Miu Miu, il brand del mondo Prada gestito artisticamente solo da Miuccia, è da sempre la rappresentazione di una ragazza che non si sente ancora donna, o comunque non è ancora matura come colei cui fa riferimento l’altro marchio. Ciò non toglie che possa essere indossato da chiunque, specialmente da chi voglia concedersi divertimenti modaioli e abbandonare il rigore tipico di certi capi d’abbigliamento. Qualcosa, però, è cambiato con la collezione autunno inverno 2024 che Miu Miu ha presentato il 5 marzo 2024 durante la Paris Fashion Week: la ragazzina che un tempo impazziva per le minigonne abbinate a camicie cropped ha riscoperto il fascino degli abiti borghesi della madre, in un processo di crescita e di sviluppo che la porta a chiudere quasi del tutto con l’adolescenza e i suoi ricordi. Senza mai sentirsi costretta ad adattarsi e ad assecondare il prestabilito.
La collezione autunno inverno 2024 di Miu Miu
La collezione è infatti aperta da 3 cappotti a livello ginocchia, e due poco più lunghi. I colori sono nero, blu notte e marrone, ma il rosso che spunta distrae e allontana dall’idea di un’appropriazione dell’estetica di una borghesia tutta italiana. Lo ribadiscono i dettagli: la collana di perle è posizionata con apparente disattenzione, i guanti diventano guantoni, le scarpe sono ciabatte da casa e la borsa non si porta più alla spalla, ma sottobraccio. Poi riemerge l’animo giovanile, quasi infantile, tra abitini scollati o con colletto su calzamaglie e scarpe basse. E ci si diverte con l’abbinamento di un completo da signora marrone (oppure verde fluorescente) a calze viola, guantoni arancioni e Mary Jane nere. Tutte le 68 uscite sono contraddistinte da questo ipotetico tira e molla tra figlia e madre, tra la visione classica della moda e un’idea più fresca e irriverente. Fa da sfondo l’abolizione di qualsiasi regola pregressa: il pigiama si indossa sotto a maglioni ed ecopellicce, l’abbigliamento tecnico può diventare elegante e i colori si alleano anche con i loro famosi nemici. In questa rilettura personale dei codici del vestiario, che è conseguenza di una maturazione della donna e di un rifiuto del prestabilito, non si “salvano” neanche gli abiti da sera che diventano effetto stropicciato o scoprono la schiena, il petto e i fianchi. Fondamentali, poi, i guant(on)i e le scarpe basse che mai una signora altolocata permetterebbe di indossare in quel modo, che sottintendono anche una forza raramente concessa al sesso femminile in passato.
La giovane donna e il giovane uomo Miu Miu
Tutto questo per dire che la ragazza e il ragazzo (sfilano anche look pensati per l’uomo) Miu Miu stanno diventando grandi, attraversando un periodo fatto di tensioni, di rifiuti e di scelte che li porteranno ad autodeterminarsi, anche grazie a ciò che indossano. Il brand di Miuccia Prada ne giova, cambiando volto di stagione in stagione, non tenendo in considerazione i diktat del settore moda. In fin dei conti, la stilista è sempre stata una giovane donna contraria al già fatto, già detto e al cosiddetto “giusto”, dimostrando nella sua lunga carriera che la personalità paga in tutti i sensi.
Giulio Solfrizzi
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