Un viaggio nella Fondazione FILA Museum tra moda e innovazione sportiva

Incontriamo Annalisa Zanni, curatrice della Fondazione che dal 2010 lavora alla valorizzazione del patrimonio storico del marchio sportivo FILA. Tra collaborazioni illustri (con atleti e brand di moda), progetti futuri e nuove sfide

Nel 2010 nasceva la Fondazione FILA Museum, con l’ambizione non solo di preservare ma anche di celebrare e diffondere il patrimonio storico del marchio biellese FILA. Da realtà locale a icona globale del settore abbigliamento e calzature sportive, FILA ha attraversato decenni di storia, evoluzione e rivoluzione nel mondo dello sport e della moda. La missione della Fondazione? Custodire la cultura che ha ispirato e sostenuto la crescita dell’azienda FILA, considerando questi valori non solo come eredità del passato ma anche come pilastri vivi dello sviluppo attuale e futuro del brand.

Fondazione FILA Museum. Visione e missione

La Fondazione agisce come un museo vivente che armonizza la conservazione con la ricerca, la catalogazione e l’esposizione, rendendo il patrimonio di FILA accessibile non solo agli addetti ai lavori ma anche al grande pubblico. In dieci anni di attività, la Fondazione FILA Museum ha accumulato oltre 25.000 oggetti tra abbigliamento, calzature, accessori e file digitali, creando un archivio che testimonia l’evoluzione della moda sportiva e delle tecnologie applicate. Ogni pezzo rappresenta un capitolo della storia dello sport, dove l’innovazione ha continuamente spostato i confini del possibile, rendendo l’equipaggiamento sempre più tecnico ma anche funzionale. Artribune incontra Annalisa Zanni, che cura la Fondazione e ci guida nel viaggio attraverso i suoi spazi.

Intervista ad Annalisa Zanni, curatrice della Fondazione FILA Museum

Qual è il ruolo principale della Fondazione FILA Museum e come ha contribuito alla promozione dei suoi valori nel corso degli anni?
La Fondazione FILA Museum è nata per salvaguardare la nostra storia attraverso la preservazione del materiale storico del brand, spaziando dai documenti agli oggetti fisici. Dopo la vendita a un fondo americano e il trasloco a Milano, molto materiale rischiava di essere perso. Ci siamo attivati recuperando tutto ciò che potevamo da container destinati al macero, salvando così un patrimonio inestimabile per il nostro marchio.

In che modo la vasta collezione della Fondazione FILA Museum, che comprende oltre 25.000 oggetti, rappresenta l’evoluzione della moda sportiva a livello nazionale e internazionale?
La nostra collezione è un vero e proprio archivio della moda sportiva, che testimonia l’evoluzione del design e delle tecniche produttive attraverso decenni di cambiamenti sociali e tecnologici. Grazie alla visione anticipatrice di figure come Enrico Frachey, abbiamo materiali che rappresentano non solo lo stile ma anche l’innovazione tecnica, come l’introduzione di nuovi tessuti e design che hanno trasformato l’abbigliamento sportivo.

Fondazione FILA Museum. L’archiviazione del materiale storico del brand

Può raccontarci di più sul processo di archiviazione intrapreso dalla Fondazione?
Il nostro processo di archiviazione è stato cruciale per preservare la memoria storica di FILA. Abbiamo dovuto affrontare sfide come la muffa e il deterioramento del materiale, sviluppando metodi di conservazione specifici per proteggere e mantenere i nostri archivi. Questo ha incluso l’adattamento di tecniche di conservazione per materiali organici come l’abbigliamento e le scarpe, garantendo così che il nostro patrimonio rimanga accessibile e integro.

Dalle documentazioni disponibili emerge l’importanza delle sinergie con atleti leggendari come Bjon Borg, Reinhold Messner, Ingermar Stenmark, Tom Watson e Monica Seles, in che modo le loro performance hanno influenzato la percezione globale del marchio?
Le nostre collaborazioni con leggende dello sport hanno avuto un impatto profondo sulla percezione del marchio. Gli atleti non solo mettevano alla prova i nostri prodotti in condizioni estreme, ma contribuivano anche con il loro riscontro alla progettazione di capi più funzionali e confortevoli. Questo ha permesso di affinare i nostri prodotti e di promuovere un’immagine di alta qualità e integrità nel mondo dello sport.

Fondazione FILA Museum. Le collaborazioni

Ritroviamo anche le collaborazioni con alcuni dei brand più noti del panorama della moda: Jason Wu, Anna Sui, Gosha Rubchinskiy e FENDI. Come hanno contribuito a consolidare il prestigio e l’influenza del marchio FILA?
Le collaborazioni con brand come Fendi hanno aperto nuove frontiere per Fila, permettendoci di esplorare l’incrocio tra lusso e sportività. Questi partenariati hanno non solo arricchito il nostro portfolio ma hanno anche rafforzato il posizionamento del marchio in un contesto globale, mescolando l’innovazione sportiva con il glamour della moda.

Può illustrare il significato della partecipazione della Fondazione FILA Museum al progetto Museimpresa, e come questa alimenta la promozione del patrimonio tessile e della moda locale?
Partecipiamo al progetto Museimpresa per condividere e promuovere il patrimonio industriale e culturale di FILA. Attraverso questa rete, collaboriamo con altri musei e istituzioni per scambiare conoscenze e pratiche migliori, contribuendo alla conservazione della storia industriale italiana e alla sua valorizzazione culturale.

Quali sono i progetti e le iniziative promosse dalla Fondazione FILA Museum per ispirare le nuove generazioni?
Abbiamo lanciato numerose iniziative educative, come mostre itineranti internazionali e progetti locali che coinvolgono le scuole, per educare i giovani sull’importanza del design, dell’innovazione e della storia del nostro marchio. Questi programmi mirano a ispirare un nuovo interesse per il Made in Italy e per l’imprenditorialità nel settore della moda.

Alessia Caliendo

A cura di Alessia Caliendo
Direzione artistica Lorenzo Marzi & Nicolò Bassetto
Fotografia Lorenzo Marzi
Regia Nicolò Bassetto
MontaggioNicolò Bassetto
Color Nicolò Bassetto
Dop Nicola Cattelan
Suono Lamante Giorgia
Vfx Giacomo Sora

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Alessia Caliendo

Alessia Caliendo

Alessia Caliendo è giornalista, producer e style e visual curator. Formatasi allo IED di Roma, si è poi trasferita a Londra per specializzarsi in Fashion Styling, Art Direction e Fashion Journalism alla Central Saint Martins. Ha al suo attivo numerose…

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