Difficile non conoscere GenX o Millennials che non abbiano vissuto gite scolastiche, primi amori o serate estive con gli 883 a far da colonna sonora. I testi delle canzoni di Max Pezzali e Mauro Repetto sono rappresentativi dello spirito di un’intera generazione, e ora, con l’uscita della serie Hanno ucciso l’Uomo Ragno su Sky, visibile dall’11 ottobre, quella nostalgia si fa ancora più tangibile. Ma ciò non include unicamente la sfera musicale.
883: la serie in arrivo su Sky
Non c’è dubbio che la storia degli 883 sembri scritta per essere trasformata in una serie. E così è stato. A ottobre, Sky Original, con la produzione di Matteo Rovere e Sydney Sibilia, porterà gli spettatori negli Anni Ottanta per rivivere l’ascesa di Max Pezzali e Mauro Repetto, interpretati da Elia Nuzzolo e Matteo Oscar Giuggioli. L’amicizia, la passione comune per la musica e il sogno che si avvera: la nascita di un fenomeno che ha segnato un’intera generazione. Dalla provincia di Pavia, dove tutto ha avuto inizio, fino al successo nazionale, la dramedy (mix tra drama e comedy) racconterà i momenti salienti che hanno forgiato la leggenda degli 883: dalla partecipazione alla trasmissione 1, 2, 3 Jovanotti su Italia 1, alla scelta del nome del gruppo, fino alla creazione di hit indimenticabili come Hanno ucciso l’Uomo Ragno, Sei un mito e Come mai. Ma dietro al successo, la prova più difficile: mantenere un’amicizia di fronte alla fama.
Oltre alla già annunciata serie di Sky Original prevista per l’autunno 2024, il co-fondatore del gruppo, Mauro Repetto, ripercorrerà aneddoti e curiosità della band con lo spettacolo teatraleAlla ricerca dell’uomo ragno, in un tour tra il 2024 e il 2025 per poter “rivivere i pomeriggi nelle sale giochi e i bivacchi nei bar, quando in tasca si aveva solo un deca”(banconota da diecimila lire).
La moda e lo stile Anni Novanta
Sullo sfondo della serie che racconta la storia del duo, non può mancare la cura e ricerca degli outfit in voga di quel decennio. La moda degli Anni Novanta era un caleidoscopio di stili, che spaziavano dal pop al grunge, dal casual al glamour. Le Spice Girls, con look colorati e trasgressivi, hanno rappresentato l’anima più pop e frizzante di quel decennio, mentre telefilm come Beverly Hills 90210 e Friends hanno diffuso un’estetica più casual. Ma la moda di quegli anni contemplava anche influenze dalla scena rave, con colori fluo e tessuti sintetici, e dall’ambiente grunge, con un look più ribelle e disinvolto che mescolava denim, giacche di pelle e felpe oversize. Anche accessori e calzature definivano la sottocultura di appartenenza di chi li indossava: dalle imponenti Buffalo alle Superga, passando per le iconiche Dr. Martens oppure le sportive Air Jordan, l’offerta era vastissima. Iconici sono gli stivali con le zeppe, proposti dalle diverse girl band di quegli anni, oltre ai modelli più sportivi, come le sneakers di Fila o Reebok. Un patchwork di tendenze che rifletteva la complessità e la vivacità di un’epoca di grandi cambiamenti.
La moda di lusso degli Anni Novanta
In questo decennio, l’estetica si è semplificata, abbandonando le ridondanze e l’opulenza degli Anni Ottanta. I colori erano ridotti a una gamma che spaziava dal bianco al nero, mentre per i tessuti sono state fatte diverse sperimentazioni, introducendo il nylon e materiali elasticizzati nei capi d’abbigliamento. Martin Margiela e Calvin Klein sono solo due dei nomi che hanno segnato indelebilmente la moda degli Anni Novanta. Il primo, con la sua estetica anticonformista e il suo utilizzo innovativo dei materiali, ha creato capi iconici come il gilet con frammenti di porcellana e i Tabi boots. Calvin Klein, invece, ha portato il minimalismo americano al successo, con le sue collezioni essenziali e sensuali, che hanno fatto di Kate Moss una delle top model più amate di sempre. Entrambi hanno contribuito a definire un nuovo modo di intendere la moda, più sobrio.
