Le nuove tute spaziali della NASA per andare in missione sulla Luna sono disegnate da Prada
Il brand italiano e l’agenzia aerospaziale statunitense siglano un accordo in vista della prossima missione sulla Luna in programma nel 2026: Prada ha progettato una nuova tuta spaziale, naturalmente seguendo il proprio iconico stile
Arte, sport, cinema, editoria, neuroscienze, e ora la nuova irruzione nello spazio. Nei giorni scorsi il Gruppo Prada ha presentato durante l’International Austronautical Congress a Milano il risultato della sua più recente collaborazione: si tratta della tuta spaziale Axiom Extravehicular Mobility Unit, l’”abito” che nel settembre 2026 indosseranno i tre astronauti della NASA (per la prima volta anche una donna e un nero) per passeggiare sul suolo lunare 54 anni dopo la missione Apollo 17.
La tuta spaziale disegnata da Prada per la NASA
La tuta è bianca, ha toppe grigie articolate su ginocchia e gomiti, un top corto e una visiera argentata lucida. Lo zaino incorporato è rigido, ma la parte che si affaccia sulla tuta è flessibile. Si tratta di un outfit tecnologico che deve poter contenere corpi di genere e taglie diversi. Realizzata con materiali innovativi e cuciture anti-polvere, proteggerà gli astronauti dalle temperature estreme (da – 200 a + 100 gradi), garantendo loro una mobilità senza precedenti grazie a una combinazione di giunture morbide e rigide. Il tutto senza dimenticarne l’aspetto. Su quella indossata dal comandante della missione ci saranno le strisce rosse posizionate in modo strategico: risultano di immediata associazione con il logo della celebre Imbarcazione Luna Rossa di Prada.
La tuta spaziale disegnata da Prada per la NASA. I costi dell’“outfit”
Il costo di questa mise? Stando alle informazioni fornite dalla NASA, parte da una base di 228,5 milioni di dollari. Da parte sua Axiom space, l’azienda texana responsabile delle attività extraveicolari della missione, dopo un primo momento di sorpresa, ha abbracciato con entusiasmo la proposta giunta dal brand milanese. Motore del tutto questa volta non sono stati né Miuccia Prada, né Patrizio Bertelli, ma Lorenzo, il più grande dei loro due figli. Entrato in azienda nel 2017 come direttore marketing ed ex pilota di rally automobilistici, Lorenzo pare sia dotato di un’attrazione naturale con il rischio “calcolato”.
La tuta spaziale disegnata da Prada per la NASA. I progetti di Lorenzo Bertelli
Da tempo stava pensando a come sfruttare venti anni di ricerca e i miliardi di euro di investimenti per le attività del team Luna Rossa America’s Cup e alla relativa linea di abbigliamento mai sviluppata interamente. Alla Axiom hanno intuito le potenzialità di una partnership con un marchio di moda. E il salto dalla moda allo spazio è stato meno drammatico di quanto avrebbe potuto sembrare inizialmente: una decina di dipendenti Prada che hanno lavorato su Linea Rossa si sono messi al lavoro presso SpaceX e Boeing, viaggiando avanti e indietro tra Milano e Houston, concentrati principalmente su nuovi materiali e tecniche di cucito.
Se uno tra i possibili effetti delle missioni spaziali, esattamente come accade per un evento sportivo, è quello di entusiasmare quante più persone possibili, attingere al mondo della moda è un modo per farlo. Questo spiega, ad esempio, perché Richard Branson ha lavorato con Under Armour per le sue uniformi Virgin Galactic, e perché Elon Musk ha lavorato con Jose Fernandez, il costumista di Batman v Superman e Avengers, per le uniformi SpaceX. La volontà, di Prada di Axiom, non è quella di fermarsi a questo prototipo, piuttosto di creare una nuova icona. Axiom e Prada vedono questo come il primo passo verso nuove opportunità. L’economia spaziale non è legata solo alla produzione di razzi: in un futuro poco lontano avremo sempre più casi di utilizzo aziendale dei viaggi spaziali. Tanto Prada che Axiom guardano oltre questo primo accordo. Mentre è allo studio il design di altri oggetti complementari per la missione ancora non rivelati, e già si pensa a ulteriori sviluppi.
Aldo Premoli
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