Il trench coat è molto più di un semplice indumento: è un simbolo di eleganza e funzionalità, con una storia che affonda le radici nel XIX Secolo. Il soprabito, originariamente progettato per rispondere a esigenze pratiche, ha conquistato il mondo della moda diventando un must-have in ogni guardaroba.
Le origini del trench coat: dall’uniforme a evergreen della moda
Dalla linea dritta, lungo fin sopra il ginocchio e realizzato a partire dall’accostamento di due strati di cotone rivestiti in caucciù. Nasce così il primo impermeabile nel 1823. Precursore del trench, prende il nome di Mackintosh, il primo soprabito ideato dal chimico Charles Macintosh e pensato per adattarsi alle attività di quella che era l’aristocrazia britannica del tempo. Il trench come lo conosciamo oggi arriva trent’anni dopo, quando Thomas Burberry brevettò la “gabardine” ossia un tessuto impermeabile e traspirante. Questa innovazione ha posto le basi per lo sviluppo di indumenti resistenti all’acqua, tra cui il trench coat che nel tempo è diventato un capo distintivo del marchio. Durante la guerra, è anche diventato parte dell’uniforme militare britannica grazie al suo design innovativo e funzionale. Da cui prende il nome trench coat, letteralmente “cappotto da trincea”. Le spalline, il collo rialzato e il doppiopetto non sono solo elementi stilosi ma anche amici della praticità, rendendolo ideale per le condizioni difficili del campo di battaglia.
Il trench nel cinema e nella letteratura
Versatile e senza tempo, il trench coat ha lasciato un’impronta pure nella letteratura e nel cinema, assumendo differenti connotazioni simboliche. Nelle opere di autori come Raymond Chandler, il soprabito rappresenta il detective solitario, spesso immerso in atmosfere noir. Invece, Icone del cinema come Humphrey Bogart in Casablanca (1942) e Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany (1961) lo hanno reso un segno distintivo di stile e personalità. Bogart, con il suo sguardo penetrante e il trench color cachi, ha incapsulato l’idea del misterioso anti-eroe, mentre Hepburn ha incarnato la grazia e l’eleganza femminile dimostrando che può essere indossato con disinvoltura e charme.
I trench indossati dai personaggi più famosi del cinema
Un aneddoto interessante è che il trench coat è stato utilizzato in pellicole che hanno segnato epoche e generi cinematografici: Lauren Hutton in American Gigolò (1980) ha indossato un trench con scollo a V leggermente over firmato Giorgio Armani e Meryl Streep ne Il diavolo veste Prada (2006). Altre pellicole come Matrix (1999), in cui il protagonista Keanu Reeves indossa un trench nero in pelle, e Blade Runner (2017), in cui diventa il segno di una società futuristica e distopica, hanno dimostrato la versatilità del soprabito e di come abbia saputo adattarsi a diversi contesti narrativi, rimanendo sempre attuale.
Il trench coat oggi: dalle passerelle alla moda sostenibile
Nel panorama contemporaneo della moda, il trench coat continua a dominare le passerelle. Seppur trattato con rispetto da brand inglesi come Alexander Mcqueen e lo stesso Burberry, che lo portano in passerella nella versione integrale, stilisti come Balenciaga, Givenchy e Off-White propongono invece versioni moderne del trench giocando con forme oversize, tessuti tecnici e colori vivaci. La moda sostenibile fa lo stesso ma utilizza materiali riciclati e pratiche di produzioni etiche, rendendolo un simbolo di impegno per l’ambiente. Brand come Stella McCartney e Ganni stanno esplorando opzioni più ecologiche contribuendo a un dialogo necessario sulla sostenibilità nell’industria della moda. Questa tendenza si riflette anche nelle scelte di celebrità e influencer, che indossano il trench mescolando vintage e contemporaneo. Inoltre, il trench coat è diventato un elemento chiave nella moda maschile, con marchi alla pari di J.W. Anderson e Sacai che propongono interpretazioni audaci per gli uomini. Dalla sua origine alla sua affermazione, il trench ha saputo evolversi attraverso contesti storici ed evoluzioni culturali, continuando a scrivere il proprio capitolo nella storia della moda.
Erika del Prete
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