
“L’iconicità è il risultato di un’immagine che resiste nel tempo, attraversa le epoche e continua a parlare alle generazioni future” disse la leggendaria giornalistica di moda e direttrice Diana Vreeland, racchiudendo in una frase l’essenza di ciò che rende un’icona senza tempo. Attraverso l’estetica, il carattere e l’audacia, alcune figure sono riuscite a imprimere un segno indelebile nella cultura visiva e nella moda, ispirando anche decenni dopo aver raggiunto il loro apice. Eccone sette leggendarie che hanno lasciato un’impronta durevole.
David Bowie: il pioniere dell’ambiguità teatrale
David Bowie (2016) non è solo un’icona musicale, ma un simbolo di trasformazione e di avanguardia culturale. Con il suo alter ego Ziggy Stardust, ha introdotto il mondo al glam rock e all’estetica androgina, rompendo i confini di genere e dettando nuove regole in fatto di identità. L’influenza di Bowie si nota ancora oggi nella crescente popolarità di look androgini, come quelli proposti da brand come Gucci e Saint Laurent, che ne riprendono l’anima ribelle del glam. La sua capacità di reinventarsi ha ispirato generazioni di artisti e designer, rafforzando l’idea che la moda si fa portavoce di temi sociali e di libertà espressiva.

Iris Apfel: la quintessenza dell’eccentricità senza età
A oltre 100 anni, Iris Apfel (2024) rappresenta l’idea che l’età non definisce lo stile. Con il suo guardaroba iperbolico e i grandi occhiali rotondi, Apfel è divenuta un’icona del massimalismo e del lusso estroso. La sua estetica “eclettica” ha influenzato movimenti come il kitsch e la pop art, con accessori stravaganti che ricordano le opere di artisti come Andy Warhol. La visione colorata e libera di Iris ha influenzato anche la cultura pop e il mondo della moda, spingendo i fashion designer a celebrare il potere dell’individualismo e dell’autenticità, temi oggi portati avanti da brand come Moschino e Dolce & Gabbana.

Winona Ryder: l’icona grunge
Simbolo del grunge Anni ‘90, con la sua estetica scura e minimalista, Winona Ryder ha incarnato lo spirito ribelle della Generazione X. Nei suoi ruoli in film come Beetlejuice e Edward Mani di Forbice, Ryder ha definito un’estetica che nel tempo ha persino assunto il nome di normcore, influenzando tendenze che oggi vediamo riprese da marchi come Marc Jacobs e Vetements. Il suo stile ha contribuito a una rivitalizzazione dell’estetica grunge, caratterizzata da capi oversize, colori scuri e un atteggiamento non convenzionale.
Grace Jones: l’androgina futurista
Grace Jones, con la sua presenza scenica quasi “aliena”, ha sfidato i canoni della bellezza tradizionale e introdotto il concetto di androginia nella moda degli Anni ‘80. Caratterizzata da un’immagine radicale e spigolosa, Jones ha collaborato con artisti come Jean-Paul Goude, creando visual di forte impatto che hanno ridefinito il concetto di bellezza. La sua estetica futurista è ancora oggi fonte d’interesse per molti, spingendo la moda verso il genderless e il postmodernismo, come è possibile vedere dalle collezioni di Rick Owens e Mugler.

Frida Kahlo: l’arte surrealista nella moda folk
Frida Kahlo (1954), con i suoi abiti tradizionali messicani e i fiori tra i capelli, ha portato nella moda elementi della cultura popolare e dell’arte surrealista facendosi interprete di un’estetica folk che si opponeva agli standard occidentali. La sua immagine, plasmata dell’arte indigena e dal suo vissuto, ha ispirato numerosi marchi, tra cui Dolce & Gabbana e Valentino che hanno reinterpretato i motivi floreali e i colori vividi del suo stile. Kahlo rappresenta una figura unica, che incarna l’unione tra moda e identità culturale; una fusione oggi celebrata anche da movimenti di moda sostenibile che valorizzano le tradizioni locali.
Sade: l’eleganza minimalista
La cantante britannica Sade ha da sempre rappresentato l’altra metà della medaglia, cioè l’estetica minimalista e raffinata, unendo stile e musica in modo unico. Il suo look distintivo, completo di rossetto rosso, orecchini dorati e abiti sobri, rappresenta il lusso privo di eccessi, ossia il concetto di effortless chic alla base del quiet luxury (lusso silenzioso, ndr). Il suo stile sofisticato ha ispirato Phoebe Philo e The Row, che ripropongono un’eleganza senza tempo.
Courtney Love: la regina del “kinderwhore”
Courtney Love ha definito l’estetica “kinderwhore”, un mix di dolcezza infantile e provocazione punk che ha avuto un enorme impatto sulla moda Anni ‘90.

Con abiti baby doll, calze strappate e trucco sbavato, Love ha incarnato il lato oscuro del punk femminile. L’estetica kinderwhore è stata rivisitata negli anni, ispirando i look grunge di marchi come Marc Jacobs e le reinterpretazioni ironiche di Vivienne Westwood. Courtney Love ha lasciato un’impronta che continua a influenzare la moda, rappresentando una femminilità imperfetta e ribelle.
Erika del Prete
Libri consigliati:
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati