Febbraio, dopo settembre, è il mese della moda per antonomasia, con le fashion week che si avvicendano in tutto il mondo. Si parte da New York per poi arrivare a Londra, Milano e Parigi. La Milano Fashion Week si terrà dal 21 al 26 febbraio 2024, presentando l’abbigliamento femminile per il prossimo autunno inverno. Diversi gli appuntamenti imperdibili, che racconteremo anche su Artribune nei prossimi giorni.
Le sfilate da non perdere alla Milano Fashion Week Donna 2024
Come di consuetudine, la stagione Donna vede tra le prime sfilate quella di Antonio Marras, in via Mecenate 84. A seguire, Diesel in via Rubattino 56, Fendi in via Solari 35 e N°21 in via Archimede 26, sede iconica del marchio di Alessandro Dell’Acqua che è diventata anche punto di riferimento durante l’evento. Il 22 febbraio, invece, imperdibili Prada, MM6 Maison Margiela, GCDS e Tom Ford. Ancora: Tod’s sfila il 23 poco prima di Gucci, che in via Cosenz 11 presenterà la seconda collezione femminile del nuovo direttore creativo Sabato De Sarno. In giornata si procede con Marni, Sunnei, MSGM e Versace, che ritorna presentando sia l’uomo sia la donna. Il sabato è giornata affollata più del previsto: apre Ferrari in Piazza Vetra 7 e proseguono Ferragamo, Dolce&Gabbana, Jil Sander e Missoni. Chiude in grande stile Bottega Veneta verso sera. Il 25, sono Giorgio Armani e Luisa Spagnoli i due fashion show da segnarsi in agenda. E per chi non riuscirà a partecipare alle sfilate? Sarà possibile vederle sul sito www.cameramoda.it/it/, che riporta anche il calendario dettagliato degli eventi.
I debuttanti della Milano Fashion Week Donna 2024
La Milano Fashion Week di febbraio 2024 vedrà anche alcuni importanti debutti. Ad aprire la stagione delle “prime volte” è Adrian Appiolaza per Moschino il 22: il nuovo direttore artistico sembrerebbe voler ripercorrere le orme del fondatore Franco Moschino. Anche Tod’s vedrà il debutto di Matteo Tamburini il 23 e Blumarine presenterà la prima collezione di Walter Chiapponi, nello stesso giorno. Si aggiunge la seconda sfilata di Peter Hawkings da Tom Ford, che per la collezione primavera estate 2024 ha riportato in passerella la sexiness tipica del brand.
Gli stilisti emergenti della Milano Fashion Week Donna 2024
Come in ogni edizione della settimana della moda, c’è uno spazio, ancora troppo ristretto, anche per gli stilisti emergenti: spiace riscontrare che quest’anno la finestra sia ancora più ridotta (e non è un buon segnale per il sistema che vuole rinnovarsi). Il primo giorno viene aperto da Del Core e Marco Rambaldi, il 22 febbraio sarà la volta di Calcaterra e Daniela Gregis. Il 25, invece, è il momento del brand Feben supportato da Dolce&Gabbana e del simpatico Avavav, che trova sempre un modo per far parlare di sé. Tanti altri, come Florania, Act N°1, Nicolò Beretta, Andreādamo e Cavia, hanno scelto il format delle presentazioni, accessibili a coloro che ricevono l’invito; fa eccezione Federico Cina che ha organizzato sabato 24 febbraio, in via Pier Candido Decembrio, un evento aperto al pubblico per il lancio delle nuove colorazioni della borsa Tortellino.
Gli eventi della Milano Fashion Week Donna 2024
Ma non è Milano Fashion Week senza eventi culturali che arricchiscono i cinque giorni dedicati alla moda. Torna, dunque, l’appuntamento con Fashion Art and More International Luxury Event, l’evento in cui fashion, lusso, design e intrattenimento si incontrano presso l’Hotel Principe di Savoia. Giunto alla 18ª edizione, si terrà il 25 febbraio con protagonisti una serie di brand internazionali e Made in Italy, con l’obiettivo di valorizzare nuove realtà. Prima, il 20 febbraio, è da tenere d’occhio l’inaugurazione di Galleria e Project Room, i due nuovi spazi culturali di 10 Corso Como che apriranno con le mostre Happy Birthday Louise Parker di Roe Ethridge e Pietro Consagra. Ornamenti. Agli eventi, si aggiunge Fifties in Fashion. La couture anni ’50, la mostra di Accademia del Lusso sull’alta moda, che si terrà nella sede in via Montenapoleone 5. Perché la fashion week non è dedicata solo agli abiti, ma anche alla cultura che ne alimenta la creazione.
Giulio Solfrizzi
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