Il ritorno dello stile Anni Novanta
Dopo l’era Y2K che riprende i primi 2000, le passerelle Autunno-Inverno 2023/2024 si rifanno agli Anni Novanta, con un’attenzione particolare al minimalismo che ha caratterizzato quell’epoca con linee pulite, silhouette essenziali e una palette cromatica ridotta al bianco, nero e qualche tocco di grigio. Si tratta di un minimalismo che non rinuncia alla sensualità, anzi, la sottolinea con tagli sartoriali e dettagli ricercati, come camicie bianche oversize, pantaloni a sigaretta, trench lunghi e cappotti avvolgenti, il tutto impreziosito da accessori dalle linee essenziali. Blazer nero, camicie bianche, trench beige e jeans dritti: un classico intramontabile che affonda le sue radici proprio negli Anni Novanta. Eppure, questo stile apparentemente semplice nasconde un’eleganza sofisticata e un’attenzione ai dettagli che lo rendono estremamente contemporaneo.
Il quiet luxury Anni Novanta
Il quiet luxury, ovvero il lusso tranquillo che ha conquistato le passerelle e i guardaroba di molti, è l’erede diretto dell’estetica minimalista Anni Novanta. Ma la moda è un gioco di contrasti, e accanto al minimalismo troviamo riferimenti più audaci, come i cappotti animalier, gli abiti lingerie e i maglioncini annodati sulle spalle, che aggiungono un tocco di originalità in pieno stile Normcore. Stile ripreso da brand e stilisti come Gucci, che nella collezione Primavera-Estate 2024 (la prima firmata da Sabato De Sarno), offre diversi esempi di come lo stile degli Anni Novanta continui a essere d’ispirazione e a evolversi. Un altro esempio sono gli iconici Capri Pants, riportati in auge da Coperni nella collezione Fall-Winter 2022/23, reinterpretati con un fiocco annodato sotto il ginocchio, e in quella 2022 di Dior, dove riprendono le forme tradizionali: vita alta, gamba affusolata che termina poco dopo il ginocchio ma prima della caviglia. Ma è soprattutto Gigi Hadid a rilanciare i Capri Pants: il suo look, composto da pinocchietti in denim, sabot con tacco e una semplice canotta nera, ha fatto il giro del web consacrando i Capri Pants come uno dei must-have della stagione.
Dall’altra parte, il grunge, con la sua estetica ribelle e disinvolta, ha fatto il suo ritorno sulle passerelle. Gosha Rubchinskiy e Demna Gvasalia ne sono stati i principali interpreti, proponendo collezioni che omaggiavano l’icona grunge per eccellenza: Kurt Cobain. Maglioni oversize, felpe consumate e jeans sbiaditi sono diventati i nuovi must-have, rivisitati in chiave contemporanea e proposti anche da brand di lusso.
Il ritorno agli Anni Novanta e la nostalgia
Lo stile degli Anni Novanta è tornato protagonista sulle passerelle, seppur riproposto con nuove interpretazioni e adattato ai gusti contemporanei. I fashion designer attuali si ispirano a questa decade per creare collezioni che mescolano elementi retrò con tocchi moderni, dando vita a un revival che cattura l’essenza di un’epoca iconica. E proprio come la musica degli 883 continua a essere ascoltata e amata, anche la moda di quel decennio non smette di affascinarci. Forse perché ricorda un’epoca in cui le cose erano più semplici, più genuine e più divertenti, con un senso di spensieratezza che sembra ormai lontano. Perché, come dice Max Pezzali in Gli Anni, si vuole rivivere con nostalgia “gli anni d’oro del grande Real, gli anni di Happy Days e di Ralph Malph, gli anni delle immense compagnie, gli anni in motorino sempre in due” e di “Qualsiasi cosa fai e del ‘Tranquillo, siam qui noi, siamo qui noi’”.
Lara Gastaldi
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