Il Festival di Sanremo riunisce canzoni, look e polemiche, com’è abile a fare solo l’evento nazionalpopolare per eccellenza in Italia. Questo accade perché il palco del teatro Ariston funge da specchio della società, a partire dalle sue problematiche fino alle scelte di stile e alle tendenze contemporanee. Non è un miscuglio, ma solo una rappresentazione ben assortita che alcuni rifiutano. E lo è ancora di più dal 2020, quando Amadeus debuttò nelle vesti sia di conduttore sia di direttore artistico ringiovanendo il programma grazie a talenti emergenti del mondo della musica. Il risultato sono dei piccoli miti, basti pensare al successo di Elodie e Achille Lauro, due performer che hanno usato tutto ciò che avevano a disposizione per crearsi una personalità, ovvero: musica, vestiti e corpo.
Le origini della moda al Festival di Sanremo 2024
Quest’anno i cantanti in gara hanno sfruttato gli stessi elementi, facendo emergere un ritratto esaustivo di come venga intesa la moda dalle nuove generazioni, così come da quelle precedenti. Nulla di nuovo dopo Anna Oxa, Patty Pravo e Loredana Bertè, le quali hanno fatto la storia del Festival di Sanremo tra gli anni Ottanta e Novanta a colpi di intimo in vista, giarrettiere, abiti da geisha e tutine attillate. Oggi lo stupore persiste di fronte ad Annalisa con calze in vista e culotte firmate Dolce&Gabbana, ma i partecipanti si sentono liberi, anche in dovere, di sperimentare e osare nel rispetto di chi li ha preceduti: forse non sarebbe più un caso di Stato se qualcuno si presentasse con un finto pancione sotto ad una tutina in pelle, come la stessa Bertè nel 1986.
La moda genderless al Festival di Sanremo 2024
Eppure qualcosa è cambiato nel guardaroba dei cantanti del Festival di Sanremo 2024. Ad esempio, Mahmood ha dato lezioni di stile genderless (ovvero, senza genere), passando dal total look della collezione primavera estate 2024 Rick Owens, apparentemente dark ma gentile nella vita altissima del pantalone a zampe e nella blusa drappeggiata che scopre la spalla, fino alla tuta in pelle della linea donna di Loewe. Un’idea di moda moderna perché molti giovani uomini non si rispecchiano più in completi polverosi ma si sentono vicini a delle versioni del sesso maschile libere da vincoli o aspettative. I Santi Francesi sembrano parlare di questo con i loro outfit Dolce&Gabbana, fatti di maniche a sbuffo e tagli cropped. Ma è stato Marco Mengoni ad inaugurare questa edizione di Sanremo con la gonna di Fendi, la blusa semitrasparente e scintillante di Versace, e i pantaloni di gazar ricamati con perle di vetro della collezione Un Château Haute Couture autunno inverno 2023-24 di Valentino. A fare il suo è stato anche Ghali con lo styling di Ramona Tabita, con scelte stilistiche che spaziano da un trench romantico pensato per la donna di Maison Margiela e un completo Casablanca che ricorda gli sfarzi di Michael Jackson, maestro del genderless.
L’abbigliamento formale al Festival di Sanremo 2024
Naturalmente la fluidità del vestire non è un obbligo ma una scelta ben precisa, perciò l’abbigliamento formale tipico dei cantanti uomini del Festival di Sanremo non è scomparso. Sangiovanni, per esempio, ha indossato per la prima serata un abito bianco candido di GCDS, oversize ma elegante, e Diodato ha sfoggiato completi Zegna che destrutturano le forme ma mantengono il loro aspetto. Mr. Rain si affida alla classicità di Fendi in chiave “preziosa” con tessuti glitterati e lucidi, e Dargen D’Amico gioca con abiti Moschino dalle trame esagerate o peluche applicati su una semplice giacca nera. Pure Marco Mengoni ha indossato tra i cambi look un coordinato giacca e pantaloni blu notte di Emporio Armani, arricchito da un grande ricamo.
La moda femminile al Festival di Sanremo 2024
Così il guardaroba maschile sfida le regole che gli sono state imposte dalla società, equiparando il divertimento da sempre destinato alla moda femminile. La stessa che ha colto l’occasione per ribadire, attraverso le donne del Festival di Sanremo 2024, che i look Anni ’80 e ’90 non erano gli unici a poter lasciare il segno. Rose Villain, ad esempio, ha indossato un mini-dress di Marni fatto di fiori di metallo realizzati a mano, applicati su un collage sovrapposto di fiori in popeline. La cantante Clara ha rivitalizzato l’archivio di Giorgio Armani Privé con l’aiuto dello stylist Francesco Vavallo, facendo personalizzare un vestito della collezione primavera 2011, e Loredana Bertè si è liberata delle lunghezze di pantaloni o gonne in favore di abitini o camicie di Valentino. D’altronde chi ha deciso che oltre una certa età le cortezze siano bandite o che i bustini siano solo per i “vitini d’ape”? Non di certo Big Mama che si spoglia di qualsiasi pregiudizio. Poi Emma Marrone ha preso una direzione rock tra abiti attillati Mugler e stivali Casadei, e Angelina Mango ha reinterpretato uno stile dal sapore hippie insieme al brand Etro e allo stylist Nick Cerioni. La moda, quindi, è stata protagonista tanto quanto la musica, rinnovandosi di edizione in edizione.
Giulio Solfrizzi
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