Alla Milano Fashion Week 2024 Gucci supera le barriere tra i sessi

Il nuovo Uomo di Gucci era il più atteso della stagione. Il neodirettore Sabato De Sarno, ancora una volta, ha scelto le certezze. Ma c’è anche un barlume di libertà

Torna Gucci Ancora con la collezione Uomo Autunno Inverno 2024-25, presentata in apertura alla Milano Fashion Week Men’s 2024 sotto lo sguardo attento di molti. Sono, infatti, i primi abiti maschili che il nuovo direttore creativo Sabato De Sarno ha mostrato dalla nomina risalente a quasi un anno fa. Ma ricordano quelli femminili visti a settembre, sempre a Milano, tracciando un continuum tra i due sessi.

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Gucci Uomo MFW 2024

La collezione Autunno Inverno 2024-25 di Gucci

La sfilata è un crescendo: si parte da classici completi fatti di giacca a doppiopetto e pantaloni dall’aspetto sartoriale, si arriva nel mezzo ai cappotti che sfiorano terra seppur arricchiti da spacchi e spalle lievemente rinforzate, e si conclude con punti luce che tempestano canotte, gli stessi che compaiono sul colletto di un cardigan, e frange minimaliste di jais.

In un clima di autonomia da qualsiasi standard, gli accessori sono altrettanto indipendenti appropriandosi di spazi sempre più larghi. Così le borse diventano maxi, come le Jackie, i foulard si assottigliano mentre assumono forza e coraggio grazie a dettagli metallici, e i mocassini si fanno massicci. Una perfetta trasposizione della nuova Donna Gucci, adattata al corpo dell’uomo: è l’effetto “Mirroring” voluto dallo stilista.

Gucci Uomo MFW 2024
Gucci Uomo MFW 2024

La moda per Sabato De Sarno è certezza

Anche qui, la risposta ad un mondo incontrollabile e turbolento è la certezza di quei pochi capi familiari: dal cappotto alla giacca, sino alla camicia e alla maglieria. La sottrazione è forse l’unica opzione sicura, che può unire in un momento di divisione. È anche la migliore per rappresentare l’attuale condizione sociale e politica, perché quando si guarderanno gli archivi delle maison, e nello specifico di Gucci, sarà tangibile ciò che si viveva al di fuori dei sogni, che hanno il loro spazio negli scintillii e nei dettagli della collezione. Una certezza, però, emerge: per De Sarno, adesso come prima, l’uomo può appropriarsi di capi detti femminili e viceversa, senza doversi impegnare a trovare qualcosa che possa stargli bene: tutto pare essere pensato per giocare liberamente con la moda. E questo barlume di libertà dà speranza in un futuro vivibile e in un business impenetrabile.

Giulio Solfrizzi

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Giulio Solfrizzi

Giulio Solfrizzi

Barese trapiantato a Milano, da sempre ammaliato dall’arte del vestire e del sapersi vestire. Successivamente appassionato di arte a tutto tondo, perseguendo il motto “l’arte per l’arte”. Studente, giornalista di moda e costume, ma anche esperto di comunicazione in crescita.

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