La moda alle Olimpiadi 2024. Tutte le divise più belle dei Paesi in gara 

Le Olimpiadi di Parigi diventano una grande sfilata grazie ai brand di moda. Da Emporio Armani a Berluti, i Paesi in gara scelgono divise firmate. Ecco le migliori

La moda si fa largo alle Olimpiadi di Parigi 2024 mentre la cerimonia d’apertura del 26 luglio, che si terrà lungo la Senna, si avvicina. Sono giornate in cui sorgono domande e si discute anche sulle divise dei relativi Paesi che prenderanno parte all’evento sportivo più atteso. Queste sono l’esempio più evidente del legame tra abbigliamento e Olimpiadi, che va oltre e sfocia negli investimenti del gruppo LVMH, che si aggirano sui 150 milioni di euro, rendendolo di fatto uno sponsor. 

Le bellissime (e virali) divise della Mongolia

Eppure, adesso, i veri protagonisti sono gli indumenti che indosseranno gli sportivi. L’interesse nei loro confronti è partito dal grande apprezzamento social per le divise della Mongolia in occasione della Cerimonia di apertura e chiusura dei Giochi Olimpici estivi. Ideate e create dalle sorelle e stiliste Michel Choigaalaa e Amazonka Choigaalaa, nonché fondatrici del brand Michel&Amazonka dal 2015, insieme alla sorella-CEO Munkhjargal Choigaalaa. Sono note per la rielaborazione e attualizzazione dei codici della tradizione e del costume della Mongolia. Infatti le divise, due maschili e due femminili, sono gilet e caftani ricamati che ricordano i tipici deel mongoli. A seguire, ci sono i gutals(stivali a punta), le borse e gli orecchini. Ma il legame tra Olimpiadi e Michel&Amazonka non è recente: il marchio ha disegnato anche le uniformi della Mongolia alle Olimpiadi invernali di Pechino del 2022 e alle Olimpiadi estive di Tokyo del 2020.

Le divise griffate dei Paesi alle Olimpiadi 2024: dall’Italia alla Francia

A queste si aggiungono le divise della Francia fornite dal marchio Berluti, di proprietà di LVMH. La stylist ed ex direttrice di Vogue Paris Carine Roitfeld ha disegnato tute e scarpe ginniche, parte di una divisa ufficiale che testimonia l’eleganza sia francese sia della firma grazie a dettagli come i rever delle giacche sfumati e i fazzoletti da taschino: un omaggio ai colori tipicamente associati alla Francia. Ma di eleganza si parla anche per le uniformi formali degli USA griffate Ralph Lauren, il brand che più rappresenta la moda americana come testimoniano le giacche blu, bianche e rosse per la Cerimonia d’apertura e la versione meno formale per quella di chiusura. Invece l’Italia si affida a Emporio Armani, linea di Giorgio Armani, ormai da dodici anni. Si passa dalla felpa con ricamato “W l’Italia” sulla parte davanti della tuta da podio, alla prima strofa dell’inno nazionale riportato all’interno del colletto di polo e T-shirt. Poi ci sono tutti gli accessori che completano una collaborazione certa fino alle Olimpiadi invernali di Milano e Cortina del 2026. Ancora, Haiti si è affidata a Stella Jean, la cui madre è haitiana. Per le donne, la gonna a ruota viene impreziosita dalla stampa del dipinto Passage del pittore haitiano Philippe Dodard e la camicia viene creata col tessuto chambray, usato da operai e contadini haitiani sin dagli Anni Quaranta.

Le divise delle Olimpiadi 2024 create da brand indipendenti

Alle Olimpiadi di Parigi 2024 non si parla solo di grandi marchi. I Paesi Bassi si vestono di tute in perfetto stile Anni Ottanta disegnate da The New Originals, fondato ad Amsterdam nel 2015 da alcuni amici; l’Irlanda di T-shirt con trifoglio e giacca creato dal brand indipendente LW Pearl di Laura Weber. Così come Cariuma ha ideato i kit gara e l’attrezzatura per Paesi Bassi, Portogallo e Slovacchia.

Giulio Solfrizzi

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Giulio Solfrizzi

Giulio Solfrizzi

Barese trapiantato a Milano, da sempre ammaliato dall’arte del vestire e del sapersi vestire. Successivamente appassionato di arte a tutto tondo, perseguendo il motto “l’arte per l’arte”. Studente, giornalista di moda e costume, ma anche esperto di comunicazione in crescita.

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