Nel corso del tempo, alcuni brand sono stati riscoperti dal grande (spesso giovane) pubblico grazie a versioni estetiche non autentiche, molto distanti dall’heritage che connota la personalità dell’azienda. Questo è accaduto a Blumarine con l’ex direttore creativo Nicola Brognano, che ha reso lo stile del brand sensuale in maniera sfacciata e molto Anni Duemila. Non certo il linguaggio con cui il marchio di Anna Molinari e Gianpaolo Tarabini comunicava tra gli Anni Ottanta e Novanta. Per questo, a molti la collezione autunno inverno 2024-25 del debuttante Walter Chiapponi alla Milano Fashion Weekpotrebbe sembrare contrastante. Com’è, in effetti, per l’intenzione di tornare alle origini dimenticate da tanti.
La collezione autunno inverno 2024-25 di Blumarine
La sfilata è stata preceduta sui social da una campagna pubblicitaria che allude a un erotismo diviso tra il giorno e la notte, comunicato attraverso un neorealismo modaiolo. E la collezione è stata la conferma di quel sentimento, sancendo una sensualità (o sessualità?) acerba e per questo più forte del corpo nudo. Ad aprire il défilé è una modella avvolta da un cappotto in ecopelliccia leopardata che copre una maglia sbottonatissima e un pantaloncino in seta bordato di pizzo; invece, ai piedi, scarpe che sono tutto un candido fiocco bianco. Testimonianza di come sia il contrasto il tema portante della collezione: da un lato, c’è la donna come la intende la società, dall’altro una sua giovane versione, una transizione analoga a quella che sta attuando il brand. Seguono poi calze animalier sotto abiti giallo canarino che coprono senza ambire a fare l’opposto, magliette di fiori su jeans, e due pezzi dai toni pastello su T-shirt leopardata in variante rossa. E ancora: abiti floreali che lasciano intravedere le fattezze del corpo, sottovesti che potrebbero essere minidress ma ritornano a fare da guaina come un tempo e pompon su completi in maglia.
Il nuovo Blumarine di Walter Chiapponi
Look che stanno insieme come il giorno e la notte, accomunati dall’erotismo sussurrato da Walter Chiapponi, che ha fatto ciò che di più rispettoso uno stilista possa fare con un brand non proprio: reinterpretarlo senza deformarlo. Non significa che la personalità dello stilista venga meno, piuttosto che c’è rispetto per la storia della moda e per l’operato altrui. Di spavalderia ce n’è fin troppa, di conseguenza la donna e l’uomo Blumarine sono tornati a essere gentili e riservati, perché è tempo di dare un’alternativa al pubblico.
Giulio Solfrizzi
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