Un collettivo di creativi fiorentini presenta una collezione d’abiti e un fumetto a Lucca Comics & Games 2024
Sia fumetto sia progetto di abbigliamento, è la realtà fiorentina Interstellar Dudes, che fa tappa a Lucca per il famoso festival dedicato a fumetti, videogiochi e cinema
Chi ha detto che la moda non abbia nulla a che fare con il Lucca Comics & Games 2024? È proprio il contrario, come conferma il collettivo indipendente Interstellar Dudes, nonché progetto di abbigliamento fondato da “viaggiatori interspaziali”. E lo fa presentando durante l’evento sia il secondo capitolo del loro (omonimo) fumetto sia una collezione Uomo/Donna.
La storia di Interstellar Dudes
Ma facciamo un passo indietro. Interstellar Dudes nasce nel 2021 per sviluppare contenuti alternativi e contemporanei sotto forma di collezioni di abbigliamento, fumetti e storie, con la coordinazione di Alberto Paccini e Cristiano Foderaro. Grafica, musica e arti multimediali sono le fondamenta di un progetto profondamente sensibile alla conservazione della Terra. Vuole essere uno spazio libero di auto espressione, nella costante ricerca di qualcosa di misterioso che potrebbe cambiare le sorti umane. Ma è anche un inaspettato invito al viaggio attraverso le distanze, il tempo e le dimensioni.
Interstellar Dudes al Lucca Comics & Games 2024
L’occasione che farà da fil rouge tra i loro abiti Made in Florence e le pagine stampate è il festival dedicato a fumetti, videogiochi e cinema, che si terrà dal 30 ottobre al 3 novembre 2024. Alcuni prodotti della collezione e il nuovo fumetto saranno disponibili in via San Giorgio 15, nel cuore di Lucca, all’interno dello spazio W__Kidz, dove è presente My Mother is a Biker, marchio di cappelli artigianali con cui Interstellar Dudes condivide il flagship store My ID in via del Moro 58r, a Firenze.
Il nuovo fumetto di Interstellar Dudes
Al centro del racconto della nuova release del fumetto c’è un gruppo di personaggi che vive un’avventura tra incontri inaspettati e situazioni paradossali, alla ricerca di qualcosa che (forse) non c’è. Il pittore Marco Pace ha dipinto a mano ognuna delle 18 tavole, mentre la storia è scritta da Alberto Paccini. Il book ha un DNA artigianale ed è prodotto in edizione limitata di cinquanta copie numerate, ogni copertina è unica e ha un valore speciale, essendo parte del dipinto che Paccini ha realizzato sulla maxi tela formata dall’unione delle cinquanta cover, unite in un grande rettangolo, prendendo spunto da un suo disegno d’archivio.
Giulio Solfrizzi
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