino allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, le copertine di Vogue utilizzarono esclusivamente illustrazioni; e le prime vantavano collaborazioni con Helen Dryden, George Wolf Plank, e F.X. Leyendecker. Tuttavia, il progresso tecnologico nel campo della fotografia segnò un punto di svolta quando rese possibile la riproduzione diretta di foto sulle pagine delle riviste: nel 1936, Vogue sanciva che le copertine fotografiche avessero una maggiore attrattiva per il pubblico, relegando le illustrazioni alle pagine interne. Così, negli Anni Cinquanta divenne sempre più cospicuo il budget destinato dai direttori di magazine alla fotografia, con la conseguente ascesa dei fotografi di moda; mentre gli illustratori si ritrovarono a concentrarsi su articoli di accessori e campagne pubblicitarie. Un declino proseguito negli Anni Sessanta, con alcune eccezioni sui magazine destinati ai teenager, dove l’illustrazione era adottata come alternativa più economica alla fotografia. Il ruolo delle illustrazioni era quello di ispirare e suggerire, piuttosto che dettare stili o tendenze. E, di tanto in tanto, alcune di queste riviste presentavano copertine illustrate e illustrazioni editoriali realizzate da artisti del calibro di René Bouché, Alfredo Bouret, Tod Draz e Tom Keogh.
Il Fashion Sketching contemporaneo
Ma negli Anni Novanta il Fashion sketching ha trovato un potente alleato nel disegno digitale, portato alla ribalta da pionieri come Ed Tsuwaki, Graham Rounthwaite, Jason Brooks e Kristian Russell, che hanno contribuito a ridefinire il panorama dell’illustrazione di moda. Si può parlare di revival, per l’ispirazione ai maestri del passato in cerca di nuovi stili, che sommassero alle finalità commerciali dell’illustrazione di moda un’ambizione artistica più profonda, vicina alle aspirazioni dell’arte figurativa. Oggi gli illustratori di moda non puntano tanto alla resa accurata di un abito, quanto a suggerire idee attraverso il disegno, per esempio interpretando i tessuti, in un gioco armonico con le silhouette.
La pittrice inglese Gill Button è esempio di questo processo: rielaborando l’arte del ritratto, celebra l’universo femminile in modo glamour attraverso la rappresentazione di donne libere e indipendenti, seducenti, eccentriche e sicure di sé. Come gli illustratori di moda del passato, Gill coglie la personalità dei soggetti raffigurati, soffermandosi sui dettagli di tessuti, gioielli, accessori e make-up, esaltando la silhouette e i volti.
Differenti sono le illustrazioni proposte dall’artista russa Artaksiniya (Aksiniya Missyutah), le cui creazioni evocano immaginari oscuri e magnetici, mescolando lo stile dell’Espressionismo tedesco allo Jugendstil. Co-fondatrice e fashion designer del marchio Square Lust, i suoi lavori sono stati esposti anche al Victoria&Albert Museum. Tra i nomi degli illustratori di moda da seguire citiamo anche Velwyn Yossy, artista e illustratrice londinese che unisce arte, design e moda creando opere eclettiche interdisciplinari, e Lucia Emanuela Curzi, illustratrice e art director che da anni collabora con magazine e brand, esponendo anche al Tate Britain. Grazie a creativi come loro, il Fashion Sketching si è affermato presso il grande pubblico come una disciplina artistica a tutti gli effetti.
Lara Gastaldi
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