A Milano, il 26 e 27 settembre 2024 si è svolta ETHMilan 2024, la principale manifestazione italiana dedicata ad Ethereum e al Web3. Durante l’evento si sono succeduti incontri sul Web3 attraverso panel, keynote e workshop in italiano e inglese presso Teatro Franco Parenti. Parallelamente la Palazzina dei Bagni Misteriosi ha ospitato una serie di progetti che uniscono arte, musica, moda e tecnologia creando uno spazio dinamico per creator, artisti e appassionati di innovazioni tecnologiche. Uno degli elementi centrali dell’ETHMilan è l’AI Creative Hackathon, organizzato da Futureberry per unire arte e intelligenza artificiale e coinvolgere artisti, studenti e professionisti in una sfida creativa che esplora nuove forme espressive tramite l’uso dell’AI.
Il report delle giornate di ETHMilan 2024
Durante i due giorni dell’evento, si sono svolti workshop e conferenze su una vasta gamma di temi, tra cui musica, moda, arte e sostenibilità nell’ecosistema digitale. Il focus non si è limitato a questi argomenti perché sono stati esplorati anche la Finanza Decentralizzata (DeFi), i Non-Fungible Tokens (NFT), le soluzioni di scalabilità per Ethereum (Layer 2), le blockchain alternative (Layer 1 ed EVM) e l’intersezione tra gli Asset del Mondo Reale (RWA). L’iniziativa ha visto la partecipazione di importanti attori del settore di exchange e trading di crypto, tra cui Robinhood, Zondacrypto e Binance, insieme alla finanza istituzionale: da Intesa Sanpaolo a Coinshares.
Il rapporto tra arte e tecnologia con ETHMilan 2024
Sono stati presentati diversi progetti artistici che indagano il rapporto tra arte, natura e tecnologia, come AIntropocene, curata da Rebecca Pedrazzi in collaborazione con Alessia Cuccu, con i lavori di Debora Hirsch della serie PLANT e Lino Strangis con l’installazione Golden Bees (relationships with nature), che ha immerso gli utenti in un alveare artificiale, oltre alla mostra ALL ART HAS BEEN CONTEMPORARY, a cura di Virginia Gazzoni. Tra le possibilità anche quella di partecipare a workshop e di approfondire in che modo l’intelligenza artificiale, la blockchain e altre tecnologie possano diventare potenti strumenti nei processi creativi e artistici.
Moda e Web3: a che punto siamo?
Quando si parla di Web3 e arte digitale, è impossibile non includere anche la moda. L’evento ha accolto due panel dove si sono presentate le novità che si stanno delineando nell’ambito della moda digitale e phygital. Il talk, Fashion forward: embracing Web3 for the next generation of designers, è stato curato da IZY Studio, atelier digitale specializzato in moda 3D e realtà aumentata, e fondato da Zarina Izy nel 2015. Sin dall’inizio, questo ha ampliato i confini della moda abbracciando creatività, tecnologia e sostenibilità. Il talk ha messo in luce le opportunità offerte dal Web3 ai giovani stilisti, incoraggiandoli a esplorare nuovi orizzonti creativi attraverso le tecnologie digitali.
Moda e metamarketing
Il panorama della moda è da sempre ricco di progetti, fusioni e sperimentazioni, in special modo nell’ambito del Web3 e dell’intelligenza artificiale. Un esempio è la collaborazione tra l’agenzia di metamarketing FFFACE.ME e il marchio di abbigliamento FINCH, creato da Katerina Byakova e Maxim Golub. Nel 2022 la fusione creativa ha dato vita ad una capsule collection unisex ispirata allo sportswear e all’arte digitale. Invece di indossare capi invisibili, l’accento è posto sul corpo umano, utilizzato come un canvas attraverso la Realtà Aumentata. Inoltre, le innovazioni di augmented reality e try-on virtuale stanno trasformando l’esperienza di acquisto nel settore moda e bellezza. Brand come Prada, Gucci, Farfetch, Dior, L’Oréal, MAC e YSL Beauty hanno già implementato queste tecnologie sulla piattaforma social Snapchat. Infatti, l’app ha introdotto una sezione dedicata allo shopping chiamata Dress Up che raccoglie nuovi strumenti di AR: i dati dimostrano l’entusiasmo degli utenti.
Le potenzialità della moda
Il secondo panel, Fashion and luxury meet innovation: how Web3 is shaping the industry, condotto da Americo Cacciapuoti di Wov Labs, insieme a Miriam de Nicolò (Snob Srl) e Marc Sondermann (direttore responsabile di Fashion Magazine ed eBusiness Magazine, Amministratore Delegato della casa editrice Edizioni Ecomarket SpA) ha esaminato l’impatto degli strumenti basati su blockchain nel settore della moda. Si è discusso di come la creazione di Digital Product Passports (DPPs) possa garantire autenticità e proprietà dei prodotti, offrendo maggiori garanzie ai consumatori. Il passaporto digitale è uno strumento innovativo che raccoglie informazioni dettagliate sui prodotti tessili, dalla materia prima ai processi di produzione, compresi l’uso di risorse come acqua ed energia, e le condizioni di lavoro. Attualmente in fase di sperimentazione da alcune aziende, questo passaporto è fondamentale per attuare la strategia europea per un settore tessile sostenibile e circolare. L’obiettivo è garantire che entro il 2030 tutti i prodotti venduti nell’Unione Europea rispettino rigorosi standard ambientali, con un focus particolare sul design, che deve essere concepito per facilitare il riutilizzo al termine del ciclo di vita del prodotto. Il talk ha non solo affrontato le attuali sfide del settore, ma ha anche messo in evidenza le potenzialità future dell’innovazione nel campo della moda, trasformando il modo in cui i brand interagiscono con i consumatori e gestiscono l’autenticità dei loro prodotti.
Sempre più spazio alla moda digitale in Italia
Da anni l’avanguardia digitale sta portando il settore della moda a oltrepassare i confini tradizionali, reinventandosi continuamente. L’interazione tra moda e tecnologia non è semplicemente un trend passeggero, ma una nuova realtà che sta trasformando il modo di vivere e percepire il fashion. Infatti, secondo un report di Osservatori.net in collaborazione con il Politecnico di Milano, il settore ha visto un notevole incremento di progetti, con il mercato della moda che ha registrato un aumento del 50% degli investimenti in blockchain nel 2022. Eventi come ETHMilan 2024, Metaverse Fashion Week, The Future Fashion oppure progetti come The Fabricant, solo per citarne alcuni, mettono in evidenza le potenzialità di queste tecnologie creando spazi di confronto tra artisti, stilisti e professionisti. Le applicazioni pratiche della blockchain, come i passaporti digitali per garantire autenticità e sostenibilità, stanno trasformando il modo in cui i brand interagiscono con i consumatori. Il patrimonio culturale dell’artigianato può integrarsi con l’innovazione digitale, e con l’espansione dell’intelligenza artificiale nel mercato, ci sono tutte le basi affinché l’Italia diventi una potenza anche nella moda digitale e non solamente in quella “tradizionale”.
Lara Gastaldi
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