Le vite dei grandi stilisti diventano protagonisti delle nuove serie tv, tra intrighi, tradimenti e glamour. Squarci di vite reali e/o riadattati cinematograficamente che colpiscono lo spettatore, portando alla scoperta del dietro le quinte della haute couture. Si parte con Gianni Versace, ma non certo “Made in Italy”, perché quando una storia è avvincente nella sua tragicità, arrivano gli americani, come Ryan Murphy e la trasformano in una seriale American Crime Story – L’assassinio di Gianni Versace (FX). Ma sangue, sesso e glamour non bastano al regista americano, che aggiunge droga, fashion, New York, Liza Minnelli, Studio 54 e una Battaglia a Versailles per Helston (Netflix), incorniciato da look iconici e miti in passerella. Ma la moda, o meglio i suoi protagonisti ne hanno di storie da raccontare e pure in Italia ci abbiamo provato con Made in Italy (Prime), serie non riuscitissima per mancanza di stile, un peccato per gli stilisti protagonisti, in primis Walter Albini.
La storia e i segreti di Cristòbal Balenciaga nella serie tv targata Disney+
È possibile definire Balenciaga l’ “ultimo couturier”? Per Coco Chanel sì. Balenciaga è spagnolo, figlio di un pescatore e di una sarta, dodicenne crea abiti a San Sebastian, quarantenne si trasferisce a Parigi, diventando il più grande couturier (di adozioner) francese. La serie tv Cristòbal Balenciaga (Disney+) non è perfetta, agli spagnoli viene meglio l’action sexy-comunista a La Casa di Carta, ma ci provano. E sebbene recitazione, narrazione, fotografia siano molto classiche, la storia non assurge ad apologia. Emergono i lati oscuri di Balenciaga (interpretato da Albert San Juan), gli anni dell’occupazione nazista, la fuga dal Franchismo, il suo non esporsi mai, ma anche la sua genialità. Anche se, viene da chiedersi, le donne le ha davvero ascoltate? Forse no, o forse solo poche privilegiate, non è un caso che non abbia mai ceduto al prêt-à-porter. D’altra parte, era un artista e i suoi abiti erano dei capolavori, riportati in vita da Bina Daigeler (Volver, Tar) tra bozzetti originali e pezzi vintage.
Tra rivalità e genialità: la serie tv “The New Look” su Christian Dior e Chanel
Dior è francese ma la sua storia la raccontano gli americani, il creatore è Todd A. Kessler, già autore di The Sopranos. La serie The New Look incentrata su Christian Dior è stratificata e santifica (un po’ troppo) Dior, interpretato da Ben Mendelsohn, condannando la sua nemesi Chanel – il cui volto è quello di Juliette Binoche –, una Coco collaborazionista, mondana e superficiale, tutt’altro che simpatica o empatica. Nell’intricata storia emerge anche il dramma della sorella di Dior, prigioniera in un lager, da cui scaturiscono i sensi di colpa, il ricordo della guerra, la creatività, gli intrighi e tutto il dietro le quinte della moda. Tra sotterfugi e grandi sartorie come quella di Lelong (John Malkovich) che, un po’ come i grandi gruppi oggi, sfruttano i creativi da Balmain a Dior. I costumi sono stati replicati da Karen Serreau, partendo da schizzi, bozzetti, campioni di tessuto e foto. E ci sono proprio tutti Balmain, Balenciaga, Chanel, Givenchy, Pierre Cardin, Yves Saint Laurent e il New Look di Dior, tra spalle morbide, vita sottile e gonne ampie.
Barbara Frigerio
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