10 artisti interpretano la parola “Tailor” per il lancio della nuova newsletter dedicata al dialogo moda-cultura
Ogni artista, con il proprio background unico e la propria ricerca stilistica, contribuisce a definire un racconto collettivo che intreccia esperienze individuali e universali, inaugurando un nuovo capitolo nella narrazione di Artribune
Con il lancio della newsletter Tailor, Artribune inaugura un nuovo spazio di dialogo tra moda, arte e cultura, esplorando le connessioni tra creatività, artigianato e contemporaneità, rivolgendosi a professionisti, appassionati e studenti. Per celebrare l’esordio di Tailor, dieci artisti del visivo internazionali sono stati invitati a interpretare la parola “Tailor” attraverso linguaggi e tecniche personali. Le loro opere, realizzate o concesse in esclusiva editoriale all’interno del format SPAZIO ESPOSITIVO, rappresentano un viaggio attraverso il tema, offrendo visioni inedite e spunti di riflessione. Ogni artista, con il proprio background unico e la propria ricerca stilistica, contribuisce a definire un racconto collettivo che intreccia esperienze individuali e universali, inaugurando un nuovo capitolo nella narrazione di Artribune.
Gli artisti
Alessandro Furchino Capria
Fotografo italiano con base a Londra, è noto per il suo approccio raffinato e minimale. Le sue immagini, caratterizzate da un equilibrio perfetto tra proporzioni e semplicità, sono il risultato di un processo seriale e rigoroso. Furchino Capria ha collaborato con brand di lusso e ha esposto le sue opere in contesti internazionali, distinguendosi per la sua capacità di catturare l’essenza dei soggetti con una purezza visiva unica.
Alberto Pelayo
Originario del Messico, è un image maker e art director con base a Milano. La sua pratica artistica si concentra sulla creazione di mondi visivi che trasformano l’ordinario in straordinario. Pelayo combina tecniche avanzate di fotografia, post-produzione e narrazione per dare vita a immagini iconiche e coinvolgenti. Ha collaborato con marchi di fama mondiale come Versace, Louis Vuitton e Diesel, oltre a pubblicazioni prestigiose come Vogue Italia e i-D. Nei suoi progetti personali, esplora temi come la vulnerabilità, l’ironia e la resilienza, raccontando storie che fondono realtà e immaginazione.
Nicolas Polli
Fotografo e graphic designer svizzero, è un artista poliedrico che si muove tra progetti personali e commissioni commerciali. Laureato in Art Direction presso l’ECAL di Losanna, Polli è anche il fondatore di CIAO Press, una casa editrice che esplora il confine tra fotografia e arte contemporanea. Le sue collaborazioni includono brand di lusso come Prada e Ferragamo, e istituzioni culturali come Photo Elysée. Ha pubblicato tre monografie e il suo lavoro è stato esposto in importanti festival e musei internazionali. Polli è noto per la sua capacità di fondere design e fotografia in progetti visivi innovativi e sofisticati.
Agostino Chiarucci
Originario di Pavia, Agostino Chiarucci vive e lavora tra Parigi e Milano. Dopo essersi laureato in fotografia presso l’IED di Milano, ha intrapreso una carriera che lo ha portato a distinguersi per la sua visione innovativa nel raccontare gli sport outdoor. Le sue immagini catturano l’essenza di discipline come l’arrampicata e il ciclismo, mettendo in luce dettagli inaspettati e prospettive inusuali. Ha collaborato con importanti marchi del settore come The North Face, Salewa e Scarpa, creando campagne pubblicitarie e editoriali di grande impatto visivo. Parallelamente, Chiarucci porta avanti progetti personali che esplorano storie particolari legate al mondo dell’outdoor, cercando sempre nuove modalità di narrazione visiva.
