Le migliori sfilate della Paris Fashion Week Uomo 2025

C’è spazio per le idee di tutti nella capitale francese. Dall’eleganza di Dior Men allo streetwear di Louis Vuitton, passando per Rick Owens. Il riassunto della Paris Fashion Week Uomo autunno inverno 2025-26

La Paris Fashion Week Uomo non è come quella milanese. Perché? È più ampia, variegata, “democratica” in termini di proposta creativa. Qualcosa non di poco conto se pensiamo che, altrove, la visione della moda diventa sempre più unilaterale. Intanto, anche a Parigi l’edizione autunno inverno 2025-26 è giunta al suo termine, lasciando spazio a pensieri e valutazioni su ciò che è stato presentato. Il bello, però, sta nell’incapacità di poter incasellare questo evento in un solo modo.

Dior Men
Dior Men

Eleganza: Dior Men, Hermè, Officine Générale

Per rendere l’idea, da un lato ci sono marchi volutamente schierati da parte dell’eleganza, classica o riletta in chiave contemporanea. Uno tra tutti, Dior Men sotto la direzione creativa di Kim Jones, che si vocifera possa abbandonare la maison dopo la recente separazione dalla linea femminile di Fendi. Nella sua visione, l’uomo riscopre il fascino della linea H, ossia la vita bassa che monsieur Christian Dior in persona valorizzò ai suoi tempi, rendendo il corpo maschile una lettera dell’alfabeto. Per farlo, si serve di bluse morbide, scolli a V, cardigan che scoprono le spalle e pantaloni che si stringono intorno ai fianchi. Un’eleganza volutamente soft, a tratti genderless, che è differente dalla versione più casual di Hermès, sulla cui passerella convivono grandi borse e cappotti, maglioni e giacche in nome della praticità quotidiana, ma elegante appunto. Ed è differente anche, per esempio, da quella firmata Officine Générale, più tecnica nell’abbinamento dei bomber ai pantaloni d’ispirazione sartoriale, e meno creativa.

Louis Vuitton
Louis Vuitton

Streetwear: Louis Vuitton, Junya Watanabe, KidSuper

Invece, dall’altro lato c’è lo streetwear, a volte diverso da come lo conosciamo e altre in linea con l’idea che se ne ha da anni. Louis Vuitton si è alleato con il creativo Nigo, padre della moda di strada giapponese, dando vita ad una collezione che impreziosisce materiali poveri come il denim rendendo tutto, persino le giacche, altamente desiderabili. Junya Watanabe ha messo in scena uno streetwear ancora più autentico, soprattutto meno patinato, che mescola overshirt a cravattoni e mocassini da barca. La lista si allunga con Post Archive Fiction, che ha reso la propria passerella un grande letto, e KidSuper, per questa stagione (quasi) mistico nonostante la proposta sia sempre un equilibrio tra streetwear e pochi elementi eleganti.

IM Men
IM Men

Sperimentazione: Rick Owens, Sacai, IM Men

Parigi è al contempo sperimentale. Se Rick Owens ha puntato su jeans a zampa, arricchiti da foglie di bronzo e cera pressate su denim da 13 oz ricreando l’effetto di un’incrostatura, e cappotti avvolgenti come i mantelli delle più spaventose creature paranormali raffigurate dal cinema; Sacai ha esagerato con le forme di stivali, capispalla, gonne e vestiti, alternati ad indumenti lineari ottenendo una moda più ironica che indossabile. Ma si può sperimentare senza esagerare. IM Men, la nuova linea di Issey Miyake, l’ha fatto cambiando a piccole dosi la geometria dei vestiti, rigorosamente tinta unita come le tele su cui immaginare qualsiasi cosa si desideri. È un po’ l’essenza della Paris Fashion Week, uomo o donna che essa sia: tutto è possibile e tutti sono ben accetti, senza distinzioni.

Giulio Solfrizzi

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Giulio Solfrizzi

Giulio Solfrizzi

Barese trapiantato a Milano, da sempre ammaliato dall’arte del vestire e del sapersi vestire. Successivamente appassionato di arte a tutto tondo, perseguendo il motto “l’arte per l’arte”. Studente, giornalista di moda e costume, ma anche esperto di comunicazione in crescita.

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