Milano Fashion Week 2024. Il coraggio di essere una donna N°21
In tempi difficili, bisogna avere coraggio. Lo stilista Alessandro Dell’Acqua declina il concetto nei suoi vestiti, nei tessuti, nei dettagli. E nel rifiutare le regole e i preconcetti. Il racconto della collezione presentata alla Settimana della moda milanese
Il coraggio è il valore fondante della collezione donna autunno inverno 2024-25 del marchio N°21 presentata alla Milano Fashion Week. Un valore che emana dal direttore creativo Alessandro Dell’Acqua. Chi oggi non è coraggioso come può resistere nell’instabile sistema della moda, in una società guerrigliera e in un mondo in veloce decomposizione?
La collezione autunno inverno 2024-25 di N°21
La donna di N°21, che non è mai stata intimidita da ciò che la circondava, ne ha preso atto, decidendo poi di smettere di sussurrare la propria sensualità, per farne un dichiarato punto di forza: ora è tempo di comunicare solo con abiti esplicativi, senza mezze misure o simboli da interpretare. Con questa nuova consapevolezza, il posto degli abiti in tulle o chiffon color cielo, trasparenti e corredati di culotte bianca in vista, e dei mini dress bianco candido con veletta in pizzo e guanti, che Dell’Acqua aveva pensato per la stagione primavera estate 2024, è stato preso da eco pellicce di leopardo, cappotti a doppio petto dall’aria borghese, minigonne veramente mini, sciarpe-boa pelosi, colletti che sbucano da maglie e trame animalier. In un défilé arricchito di punti luce, tessuti trasparenti, borsette da spalla e slingback affilate.
Il coraggio della donna N°21
Dove risiede il coraggio? Nel saper andare indietro nel tempo, appropriandosi di capi d’abbigliamento e codici ben precisi ma adattandoli alla contemporaneità. Di coraggio si parla per la scelta di tagliare lateralmente gonne e gonnelline, unendo i lembi solo con due cinturini. Ma è coraggiosa anche la donna che indossa i fiocchi “brutalmente”, rinunciando all’innocenza spesso associata a questo elemento decorativo; come quella che sceglie un rosso sanguinoso per cardigan garbati e abiti leggeri e, di nuovo, trasparenti come le nuvole. Questa volta, però, l’effetto è quello di uno scudo ottenuto grazie alla sovrapposizione dei capi. Coraggiosa è pure colei che non si preoccupa di come può apparire, che indossa gli abiti caricandoli di personalità e di eros. I vestiti diN°21 diventano tele su cui disegnare e definire sé stesse, partendo proprio dal coraggio: di essere, di spogliarsi, di scoprire alcune parti del corpo, di affondare in un cappotto o di “costruire un nuovo bon ton in modo da distruggerne l’idea arcaica, i cliché e i vizi accumulati dalle immagini”.
Giulio Solfrizzi
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