Moschino ha aperto la Milano Fashion Week Uomo presentando le prime collezioni Uomo e Resort Donna del nuovo direttore creativo Adrian Appiolaza. Un appuntamento atteso da chi sta cercando di analizzare il nuovo percorso intrapreso dal brand italiano dopo anni di kitsch ed eccessi in parte estranei a Franco Moschino, la cui morte è avvenuta trent’anni fa. Essendo questo solo il secondo capitolo del percorso di Appiolaza, l’intera sfilata è stata sviluppata sul concetto di esplorazione: di sé stessi e del marchio, del passato e del presente, e anche del mondo che circonda il caos urbano. Una testimonianza della libertà di muoversi su più livelli.
Le collezioni Uomo e Resort Donna Primavera/Estate 2025 di Moschino a Milano
Nello spazio di via Ventura 14, a fare da cornice è una pila di valigie; sottofondo sono i clacson delle macchine. Dà il via allo show Primavera/Estate 2025 un look apparentemente borghese, composto da trench, cravatta (rosa), ventiquattrore a forma di cuore e sneaker. Quindi, non così borghese come si potrebbe credere. Il defilè prosegue con un completo giacca e pantaloni, ironico per la spilla a forma di uovo a occhio di bue, una polo dai tanti colletti che rivelano parti del corpo, abiti che si smaterializzano sul finale, lingerie e denim arricchito una volta da una romantica camicetta e un’altra da uno strascico.
Alle origini del marchio Moschino
Il lavoro parte dalla macrostruttura per passare alla micro, rappresentata dai dettagli che svelano il reale umorismo di Moschino ritrovato con grazia dopo la nomina di Adrian Appiolaza. In un gioco di rimandi alle origini del marchio, tra macchie di sugo provocate da una fetta di pizza, una bandiera italiana e stampe in perfetto stile anni ’90 che vengono reinterpretate, rielaborate e amate di nuovo. C’è anche spazio per una versione duplice e contemporanea della giacca “Survival” Primavera/Estate 1992.
Il ritorno del vero Moschino, con l’impronta di Adrian Appiolaza
In questa visione volutamente disomogenea, sottilmente ironica e profondamente rispettosa, si ritrovano tutti. Chi abita la città e chi scappa dai centri urbani. I confini geografici e di genere vengono distrutti e “una sciarpa da donna può essere annodata come una gonna, una camicia da uomo può diventare un abito da sposa. Le tradizioni vengono spezzate, nuove identità vengono scoperte”, si legge nella nota allo show. E anche con la valigetta che assume la forma del cuore di Moschino Love perché “dovresti fare solo ciò che ami”, il nuovo direttore creativo ha dimostrato che lui ama il marchio e non vuole renderlo il proprio riflesso, bensì quello del fondatore. Sempre mettendoci un po’ di sé e ponendosi come obiettivo, per questa stagione, di perdersi e ritrovarsi attraverso i vestiti.
Giulio Solfrizzi
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