Cole Stasi
Nicolò Nastasia, in arte Cole Stasi, è un fotografo torinese che esplora le interazioni tra soggetti e contesti attraverso un immaginario alternativo. Laureato allo IED di Torino, Nastasia crea immagini che reinterpretano la realtà in ambito surrealistico. Nel 2024 ha fondato il progetto D+M+N insieme ad altri due fotografi, con l’intento di creare una piattaforma che unisca fotografia autoriale e commerciale. Il suo lavoro si distingue per la ricerca di nuove narrazioni visive che spaziano dalla moda alla cultura culinaria.
Filippo Barbero
Torinese, utilizza la fotografia come mezzo per indagare temi complessi come la memoria, l’appartenenza e il subconscio. Attraverso un linguaggio visivo intimo e stratificato, Barbero crea immagini che esplorano le relazioni tra luoghi e identità. Le sue opere sono state esposte in sedi prestigiose come la Kunsthalle Mulhouse e il PhotoVogue Festival, e hanno ricevuto riconoscimenti importanti, tra cui il Dear Dave Mag Fellowship. Barbero si distingue per la sua capacità di creare narrazioni visive che uniscono elementi onirici e realtà, offrendo al pubblico un’esperienza immersiva.
Pietro Bucciarelli
Classe 1998, Pietro Bucciarelli è un fotografo italiano che unisce fotografia artistica e commerciale in uno stile coerente e originale. Dopo un’esperienza come assistente presso Cesura e una residenza artistica di sei mesi a Fabrica, Bucciarelli ha sviluppato una ricerca visiva che esplora il confine tra realtà e finzione. Le sue immagini integrano oggetti e paesaggi simbolici, creando narrazioni stratificate che invitano lo spettatore a riflettere. Il suo lavoro è stato pubblicato su riviste come The New Yorker e presentato in esposizioni internazionali.
Katrien De Blauwer
Artista belga con base ad Anversa, è nota per il suo approccio unico alla creazione di collage, tanto da essere descritta come una “fotografa senza macchina fotografica”. La sua pratica artistica si concentra sull’uso di immagini di riviste vintage, che taglia e riassembla per dare vita a opere cariche di memoria e ambiguità. Le sue composizioni evocano atmosfere cinematografiche, richiamando il noir e la nouvelle vague. De Blauwer ha pubblicato numerosi monografi, tra cui I Do Not Want to Disappear Silently into the Night e Old Sweater Gets New Uses, e le sue opere sono state esposte in prestigiose istituzioni internazionali. La sua arte è un viaggio tra frammenti di ricordi e suggestioni, che invita lo spettatore a interrogarsi sul significato delle immagini.
Elise Toïdé
Da sempre attenta a catturare l’intimità e la vulnerabilità, Elise Toïdé ha sviluppato una poetica visiva che esplora il tempo e i sentimenti. Trasferitasi a New York a 24 anni, ha studiato fotografia documentaria all’ICP, nutrendo la sua pratica artistica con influenze della fotografia americana. Tornata a Parigi, ha collaborato con istituzioni come la Manufacture de Sèvres e stilisti come Yohji Yamamoto. I suoi ritratti e documentari sono apparsi su testate come M Le Monde, Dazed & Confused e Crash. Toïdé ha pubblicato due libri e continua a esplorare temi legati alla gioventù.
Alice Poyzer
Fotografa britannica del Lincolnshire, utilizza la sua pratica artistica per esplorare il mondo attraverso una prospettiva neurodivergente. I suoi lavori si concentrano principalmente sul ritratto e sull’immagine costruita, con l’obiettivo di raccontare storie autentiche e spesso invisibili. Recentemente ha vinto il prestigioso Paris Photo Carte Blanche Award 2024 grazie alla sua serie Other Joys, che indaga il desiderio di visibilità e riconoscimento come artista. I suoi lavori sono stati pubblicati su importanti testate come The Guardian, British Journal of Photography e ZEIT Magazine. Alice è anche impegnata in iniziative che promuovono la consapevolezza sulla neurodivergenza nel mondo dell’arte.
Alessia Caliendo
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