Con la Paris Fashion Week si è concluso il mese della moda maschile, in cui sono state presentate le collezioni Primavera/Estate 2025. Le passerelle hanno raccontato un uomo indefinibile poiché mutevole e capace di essere rappresentato in più modi secondo il gusto del narratore. Se, però, l’intento fosse quello di definire ciò che effettivamente è la moda presentata a Parigi, allora la praticità così come la creatività sarebbero parte della definizione data agli abiti visti sfilare. Una opposta all’altra, ma complementari per offrire al cliente finale tutto ciò di cui possa avere bisogno.
La moda Uomo pratica della Paris Fashion Week 2024
Di vestiti quotidiani e pratici, infatti, ne hanno parlato in molti. E in primis Hermès, dove la direttrice creativa Véronique Nichanian non teme la “normalità” dell’abbigliamento elevando quest’ultimo a un’idea di stile raffinata e, quindi, parigina. Dominano i materiali, i tagli degli indumenti e gli accessori ben ideati, alla base di una moda finalmente desiderabile. Sulla stessa scia prosegue Dries Van Noten, che dopo 38 anni di carriera saluta il fashion system con una sfilata commovente per il solo fatto che lui, uno dei sei di Anversa, ha rivoluzionato l’arte del vestire attraverso il sapiente uso di colori, trame e materiali. Dior Men, invece, punta tutto sull’artigianalità associata alla maison e sull’archivio nel tentativo di confezionare una moda veramente ready-to-wear (pronta da indossare), dividendosi tra ispirazioni workwear e altre sartoriali. Poi Ami si è affidato alla chicness parigina, System alla stratificazione di abiti pensati per essere uniti ad altri, Sacai alle forme che impreziosiscono il look, Y-3 al potere universale del nero, LGN Louis Gabriel Nouchi alla carnalità e agli istinti umani, e Louis Vuitton alla portabilità di un paio di jeans o di un cappotto, lavorando sulla libertà di scelta.
La moda Uomo creativa della Paris Fashion Week 2024
La praticità della moda non pone limiti alla sua creatività. Loewe ha festeggiato 10 anni di abbigliamento maschile firmato dal surrealista Jonathan Anderson, dimostrando quali sono gli attuali codici artistici del brand. Rick Owens ha messo in scena una sfilata che ricordava i colossal hollywoodiani; difatti, la collezione Uomo Primavera/Estate 2025 si intitola Hollywood: maestosa per la performance e sintetica per gli abiti, arricchiti da copricapi, spalle appuntite e tessuti in contrasto tra loro. C’è stata anche un po’ di poesia con la linea Homme Plissé di Issey Miyake per cui la lavorazione del capo d’abbigliamento è il fulcro del discorso.
Paris Fashion Week Uomo 2024. Una riflessione
Le proposte più creative hanno proceduto spedite con Junya Watanabe, Comme des Garçons Homme Plus, Undercover e Walter Van Beirendonck: ognuno dedito a dare voce a un uomo che si fa beffa della società mediante il vestiario. Senza dare alcun potere a chi non ne ha, bensì ridandosi la possibilità di essere chi si desidera di essere, anche in base all’involucro che ci protegge dalla vista degli altri definendo in un modo o nell’altro chi siamo ai loro e ai nostri occhi. Parigi ancora una volta parla spontaneamente di contemporaneità e insegna a molti il valore della personalità creativa.
Giulio Solfrizzi
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